Recensione di Viaggio nell’incubo – Coming Home in the Dark, il film di James Ashcroft in home video dal 9 agosto 2022.

viaggio nell'incubo - coming home in the dark - cover bluray

La cover della versione bluray di Viaggio nell’incubo – Coming home in the dark ora in home video. 

SCHEDA DEL FILM

TITOLO ORIGINALE: Coming Home in the Dark
REGIA: James Ashcroft
CAST: Daniel Gillies, Erik Thomson, Miriama McDowell
DURATA: 93 min.
DATA DI USCITA HOME VIDEO: 9 agosto 2022
DISTRIBUZIONE HOME VIDEO: Midnight Factory / Plaion (Koch Media)


RECENSIONE

L’idilliaco picnic nelle campagne neozelandesi di Hoggie (Erik Thomson) e della sua famiglia viene brutalmente interrotto dall’arrivo di due sconosciuti armati.
E’ solo l’inizio di una nottata di interminabile violenza, lungo un viaggio tra le ombre di un passato inesaurito e feroce…

E’ stato uno dei titoli più interessanti della sezione di mezzanotte dell’ultima edizione del Torino Film Festival: Viaggio nell’Incubo, allora conosciuto col titolo originale Coming Home in the Dark, è l’esordio alla regia dell’attore neozelandese James Ashcroft, già protagonista del piccolo cult horror Black Sheep (2006), e senza dubbio il titolo home video horror e dintorni più intrigante del mese.

Viaggio nell’Incubo affonda in realtà più che altro le sue radici nel thriller e revenge movieperché dietro all’aggressione dello sconosciuto (o apparente tale) che irrompe nella stasi medio-borghese scopriamo presto che si annida qualcosa di più: un elogio al retaggio del taglione cinematografico in cui Ashcroft riversa il suo amore dichiarato per Sleepers di Barry Levinson.

Nel suo ottimo esordio si amalgamano felicemente un impianto narrativo minimalista, quello del solito tranquillo weekend di paura, ed un’atmosfera ed estetica mature, profonde e fedelissime alla tenebrosità del titolo.
Sono quelle che richiamano con prepotenza gli anni settanta, i perturbanti (quasi insostenibili) Cane di Paglia di Peckinpah e Wake in Fright di Ted Kotchett, dove l’ambiguità dei personaggi e il confine tra buone e cattive motivazioni ed azioni si delineano e annebbiano in quello che lo stesso Ashcroft, di origini maori, sintetizza nel concetto di “porangi”, termine composto dai vocaboli “giorno” e “notte” che indica la persona a metà tra sanità e pazzia.

Sono infatti le zone d’ombra, i punti grigi del passato che forse legano tutti i protagonisti dello schianto nelle tenebre, l’essenza dell’insidioso ed eccellente Viaggio Nell’Incubo, nonché il territorio univoco dove decifrare il macromondo di stratificata violenza che ritrae.

Luca Zanovello