BULLET TRAIN: l’action con Brad Pitt accende la miccia di Locarno 75

Recensione di Bullet Train, il film di David Leitch in anteprima al Locarno Film Festival 2022.

La locandina ufficiale italiana del film Bullet Train.

SCHEDA DEL FILM

REGIA: David Leitch
CAST: Brad Pitt, Joey King, Aaron Taylor-Johnson
DURATA: 126 min.
DATA DI USCITA ITALIANA: 25 agosto 2022
DISTRIBUZIONE: Warner Bros. / Sony Pictures Italia


RECENSIONE

Su un treno giapponese ad alta velocità, le missioni e i destini di sette sconosciuti convergono in un intreccio criminale. Al centro, un potente capo yakuza ed una misteriosa valigetta su cui tutti vorrebbero mettere le mani…

Aaron Taylor-Johnson e Brad Pitt in una scena di Bullet Train. Photo: courtesy of Sony Pictures.

Bullet Train di David Leitch (Atomica Bionda, Deadpool 2) esordisce a Locarno con leggero anticipo rispetto ai nostri cinema portando in Piazza Grande uno dei titoli più attesi dell’estate.

Con un super cast guidato da Brad Pitt ed Aaron Taylor-Johnson (che riceverà l’Excellence Award Davide Campari), Bullet Train tiene fede alla filmografia di azione e chiasso di Leitch, che in quest’occasione comprime le sue polveri incendiarie negli angusti vagoni del convoglio lanciato a tutta velocità tra le luci della notte di Kyoto.

Segue un inevitabile, serratissimo film action criminale farcito di volti noti (vi lasciamo la sorpresa dei numerosi camei) che danno vita a personaggi violenti e goffi, pronti a sparare proiettili e battute non sempre strettamente necessarie, fino a svelare in un crescendo rivelatorio il filo che collega tutti i bizzarri ceffi del “treno proiettile”.

Bryan Tyree Henry e Brad Pitt in una scena di Bullet Train. Photo: courtesy of Sony Pictures.

Quello che sa fare Leitch, sostenuto da un Brad Pitt smagliante, è stringere le maglie e catapultarci in un turbine di randellate più o meno creative, scontri kitch e cacofonie musicali dove non c’è il tempo di pensare e di annoiarsi, mentre i nessi crescenti tra le malefiche pedine in gioco ricordano al ribasso il sottovalutatissimo 7 Sconosciuti a El Royale (2018), quello in cui è più incerto è la direzione definitiva da dare alla sua creatura cinematografica: Bullet Train infatti si rivela progressivamente come un semplice giocone pirotecnico che non sa fino all’ultimo fotogramma se essere più John Wick (non a caso esordio alla regia di Leitch, seppur non accreditato ufficialmente)o Kill Bill.

Tergiversando, Bullet Train rimane così al bivio dove action, pulp sgargiante e thriller si ammucchiano alla cieca (formato in disuso da qualche anno, tra l’altro) e non adempiono altro che il minimo sindacale, quello di strapazzarci e di non farci controllare mai quanto manca alla fine.

Luca Zanovello


TRAILER UFFICIALE

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