Recensione di LA RAGAZZA DI STILLWATER, il film di Tom McCarthy su Sky Cinema e NOW dal 30 maggio 2022.
SCHEDA DEL FILM
TITOLO ORIGINALE: Stillwater
REGIA: Tom McCarthy
CAST: Matt Damon, Camille Cottin, Abigail Breslin, Lilou Siauvaud, Deanna Dunagan
DURATA: 138 min.
DISTRIBUTORE: Universal Pictures
USCITA (cinema): 9 settembre 2021 (Sky/ Now): 30 maggio 2022
RECENSIONE
Bill Baker (Matt Damon) è un operaio dal passato difficile al momento disoccupato. Vive in Oklahoma ma un giorno vola sino a Marsiglia per incontrare la figlia Allison (Abigail Breslin) che sta scontando una pena detentiva per un reato che lei sostiene di non aver mai commesso. Il giorno in cui emerge una nuova pista che potrebbe scagionarla, l’unico che prova ad aiutarla è proprio Bill, quel padre con cui la giovane ha un rapporto conflittuale. Bill però è determinato e, malgrado la strada sia in salita, non molla.
Diretto dal regista Premio Oscar® Tom McCarthy (Il Caso Spotlight), è arrivato ieri sera in prima tv su Sky Cinema e in streaming su NOW il film LA RAGAZZA DI STILLWATER.
Presentato fuori concorso alla scorsa edizione del Festival di Cannes, questo intenso dramma parla di perdono, seconde chance e confronto tra culture ed è interpretato da un perfetto Matt Damon che riesce a riscattare tutto l’inutile chiacchiericcio che ha accompagnato, a suo tempo, l’uscita in sala della pellicola – chiacchiericcio legato alla somiglianza della trama con la storia di Amanda Knox.
In realtà, LA RAGAZZA DI STILLWATER, si concentra sulla figura di Bill. Un uomo e un padre imperfetto, il prototipo dell’americano medio, obbligato dagli eventi a scendere a patti con la realtà. E saranno proprio il viaggio a Marsiglia, il tentativo di ricucire il rapporto con la figlia e il darsi una seconda opportunità, scontrandosi con una mentalità e una cultura lontanissime dalla propria, ad imporgli un intenso viaggio, questa volta interiore, di scoperta e amore, verità e liberazione.
Bill non parla francese e non conosce cosa renda la città portuale di Marsiglia vibrante e unica nel bene e nel male. Il suo essere americano gli farà commettere dei passi falsi, ma sarà anche il motivo per cui verrà aiutato da una donna del posto. Ed è proprio questo incontro ad essere usato dal regista per mostrarci l’uomo (Bill) e per permettergli di evolversi e crescere.
Perché il Bill che vediamo è il frutto dei suoi errori, alcuni ce li svelerà altri ce li suggerirà il paese da cui proviene, quegli Stati Uniti dell’America First dove non è raro imbattersi in persone che dopo una gioventù costellata di sbagli oggi vivono nella consapevolezza dei propri errori, provando un mix di colpa e vergogna. E ne fanno continua ammenda, una ammenda salata, durissima, come solo oltre oceano capita.
Damon è bravo proprio in questo. Ci tiene al suo fianco. Tutto il resto non conta. Ci interessa solo lui e il suo desiderio di essere amato e di amare, di essere compreso e di essere libero. Un libertà che prima di tutto è da quegli ideali inculcati da un paese rimasto orfano di una guida morale, dove la giustizia è spesso fai-da-te e avere un fucile è quasi un dovere.
È così che alla fine l’unico neo del film, se così si può dire, diventa proprio la sua conclusione: non era necessario ricevere tutte le risposte, soprattutto con riguardo ad Allison. Vedere l’America nei gesti e nelle parole di Bill era già perfetto.
Vissia Menza
n.d.r. LA RAGAZZA DI STILLWATER, come di consueto, dopo la prima tv, ora lo trovate sui canali Sky Cinema a vari orari, in streaming su NOW e on demand, anche in qualità 4K.
TRAILER UFFICIALE
Foto: si ringrazia l’ufficio stampa.
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”
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