UN RITORNO… AL FUTURO al Teatro Franco Parenti

Il Teatro Parenti continua a festeggiare il suo cinquantesimo anniversario con Un Ritorno… Al Futuro.

Era il 2012 e Noemi sul palco del festival di Sanremo interpretava una canzone scritta da Fabrizio Moro. Sono solo parole.

Quell’avverbio “solo”, che in questo caso vuole sottolineare il comportamento di coloro che non promettono ma non passano mai al fare, stride particolarmente davanti a “parole”.

Ma come? La parola è l’espressione dell’intelletto, facoltà che ci distingue dalle bestie. Che ci rende umani. E quali umani! Una parola può salvare come può anche uccidere.

Il nostro mondo è pieno di parole. Che lo vogliamo o no. Parole sussurrate sulla carta, parole gridate nel web, parole accarezzate nella mente, parole nascoste nel cuore.

Ed è proprio sulle parole che si concentra Un Ritorno… Al Futuro.

La serata, che avrà luogo martedì 19 aprile 2022 alle ore 20.00 nella Sala Grande del Teatro Franco Parenti, si articola in due parti.

Moni Ovadia

La prima vede in scena il celebre Moni Ovadia, che per celebrare il cinquantesimo anniversario del Teatro Parenti ripercorre i momenti più significativi della sua storia legata al teatro milanese e allo stesso tempo presenta lo spettacolo Alcesti – È ancora buio?.

La seconda è appunto la messa in scena di Alcesti – È ancora buio?, di Viola Lucio e con Serena Ferraiuolo.

Come si evince dal titolo, lo spettacolo, diretto da Zoe Pernici, si rifà alla tragedia di Euripide, in cui Alcesti, moglie del re Admeto, per salvare il marito muore al suo posto.

Il monologo di Serena Ferraiuolo, nelle vesti di Alcesti a un passo dalla morte, si presenta come una confessione e allo stesso tempo un’autoanalisi che vuole mettere in luce le azioni umane senza giudicarle.

È quindi una storia di parole questa.

Parole che portano alla morte, parole che non vogliono dire nulla e parole non dette che dicono tutto. Parole che ingabbiano, ma che allo stesso tempo possono donare libertà e identità.

A differenza della tragedia euripidea, la storia non ha un’ambientazione specifica né dal punto di vista spaziale né da quello temporale, anche se viene detto che vige una feroce dittatura. E come tutte le dittature che si rispettano, tra le varie armi si serve anche della censura, per far sparire ciò che le è scomodo.

Proprio per questo il marito d’Alcesti viene messo a morte per aver scritto una commedia scomoda che ha ottenuto un successo inaspettato.

Fortunatamente (o sfortunatamente) l’avvocato di famiglia offre una soluzione per salvarlo: trovare qualcuno che si assuma la paternità dell’opera e muoia al posto del vero autore.

Purtroppo l’unica che si offre è Alcesti.

Serena Ferraiuolo in Alcesti.

Un’ora prima di firmare la propria condanna a morte, la donna attende in una stanza d’albergo.

Tutto pare finito.

Ma forse non è che l’inizio. L’inizio della verità e della sincerità. Vale a dire quel momento magico, che si manifesta solo in situazioni-limite, in cui poter esprimere a voce alta i propri pensieri e lasciare uscire parole liberatorie in una confessione che ha il sapore di autoanalisi, a tratti cinica, isterica, lucida e ironica.

Ecco che a un passo dalla morte Alcesti sa finalmente dare risposte a quelle domande esistenziali che tutti ci siamo posti più e più volte nella nostra vita, all’essere o non essere che attanagliava l’anima di Amleto.

È proprio lì, in quell’appartamento, di fronte all’ineluttabilità del suo destino che la giovane donna potrà forse trovare la propria identità.

Un’identità che le è sempre mancata e che più volte è stata vincolata agli altri.

Abbandonati i ruoli di figlia e di moglie, imposti rispettivamente dalla madre e dal marito, potrà Alcesti riscoprirsi persona e trovare il suo posto nel mondo?

Scopriamolo insieme partecipando alla serata Un Ritorno… Al Futuro!

Francesca Meraviglia


INFO E CONTATTI

Indirizzo: Teatro Franco Parenti, via Pier Lombardo 14, Milano
Contatti: 0259995206 | biglietteria@teatrofrancoparenti.it | teatrofrancoparenti.it
Orari: martedì 19 aprile 2022, ore 20.
Biglietti: 10€

Fonte e foto: ufficio stampa del teatro, che si ringrazia. 

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