Recensione di OASIS KNEBWORTH 1996, il film-evento al cinema solo il 27, 28 e 29 settembre 2021.
SCHEDA DEL FILM
REGIA: Jake Scott
CON: Oasis (Liam Gallagher, Noel Gallagher, Paul Arthurs, Alan White, Paul McGuigan) e i Fan
DURATA: 110 min.
EVENTO SPECIALE AL CINEMA IL: 27, 28 e 29 settembre 2021
DISTRIBUZIONE: Nexo Digital
RECENSIONE
“This is history, right here right now!”: parole di Noel Gallagher, leader degli Oasis insieme al fratello Liam, di fronte alla marea umana presente sullo sconfinato campo di Knebworth Park in una delle due serate live che marcarono l’apice della carriera della band di Manchester e, contestualmente, della musica inglese degli anni novanta.
La frase è quintessenza della spavalderia gallagheriana, ma incontestabilmente vera. Il doppio concerto dell’11 e del 12 agosto del 1996 nella cornice boschiva dell’Hertfordshire fu un evento di portata titanica che radunò 250.000 fan in adorazione davanti ad un gruppo in stato di grazia; fino a due anni prima gli Oasis erano dei ragazzacci mancuniani di estrazione proletaria che suonavano per un centinaio di persone in club inglesi di ultima categoria, ma l’uscita di Definitely Maybe nel 1994 e soprattutto di (What’s the Story) Morning Glory? due anni dopo avevano decretato uno sprint quasi soprannaturale nel successo e nell’idolatria della band.
A Knebworth gli Oasis non arrivavano dunque solo come migliore versione di loro stessi, ma anche come ambasciatori del sogno “from zeros to heroes”, mantenendo per il giubilo dei fan l’attitudine sboccata e disillusa dei bighelloni disoccupati di quartiere (vedi Cigarettes & Alcohol).
A ricordare a 25 anni di distanza l’evento mastodontico ci pensa Oasis Knebworth 1996, documentario diretto dal veterano regista di videoclip Jake Scott che arriva al cinema come evento speciale il 27, 28 e 29 settembre. Un’opera che testimonia con maestosità ed emozione la portata di Knebworth non solo a livello strettamente musicale ma anche socioculturale, in un anno in cui l’Inghilterra diventava regina della musica con l’esplosione del fenomeno brit pop ma si leccava le ferite con le delusioni sportive (il fallimento dei Tre Leoni all’europeo di calcio giocato in casa) e con un divorzio reale dall’eco mondiale.
Oasis Knebworth 1996 si avvale delle spettacolari immagini dello show, del suono ormai maturo di Liam,Noel, Bonehead, Guigsy ed Alan White, della complicità dei Gallagher ancora distanti dalle stucchevoli e fatali scaramucce, ma soprattutto delle parole, dei ricordi e delle sensazioni ancora oggi vivide e commoventi di una folta schiera di spettatori presenti.
Ecco perché il film di Scott è molto più di un film concerto, più trasversale e collettivo di un semplice documentario musicale: nell’intreccio di immagini di Knebworth con le memorie di band e fan ritroviamo il legame viscerale tra le componenti che trasforma un live in un’esperienza trascendente.
Dalla caccia disperata al biglietto “analogico” alle avventurose peripezie per raggiungere il disperso, rurale Hertfordshire settentrionale da parte dei fan, fino all’attesa, i sacrifici e le speranze di una generazione pre compact disc, pre smart phone, pre internet. Un connubio di eccessi e comunione, di spensieratezza liturgica per il momento e di velata malinconia e nostalgia, per la sensazione concreta di un decennio ed una magia che si stavano lentamente appannando e dissipando verso il cambio di millennio.
Knebworth fu tutto questo e tanto altro, fino all’ultima nota della seconda serata e, come testimonia lo storytelling dell’esercito “madferit”, persino fino ad oggi. Probabilmente anche il prematuro testamento per un genere musicale ed una band “operaia” che non saranno mai più così sintonici, così sfrontati, così temerari e così perfetti. Entusiasmante, epocale e (in tempi di concerti proibiti) pure straziante.
Luca Zanovello
TRAILER UFFICIALE
Foto: ufficio stampa, che si ringrazia.
Responsabile della sezione Cinema e del neonato esperimento di MaSeDomaniTV (il nostro canale Youtube) Luca, con grazia e un tocco ironico sempre calibrato, ci ha fatto appassionare al genere horror, rendendo speciali le chiacchiere del lunedì sulle novità in home video, prima di diventare il nostro inviato dai Festival internazionali e una delle figure di riferimento di MaSeDomani. Lo potete seguire anche su Outside The Black Hole
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