Recensione del film L’arma dell’inganno – Operazione Mincemeat con Colin Firth solo al cinema dal 12 maggio 2022.
SCHEDA DEL FILM
TITOLO ORIGINALE: Operation Mincemeat
REGIA: John Madden
CAST: Colin Firth, Matthew MacFadyen, Kelly MacDonald, Johnny Flynn
DURATA: 128 min.
USCITA: giovedì 12 maggio 2022
DISTRIBUZIONE: Warner Bros Italia
RECENSIONE
1943. Gli alleati sono determinati a spezzare la morsa di Hitler sull’Europa occupata, il loro piano è un assalto totale in Sicilia ma si trovano ad affrontare un grande dilemma: come fare per proteggere una massiccia forza d’invasione da un potenziale massacro? Il compito ricade su due straordinari agenti dell’intelligence, Ewen Montagu (Colin Firth) e Charles Cholmondeley (Matthew Macfadyen) che danno vita alla più geniale e improbabile strategia di disinformazione della guerra – incentrata sul più improbabile degli agenti segreti: un uomo morto.
Seppur bizzarra, incredibile e surreale, è una storia vera, che ha ispirato il romanzo di Ben Macintyre, quella raccontata da John Madden in Operazione Mincemeat.
Madden, regista di Shakespeare in Love, aveva già trattato il tema della guerra ne Il mandolino del capitano Corelli: il suo essere britannico permea – più nel bene che nel male – anche questa sua nuova pellicola, dove dirige – sempre per restare in tema british più che mai – due “ex” Mr Darcy (MacFadyen nel famoso film di Joe Wright e Firth nella miniserie del ’95). E non poteva mancare Jason Isaacs, il famigerato Lucius Malfoy della saga Harry Potter, a cui anche qui viene affidato un ruolo negativo.
Operazione Mincemeat è tanto un war movie, quanto una spy story, dall’impianto estremamente classico: i dialoghi, la fotografia, la regia, tutto concorre a creare un film che ha le giuste dosi di romanticismo, patriottismo, eleganza e formalità.
È la guerra invisibile quella raccontata da Madden, come in The Imitation Game o ne L’ora più buia, anche qui è il retroscena della guerra a prendersi il ruolo di protagonista. Un film che scorre e appassiona, forse proprio per la surrealtà della vicenda, la più assurda e a tratti quasi ridicola operazione di spionaggio che la storia ci abbia mai regalato.
Dietro le quinte di Operazione Mincemeat c’è anche una storia d’amore, che seppur secondaria al tema del controspionaggio aggiunge quella magia e quella amarezza a un film che sposa i temi nostalgici dei sentimenti sepolti.
Operazione Mincemeat è anche riflessione sul rapporto fra verità e menzogna, fra realtà e finzione, sull’immaginazione e sulla scrittura. Non c’è da stupirsi dunque che fra gli ideatori di questo rocambolesco inganno ci sia anche Ian Fleming (Johnny Flynn), padre di James Bond, che sostiene di aver avuto l’idea per l’operazione proprio da un romanzo di Basil Thompson.
In definitiva un film purtroppo molto attuale, che ci ricorda che quella con la Russia è “la guerra di domani”, un domani che è già oggi, un oggi dove le bombe continuano ad esplodere. Ma nel film si festeggia una vittoria, una vittoria che cambierà per sempre le sorti del conflitto più armato della storia (non solo di armi, ma anche di inganni) e quindi ai protagonisti non resta che bere, anche se sono le otto del mattino. D’altronde sono inglesi, un pub aperto lo si troverà sempre.
Margherita Giusti Hazon
TRAILER UFFICIALE
Foto: ufficio stampa.
Laureata in Lettere Moderne, Margherita lavora alla Fondazione Cineteca Italiana, collabora con la rivista Fabrique du Cinéma, ha in corso alcuni progetti come sceneggiatrice e ha pubblicato il suo primo romanzo, CTRL + Z, con la casa editrice L’Erudita.
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