Recensione di SPIRAL – L’EREDITÀ DI SAW, il film di Darren Lynn Bousman al cinema dal 16 giugno 2021.
SCHEDA DEL FILM
TITOLO ORIGINALE: Spiral: From the Book of Saw
REGIA: Darren Lynn Bousman
CAST: Chris Rock, Samuel L. Jackson, Max Minghella
DURATA: 93 min.
DISTRIBUTORE: 01 Distribution
DATA DI USCITA: 16 giugno 2021
RECENSIONE
Lo scontroso detective Zeke Banks (Chris Rock) e la recluta Schenk (Max Minghella, The Handmaid’s Tale) indagano su una serie di macabri omicidi, contrassegnati da un simbolo a spirale che sembra suggerire il ritorno del defunto serial killer noto come Enigmista, o di un suo altrettanto sanguinario imitatore.
Negli anni zero l’horror anglofono aveva avuto una sola voce capace di contrastare il monopolio franco-spagnolo, quella di Saw – L’enigmista (2004) e dei suoi innumerevoli seguiti.
Una saga che prese vita da un piccolo miracolo cinematografico, un gioiellino sadico ed ingegnoso firmato da due studenti di cinema australiani, James Wan e Leigh Whannell, che aveva nobilitato le dinamiche di rapimenti, macchinari artigianali di morte atti all’espiazione dei propri peccati e aperto la strada per un’ammucchiata di emuli che andarono a formare il corposo filone del “torture porn”, dove il voyeurismo e l’abuso delle creative pratiche di tortura avrebbero poi progressivamente soffocato o archiviato la necessità di significati e trame.
Nello stesso tranello erano cascati anche i sequel di Saw, sei più Saw: Legacy uscito nel 2017 divenuti capitolo dopo capitolo sempre più frenetici, registicamente anfetaminici, contorti ma mai paragonabili all’intuizione originale.
A profanare nuovamente il sonno di una serie di film che pareva definitivamente conclusa ci pensa Darren Lynn Bousman, già pilota dei capitoli due, tre e quattro di Saw, ed ora a dirigere le operazioni di Spiral – L’Eredità di Saw, vicenda che riapre il libro di sangue dell’Enigmista o di qualcuno che sembra condividere appieno i suoi metodi. Il sequestro di persone non degne del dono della vita, che hanno commesso delle ingiustizie e dunque devono pagare col proprio sangue e la propria carne per guadagnarsi una seconda opportunità. Vivere o morire, la scelta è loro.
Spiral pone da un lato la giustizia, o qualcosa del genere, rappresentata da uno sbirro coi nervi a fior di pelle e gli occhi strabuzzati di Zeke (Rock), dall’altro un individuo misterioso che adotta mezzi e travestimenti del fu (?) John Kramer per seminare il terrore nel distretto di polizia un tempo capitanato dal saggio Banks (Samuel L. Jackson), padre di Zeke.
Mentre il bodycount aumenta e i poliziotti cadono come mosche, Zeke è costretto a prendere in considerazione anche le ipotesi più macabre ed impreviste.
Impreviste, si fa per dire: in Spiral, più reboot che spin-off o seguito di Saw, di spiazzante o rinfrescante c’è davvero poco.
Dalle rivelazioni progressive, tipiche del protocollo Saw, all’escalation di trappoloni fatali, la sensazione è di assistere ad un “gruppo cover” del formato inventato da Wan, che intona al ribasso gli elementi chiave, dalle arzigogolate torture all’inseguimento tra il killer che non ha più nulla da perdere e il poliziotto che rischia di perdere tutto.
Chris Rock non sembra avere mimica e physique adatti ad un horror imbrattato di sangue, che nel contempo cerca di diventare una sociale ed impietosa invettiva nei confronti del concetto americano di Giustizia. Samuel L. Jackson sembra lì per beneficienza, gli altri non ti dico. Sono pedine su una scacchiera macabra ma poco incisiva, il crescendo del puzzle diabolico non è stringente.
Non è peraltro chiaro se Spiral punti principalmente a ravvivare la passione nei vecchi fan della saga o ad acchiappare una nuova generazione di spettatori assetati di sangue: probabilmente, come le rockstar settantenni acciaccate ed ostinate, solo a portare a casa la pagnotta e la serata. Molto, molto faticosamente.
Luca Zanovello
TRAILER UFFICIALE
Responsabile della sezione Cinema e del neonato esperimento di MaSeDomaniTV (il nostro canale Youtube) Luca, con grazia e un tocco ironico sempre calibrato, ci ha fatto appassionare al genere horror, rendendo speciali le chiacchiere del lunedì sulle novità in home video, prima di diventare il nostro inviato dai Festival internazionali e una delle figure di riferimento di MaSeDomani. Lo potete seguire anche su Outside The Black Hole
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