VENOM: LA FURIA DI CARNAGE – Tom Hardy torna a vestire i panni di Venom (o viceversa)

Recensione di VENOM: LA FURIA DI CARNAGE, il debolissimo sequel  cinecomic Sony/Marvel diretto da Andy Serkis, al cinema dal 14 ottobre.

La locandina italiana di Venom: La Furia di Carnage. 

SCHEDA DEL FILM

REGIA: Andy Serkis
CAST: Tom Hardy, Woody Harrelson, Michelle Williams
DURATA: 97 min.
DATA DI USCITA: 14 ottobre 2021
DISTRIBUZIONE: Sony Pictures Italia / Warner Bros. Pictures Italia


RECENSIONE

Dopo aver imparato a convivere non troppo pacificamente col simbionte alieno Venom, il giornalista Eddie Brock (Tom Hardy) cerca di rilanciarsi intervistando in prigione il serial killer e vecchia conoscenza Cletus Kasady (Woody Harrelson).
Qualcosa va storto e il super cattivo fugge, portando dentro di sé un simbionte ancora più potente, Carnage, complice ideale ed implacabile per regolare i conti in sospeso.

Venom nel film VENOM: LA FURIA DI CARNAGE. Photo: courtesy of Sony Pictures Italia.

Sbagliare è umano, perseverare diabolico.

Un adagio che si potrebbe applicare al goffo Eddie Brock, che in Venom: la Furia di Carnage torna ad essere diviso e divelto tra la volontà di una vita tranquilla da essere umano e l’ineffabile dualismo simbiotico con la creatura aliena Venom; le carte si spariglieranno quando accidentalmente Venom libererà per le strade di San Francisco il suo simile dieci volte più potente, malvagio e vendicativo.

Ma il detto vale anche per il franchise Sony / Marvel in questione, che dopo l’anonimo primo capitolo del 2018 affida ad Andy Serkis un sequel che non solo toppa in maniera sesquipedale un rilancio ed una nobilitazione del suo universo narrativo, ma addirittura fa molto peggio e si candida per un posto nel roster dei cinecomic peggiori delle ultime stagioni.

Venom: la Furia di Carnage disattende persino l’obiettivo minimo di questo genere di film, vale a dire lo spettacolo dell’azione, delle acrobazie superpotenti e (in questo caso) dello scontro fra titani alieni che non solo il poster, ma anche la logica, suggeriva.

Carnage nel film VENOM: LA FURIA DI CARNAGE.Photo: courtesy of Sony Pictures Italia.

Quello che fa tardare e che riduce a striminzita e banale resa dei conti la battaglia dei mostri è un’ora di “nelle precedenti puntate” e di affrettati – quasi abbozzati – presupposti ad essa, con il recupero della relazione litigarella tra Brock e Venom, la poco affascinante mutazione di Cletus-Carnage e le briciole lasciate quasi per cortesia alle dinamiche delle comprimarie Michelle Williams (tremendamente futile) e Naomie Harris (tremendamente strumentale).

Anche il conflitto letteralmente interiore tra l’ospite Venom e l’ospitante Brock si sviluppa poco e male in questo secondo atto, in modo involuto e ripetitivo, quasi irritante nelle sue derive da sit-com e addirittura disarmante se fruito l’aggravante dal pessimo doppiaggio italiano.
Tom Hardy non è mai a suo agio. Privo di quella verve e di quella faccia da schiaffi che a volta salvano il baraccone Marvel (Reynolds, Rudd, Pratt), sembra il primo a non credere nel progetto.

Menzione speciale, si fa per dire, al montaggio da boscaioli: invasivo, rude ed incolto come uno stopper anni settanta. Film da dimenticare, con o senza l’immancabile scena post crediti.

Luca Zanovello


TRAILER ITALIANO

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