GRANDI MAGAZZINI: il dvd dell’“all star game” della comicità italiana di Castellano e Pipolo

Recensione di GRANDI MAGAZZINI, la commedia in home video dal 21 giugno 2022. 

La cover del DVD di Grandi Magazzini.

SCHEDA DEL FILM

REGIA: Castellano e Pipolo
CAST: Renato Pozzetto, Enrico Montesano, Nino Manfredi
DURATA: 110 min.
DATA DI USCITA HOME VIDEO: 21 giugno 2022
DISTRIBUZIONE HOME VIDEO: Mustang Entertainment


RECENSIONE

Grandi Magazzini è un caso unico nella storia della commedia italiana: nato come progetto celebrativo della Cecchi Gori e di patron Mario in quanto 125esima produzione degli studi, il film di Castellano e Pipolo aveva saputo radunare un cast oceanico, assemblato invitando tutti gli attori disponibili che avevano recitato nelle precedenti 124 pellicole.

L’intuizione del duo di registi fu la creazione di una sceneggiatura che potesse includere e collegare lo stuolo e gli stili degli interpreti in una movimentata giornata nei mastodontici grandi magazzini (in pieno stile metropolitano anni Ottanta) dove si intrecciano le gag, gli equivoci e le disavventure di un dream team comico mai più radunato per una singola causa.

L’edizione dvd nuova di zecca di Grandi Magazzini è firmata Mustang Entertainment e riporta in catalogo un mosaico straordinario di momenti e battute cult, dal Pozzetto (fresco del boom de Il Ragazzo di Campagna) fattorino alle prese con un gigantesco cane da guardia all’Haber dirigente medio che le prova tutte, ma proprio tutte, per entrare nelle grazie del direttore, dal Nino Manfredi nei panni di un attore decaduto ed alcolizzato che tenta il rilancio con le televendite, in un ruolo originariamente proposto ad Alberto Sordi, alla spaesata Heather Parisi che si smarrisce nei meandri del labirinto commerciale.

E poi Placido, De Sica, Boldi, Teocoli, Montesano, Ornella Muti ed una miriade di protagonisti già affermati insieme a divi e dive future (è l’esordio al cinema di Sabrina Salerno, Iaia Forte e Francesca Dellera).

I fiori all’occhiello del formicaio di risate di Grandi Magazzini sono Paolo Villaggio, che nella sua microstoria robotica tributa l’artista David “Mr Zed” Traylor, e Lino Banfi che col suo clochard cantastorie irrimediabilmente povero ed irrimediabilmente felice che anima l’ingresso del centro commerciale si prende carico del ruolo più malinconico, ma anche più significativo ed esplicito nella moltitudine di piccole contraddizioni, esagerazioni, debolezze ed idiosincrasie sociali dell’Italia proto-consumistica di metà anni Ottanta. Grandi Magazzini nasconde questi pungoli come easter eggs nelle sue scenette, cogliendo con arguzia e parodizzando (come farà negli States Generazione X di Kevin Smith dieci anni dopo) l’essenza della vita nel microcosmo a scale mobili.

Grandi Magazzini è un pezzo di storia della commedia italiana anni Ottanta, una festa piena di invitati, guardie e ladri, arrampicatori e truffatori, ricchi e poveri dove non ci si annoia un attimo e uno spaccato della frenesia consumistica ai suoi affascinanti e già un po’ insidiosi albori.

Extra: filmografie, intervista a Pipolo.

Luca Zanovello

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