E’ STATA LA MANO DI DIO: lo sguardo allo specchio di Paolo Sorrentino è al cinema

Recensione di E’ Stata la Mano di Dio, il nuovo film di Paolo Sorrentino al cinema dal 24 novembre 2021.

La locandina per l’uscita al cinema del film E’ Stata la Mano di Dio.

SCHEDA DEL FILM

REGIA: Paolo Sorrentino
CAST: Filippo Scotti, Toni Servillo, Teresa Saponangelo
DURATA: 130 min.
DATA DI USCITA: 24 novembre 2021 (cinema), 15 dicembre 2021 (Netflix)
DISTRIBUZIONE: Netflix


RECENSIONE

Nella Napoli degli anni Ottanta un ragazzino introverso scopre le passioni della sua vita, le luci e ombre della città e i dolori che costringono a diventare uomo. 

Filippo Scotti sul set del film E’ Stata la Mano di Dio. Foto di Gianni Fiorito.

E’ Stata la Mano di Dio, Leone d’argento a Venezia 78, arriva in questi giorni al cinema in “edizione limitata” prima dell’approdo su Netflix il 15 dicembre.

Per liberare il suo catartico affresco autobiografico, Paolo Sorrentino sceglie l’estate del 1984 ed una Napoli in tumulto per il vociferato arrivo in città di Diego Armando Maradona, simbolo non solo delle fortune e delle passioni calcistiche del popolo partenopeo ma soprattutto delle fantasticazioni nel coming of age, in un crocevia di pulsioni, scintille e drammi familiari che investono l’innocente, inusuale adolescente Fabietto (Filippo Scotti).

Sorrentino rivive nel suo “Nuovo Cinema” le dolcezze e le asperità del suo svezzamento, la precoce morte dei genitori, le idiosincrasie con i dettami sociali e soprattutto la folgorazione per il grande schermo. A fare da collante fra tutti questi frastornanti saliscendi, in perfetto equilibrio tra sacro e profano, l’agognato arrivo del Messia con la maglia numero 10, incarnazione del riscatto personale, cittadino e dei sogni di un’estate.

Toni Servillo e Filippo Scotti sul set del film E’ Stata la Mano di Dio. Foto di Gianni Fiorito.

Per questo è difficile e forse sbagliato giudicare E’ Stata la Mano di Dio con rigore scientifico, che dietro all’indiscutibile impatto emotivo esige il riconoscimento di un caotico, frammentato album di ricordi e di elementi ormai fin troppo “sorrentiniani” (Maradona, i cliché napoletani, il sogno di regista, la vacuità artistoide); anche perché è evidente come Sorrentino allo scoccare dei cinquant’anni abbia voluto guardarsi indietro e allo specchio realizzando il proprio omaggio alla sofferenza di se stesso ed insieme il requiem per l’innocenza.

Un’opera che è confusa perché tanto, troppo personale. Impacciata perché troppo innamorata e nostalgica. Autocontemplativa perché fiera dei propri sogni e passioni, traumi e cicatrici.
Ma trascinata da un eccezionale Scotti (premiato come attore emergente), da satelliti di lusso (Servillo, Carpentieri, Musella, Luisa Ranieri) e da una luminescente sensazione di verità.

Luca Zanovello


TRAILER UFFICIALE

Fonte e foto: ufficio stampa Netflix, che si ringrazia.

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