La Città Ideale rallegra i quartieri popolari rappresentando in piazza una versione romana di Romeo e Giulietta.
Gli umili e gli emarginati sono sempre stati al centro della riflessione artistica. Dal celebre quadro “L’assenzio” di Degas al ciclo dei Rougon-Macquart di Zola alle canzoni di De Andrè, in cui criminali e prostitute sono sempre delineati come “fiori nati dal letame”. Tuttavia, è sufficiente rappresentarli perché la cultura estingua il suo debito con le masse? Assolutamente no.
La Cultura con la C maiuscola non può e non vuole rinchiudersi in una torre d’avorio e mostrarsi solo a una selezionata schiera di eletti. Essa deve porsi l’ambizioso obiettivo di arrivare a tutti e di rapire i cuori di coloro che mai si sarebbero pensati.
Soprattutto in quest’epoca storica, la cultura deve prendere le vesti della Philosophia di Severino Boezio e avere un potere consolatorio per coloro che stanno vivendo la reclusione di questo nuovo lockdown. Specialmente, per quelli che vivono in pochi metri quadri, spesso in una quasi totale solitudine o ammassati in questo esiguo spazio, con un’unica finestra sul mondo là fuori: il balcone.
I balconi sono stati i grandi protagonisti silenziosi della scorsa quarantena: dai balconi gli italiani hanno applaudito, hanno cantato o suonato, hanno gridato. Ed è proprio sul balcone che si è concentrato l’ultimo progetto de La Città Ideale, che ha deciso di fare un regalo di Natale anticipato ai meno fortunati: una versione rivisitata di una tragedia shakesperiana. E quale se non quella in cui la scena del balcone è diventata un topos del romanticismo per eccellenza?
Ebbene sì, La Città Ideale, progetto a sua volta figlio dell’Associazione culturale Progetto Goldstein, porterà in scena negli ATER romani dal 10 al 13 dicembre ROMEO E GIULIETTA.
Una delle opere più conosciute e rivisitate del drammaturgo inglese. Proprio per questo Leonardo Buttaroni, regista di ROMEO E GIULIETTA NEGLI ATER: UN AMORE POPOLARE, ha scelto di proporre una versione di questa tragedia shakespeariana più vicina al pubblico, ambientandola negli anni ’80 ed evidenziandone gli aspetti più comici e patetici, raccontandola, in sostanza, come farebbe qualunque romano.
La scelta di una location così particolare per la mise en scène non è casuale, come spiega il curatore del progetto, Fabio Morgan.
La volontà di rappresentare uno spettacolo teatrale in un cortile di un ATER romano risponde, infatti, a una richiesta di aiuto. Una richiesta racchiusa in una scritta su un muro del quartiere del Quarticciolo:
La quarantena in 20 mq non si può fare!
Il progetto de La Città Ideale ha accolto questa richiesta e ha cercato, a suo modo, di portare una ventata di speranza e di solidarietà ai meno fortunati della situazione odierna, che almeno per una sera potranno assistere alla storia d’amore più amata di tutti tempi da dei palchetti d’eccezione: i loro balconi.
Inoltre, come ogni progetto solidale che si rispetti e in ottemperanza alle norme del “bon ton digitale”, lo spettacolo sarà visibile anche online sulla pagina Facebook de La Città Ideale.
Viva il teatro che abbatte le frontiere sociali e si piega come la Madre per antonomasia a consolare coloro che soffrono, regalando loro, anche se per poco, emozioni e sorrisi.
Francesca Meraviglia
INFO
Date, orari e luoghi:
- giovedì 10 e venerdì 11 dicembre ore 17.00, Ater Quarticciolo;
- sabato 12 e domenica 13 dicembre ore 17.00, Ater Primavalle;
- da giovedì 10 a domenica 13 dicembre ore 17.00 online, in diretta sulla pagina Facebook de La Città Ideale.
Fonte ufficio stampa, foto di Manuela Giusto.
Francesca è un’insegnante e un’appassionata di cultura in generale. Si emoziona di fronte a un testo ben scritto e versa sincere e calde lacrime quando un’opera d’arte le comunica emozioni. Canta a livello amatoriale e crede che la lettura sia il modo migliore per stringere legami forti.
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