Recensione di Mother/Android, il film con Chloë Grace Moretz in streaming su Netflix dal 7 gennaio 2022.
SCHEDA DEL FILM
REGIA: Mattson Tomlin
CAST: Chloë Grace Moretz, Algee Smith, Raúl Castillo
DURATA: 110 min.
DATA DI USCITA: 7 gennaio 2022
PIATTAFORMA (Italia): Netflix
RECENSIONE
Georgia e Sam vanno al college, amano le feste, vogliono godersi la giovinezza e non sono pronti a prendersi le responsabilità degli adulti. Ma una sera, all’improvviso, dovranno farlo. In seguito ad una inaspettata rivolta degli androidi, creati per essere un aiuto domestico, i due si troveranno a dover lottare per la sopravvivenza (propria e non solo) mentre cercano un luogo sicuro in cui riprendere a vivere.
Mother/Android è appena arrivato sulla nota piattaforma di cinema in streaming Netflix e in pochi giorni si è saldamente posizionato ai primi posti della classifica dei film più visti. Certo, l’apocalisse nell’ultimo biennio ha assunto un fascino tutto nuovo e, inevitabilmente, ha maggiore presa sul pubblico, appare quindi intuibile perché abbia polarizzato i clic. Si comprendono, invece, molto meno gli entusiasmi che ne sono conseguiti.
Il lungometraggio diretto da Mattson Tomlin – sceneggiatore, regista e produttore cinematografico giovanissimo (è nato nel 1990 a Bucarest), qui al suo esordio dietro la macchina da presa, che vedremo presto (si spera) in veste di sceneggiatore nel ben più roboante The Batman di Matt Reeves – si pone come la solita fanta-fine dell’umanità in un futuro non troppo lontano, in cui vediamo le conseguenze delle azioni sconsiderate della nostra specie.
Una trama assai familiare che viene dispiegata in modo altrettanto semplice e prevedibile, prediligendo il dramma alla fantascienza. Zero battaglie al cardiopalma e zero effetti speciali (scordatevi le situazioni alla Terminator, per intenderci). E i plot-twist, se così si possono definire, stupiscono talmente poco da far apparire il finale forzato e fuori luogo.
Mother/Android, oltre a non brillare per originalità, poggia, tra l’altro, tutto sulle spalle di due attori acerbi: Chloë Grace Moretz, che sicuramente trarrà giovamento da questo ruolo, e il più dimenticabile Algee Smith. Intorno a loro una serie volti “boh” che vestono i panni di personaggi il cui unico ruolo pare essere riempitivo in attesa che sopraggiungano i titoli di coda.
In conclusione, potremmo definire la pellicola un classico “da ferro da stiro”. Non fa male a nessuno ma si dimentica poco dopo aver spento il televisore. Con un racconto per nulla teso, e il tentativo di conferirgli uno spessore grazie all’ambientazione da “into the woods”, Mother/Android alla fine si gioca anche la possibilità di analizzare i sentimenti umani in situazioni estreme e/o l’annoso rapporto conflittuale tra intelligenza artificiale e umana. La lotta qui è impari, si finisce per tifare per quegli stronzi degli androidi che, pur lasciandoci tutto il tempo brancolare nel buio sul motivo della loro rivolta, per lo meno dimostrano una strategia e una determinazione nell’agire ben più intrigante di quella dei presunti buoni.
Come già capitato recentemente con un’altra novità natalizia di Netflix (assai più strutturata di questa), l’applauso più sentito va al montatore del trailer: così accattivante da imporci la visione.
Vissia Menza
TRAILER ORIGINALE
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”
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