Recensione di Don’t Look Up, il film con Leonardo DiCaprio e Jennifer Lawrence dal 24 dicembre anche in streaming.
SCHEDA DEL FILM
REGIA: Adam McKay
CAST: Timothée Chalamet, Leonardo DiCaprio, Jennifer Lawrence, Cate Blanchett, Jonah Hill, Meryl Streep
DURATA: 145’
USCITA: 8 dicembre 2021 (cinema) | 24 dicembre (streaming)
DISTRIBUZIONE: Lucky Red | Netflix
RECENSIONE
La laureanda in astronomia Kate Dibiasky e il professor Randall Mindy fanno una scoperta tanto straordinaria quanto terrificante: una cometa in rotta di collisione con la Terra. Ma la cosa non sembra interessare a nessuno…
La nuova regia di Adam McKay (La grande scommessa, Vice – L’uomo nell’ombra) dopo un passaggio nella sala cinema, sbarca su Netflix, scalando in pochi giorni le classifiche dei film più visti (e sicuramente più commentati sui Social Network).
Sebbene sia presentato come una commedia (e in effetti non mancano i momenti di ironia e sarcasmo) in realtà non pensate che guardandolo l’ultimo giorno dell’anno e in piena pandemia riuscirete a tirarvi su di morale.
Perché Don’t Look Up non è per niente l’ennesimo film catastrofico che racconta come il nostro pianeta verrà distrutto da un’ipotetica meteora o cometa: purtroppo è un film realistico che racconta, se mai, come stiamo distruggendo il nostro pianeta con le nostre stesse mani e come non ci interessi neanche un po’.
D’altronde la regia è di McKay, regista che da anni ormai con le sue pellicole si impegna nella denuncia sociale e politica, e con DiCaprio come protagonista non potevamo certo aspettarci di riderci su.
Don’t Look Up è un’opera tragica, graffiante, un’opera-simbolo dotata di un umorismo nero più che intelligente.
Analogia della crisi ambientale, è anche una denuncia e una profonda critica della società americana, in particolar modo dei media e di come gestiscono le notizie. Il regista riesce a raccontare con ironia la più grande minaccia che incombe sull’umanità: la distruzione del pianeta, nel film ad opera di un’enorme cometa, nella realtà ad opera dell’essere umano stesso.
McKay mette in scena il paradosso dell’incredulità delle persone che – nonostante il pericolo che incombe sia reale e anche visibile – preferiscono non vedere. Rielaborando tutte le situazioni che abbiamo vissuto durante questa pandemia (gli haters, le fake news, i negazionisti e tutte le assurdità di cui l’essere umano è capace) McKay non fa sconti a nessuno, descrivendoci come una specie grottesca, a tal punto da diventare comica. Per questo si ride, in quest’opera, ma in realtà non ci sarebbe davvero niente da ridere.
Ma il circo mediatico è lo show, e “the show must go on”: la patina di perbenismo e il doppio gioco devono dominare, e con a capo degli inetti non potrebbe essere diversamente (eccellente Meryl Streep nei panni di una presidente frivola e cinica). I volti di DiCaprio e della Lawrence sono invece gli unici due fari nella notte di cui però nessuno vorrà vedere la luce.
Il film è costellato da situazioni, citazioni e frasi che McKay (che qui è anche sceneggiatore) abilmente dissemina. Emblematica la battuta sul salmone in vendita al supermercato, che sembra “finto”, che però non basta a rappresentare la vergogna degli allevamenti intensivi da cui purtroppo non sembra che l’umano medio intenda affrancarsi.
D’altronde “non guardare in alto” è il mantra dei social network, non guardare mai la verità in faccia perché fa solo male. Se lo fai nel migliore dei casi ti aspetta la gogna mediatica, la ridicolizzazione, e nel peggiore una profonda depressione o l’auto-isolamento.
Il montaggio frenetico e pieno di interruzioni e aggiunte è perfettamente in linea e al passo coi nostri tempi, altrettanto frenetici e caotici.
E alla fine del film un unico pensiero, amaro più che mai, si fa strada in modo spaventosamente lucido: Darwin aveva proprio ragione. Se l’istinto di sopravvivenza, che è il più antico istinto umano, è sparito, allora forse dobbiamo davvero estinguerci.
Margherita Gusti Hazon
TRAILER UFFICIALE
Foto: courtesy of Netflix.
Laureata in Lettere Moderne, Margherita lavora alla Fondazione Cineteca Italiana, collabora con la rivista Fabrique du Cinéma, ha in corso alcuni progetti come sceneggiatrice e ha pubblicato il suo primo romanzo, CTRL + Z, con la casa editrice L’Erudita.
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