SCREAM: il quinto capitolo della saga horror nata da Wes Craven è un urlo strozzato

Recensione di SCREAM, l’horror con Neve Campbell e Courteney Cox solo al cinema dal 13 gennaio 2022.

La locandina italiana del film SCREAM (2022).

SCHEDA DEL FILM

REGIA: Matt Bettinelli-Olpin, Tyler Gillett
CAST: Neve Campbell, Courteney Cox, David Arquette
DURATA: 114 min.
DATA DI USCITA: 13 gennaio 2022
DISTRIBUZIONE: Eagle Pictures


RECENSIONE

Sono passati 25 anni dal primo bagno di sangue avvenuto a Woodsboro per mano dei vari “ghost face”, eppure qualcuno sembra divertirsi ancora con telefonate insistenti, indovinelli a tema film horror e pugnali affilati. Così le vittime originarie Sidney Prescott (Neve Campbell), Gale Weathers (Couteney Cox) e l’ex agente Linus (David Arquette) dovranno tornare a Woodsboro per affrontare i vecchi demoni e la nuova minaccia…

Melissa Barrera (“Sam”) in una scena di SCREAM. Photo: Paramount Pictures and Spyglass Media Group.

A metà anni novanta il genere horror, soprattutto quello americano, versava in stato comatoso: reduce da almeno due decadi di gloria e di maxi commercializzazione anche grazie al mercato delle videocassette ma incapace di rinnovarsi e reinventarsi a fronte di un periodo di opulenza ed ottimismo sociali, che ricacciava indietro le paure più popolari ed arcaiche, il nostro genere preferito era alle corde, ad un passo dall’estinzione che già aveva toccato alcuni illustri colleghi (il western, il poliziesco).

Con le grandi saghe dell’orrore in crollo verticale e momentaneamente abbandonate e il solo j-horror a ravvivare la fiamma della paura, l’unica mossa che avrebbe potuto funzionare era un film che giocasse proprio con le regole, gli archetipi e le criticità di un genere spremuto e logoro: Scream, scritto dal maestro del teen drama Kevin Williamson (Dawson’s Creek) ed affidato alla maestria di Wes Craven, esce e diventa un funerale per l’horror che si trasforma in gloriosa resurrezione, un commiato allo stereotipo narrativo che diventa un nuovo, creativo modo di rinvoltare lo slasher.

Ghostface in Paramount Pictures and Spyglass Media Group’s SCREAM.

Si torna al cinema per spaventarsi, si tornano a vendere maschere e costumi brandizzati, esplodono le scream queens Neve Campbell e Rose McGowan, l’ex Friends Courteney Cox ed una serie di azzeccati personaggi che, spiegando come sopravvivere ad avvenimenti da film dell’orrore, ne perpetuano il fascino.

Seguono semi-cloni (So Cosa Hai Fatto, scritto dallo stesso Williamson, Urban Legend) e ben tre seguiti ed una serie (a sé stante) targati Scream, questi ultimi dediti a prolungare l’analisi “meta” dell’horror e della sua semiotica.

Oggi Scream diventa ufficialmente una pentalogia, con il film diretto da Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett (Finché Morte Non Ci Separi) che a distanza di venticinque anni precisi dal film capostipite tenta di rilanciare il franchise, affiancando la generazione storica di personaggi ad um manipolo di giovani carneadi in un complicatissimo, acrobatico, ulteriore strato di riflessione sul cinema di orrore.

Scream 2022 si traduce così, oltre ad un generoso tributo a Craven, in un infinito sistema di scatole cinesi che cita l’originale per citare l’horror passato per citare l’horror moderno.

Neve Campbell (“Sidney Prescott”) e Courteney Cox (“Gale Weathers”) in una scena del film SCREAM. Photo: Paramount Pictures and Spyglass Media Group.

Lo scarto tra ciò che fu e ciò che vediamo oggi è però piuttosto traumatico, principalmente per la scarsa ispirazione della quinta sceneggiatura ed il carisma col contagocce dei nuovi interpreti (l’unica interessante è Mikey Madison, già in C’era Una Volta… a Hollywood di Tarantino).

Il gioco di richiami, rimandi e addirittura sequenze replicate frame-to-frame sembra esausto e stretto, già forzato nel precedente Scream 4 e qui sformato nel tentativo di infilarci dentro gambe e braccia. Nel sempre più improbabile, ciclico mattatoio che diventa Woodsboro le uniche emozioni sono dettate dal solito effetto nostalgia (vero, Matrix Resurrections?), dalla replica al ribasso di sequenze del film del 1996 e chiaramente dalla nuova chiamata alle armi del trio di ieri. Può bastare? Difficilmente.

Scream era un film sulla paura che faceva (e fa) paura e sorridere, Scream 2022 si esaurisce in un film sulla paura che non smuove particolari emozioni, né di gaudio né di astio, solo di goffo anacronismo al servizio di una nuova generazione che se ne fregherà. L’aggravante è che a tratti il film di Bettinelli-Olpin e Gillett sembra persino cucirsi addosso un vestito di sagacia ed intelligenza filosofica che in realtà non possiede e questo lo fa odorare ulteriormente di tardivo e vanitoso divertissement.

Luca Zanovello


TRAILER UFFICIALE ITALIANO

 

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