Recensione di BELFAST, il nuovo film di Kenneth Branagh candidato a 7 premi Oscar®, solo al cinema dal 24 febbraio 2022.
SCHEDA DEL FILM
REGIA: Kenneth Branagh
CAST: Jamie Dornan, Caitriona Belfe, Judy Dench, Claràn Hinds
DURATA: 97 minuti
DATA DI USCITA: 24 febbraio 2022
DISTRIBUZIONE: Universal Pictures
RECENSIONE
Kenneth Branagh ritorna con un lavoro che racconta la sua infanzia nella Belfast degli anni 60. I ricordi di bambino si mescolano a quelli dei disordini civili tra cattolici e protestanti. Se si guarda più in profondità si capisce presto che non è un film sulle sommosse del tempo ma un’autobiografia patinata e nostalgica di un’infanzia di cui il regista vuole regalarci la magia nonostante le difficoltà. La storia si svolge durante i tumulti del 1969 che hanno dato inizio a più di 30 anni di conflitto, lasciando cicatrici profonde negli abitanti della città.
I disordini sociali fanno da sfondo alle vicende di una coppia, interpretata da Jamie Dornan e Caitriona Balfe. I due devono prendere una difficile decisione: lasciare o meno Belfast, la città che amano e in cui sono cresciuti, per un futuro di pace per loro e per i figli.
C’è però uno sbilanciamento nella visione di Belfast e lo si nota dalla scelta degli angoli della macchina da presa. Il mondo è raccontato dal punto di vista del piccolo protagonista (Jude Hill), con la goffaggine e insicurezza tipica di quell’età. Buddy non è che l’alter ego del regista e con lui veniamo portati nella parte più poetica di una pellicola che non dimentica mai i risvolti sociali che ne compongono l’ossatura.
Branagh ha fatto la scelta del bianco e nero, decisione che dà corpo ad una narrazione romantica e quasi onirica. Le avventure di Buddy insieme ai suoi primi amori hanno così un tono favolistico – come è giusto che sia quando si ripensa alla propria infanzia.
Dall’altro lato i dubbi del giovane padre su quale sia la scelta da fare per la propria famiglia e per l’amata moglie donano a Dornan l’aurea dell’eroe giusto ma combattuto. Caitriona Balfe porta avanti il suo ruolo, di donna innamorata e madre che cresce i figli con fermezza e dolcezza in un territorio e tempo difficili, con rara eleganza e credibilità.
I nonni hanno il volto di Judy Dench e Ciaran Hinds. Sono sposati da sempre e sono in perfetta sincronia. Danzano e cantano elargendo consigli a tutti. E sono interpretati con la maestosità e sicurezza che solo i grandi attori riescono ad offrire.
Alla fine, guardando questo film, è chiaro come il tema sociale, ovvero la guerriglia, la violenza ed i dissidi, appaia solo a tratti. L’unica figura veramente negativa è infatti il solo Colin Morgan, nella parte di Billy, fedele protestante che si rivale contro il padre di Buddy per non scegliere da che parte stare nei Troubles.
Per il resto c’è quasi una pulizia artificiale del mondo di Buddy. Anche le riprese delle strade, a causa della pandemia, sono state girate in studio e non in esterni. Questa visione più patinata è diventata, di conseguenza, la caratteristica principale di un bel lavoro ed aiuta a offrirci in modo più toccante e personale di Belfast.
L’idea del film che ne consegue non è quindi solo quella di mostrarci la nostra vita come semplice successione di eventi e di ricordi, ma è soprattutto quella di regalarci una realtà che il filtro del grande schermo ci permette di immaginare.
Anna Falciasecca
TRAILER UFFICIALE ITALIANO
Bionda, sarcastica, appassionata di regia e di viaggi cerca di unire le sue passioni scrivendo un blog di viaggi, sceneggiature (che stanno comode nei cassetti) e recensioni. Il suo motto è “Blond is a state of mind”, modifica continuamente idea e tiene i piedi in diverse scarpe, tutte rigorosamente tacco 12. Le uniche cose che non cambierà mai sono: Woody Allen e Star Trek, di cui è incallita fan.
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