Recensione de L’Uno, il nuovo film in streaming su Chili Premium dal 23 novembre 2020.
SCHEDA DEL FILM
TITOLO INTERNAZIONALE: The One
REGIA: Alessandro Antonaci, Stefano Mandalà, Daniel Lascar, Paolo Carenzo
CAST: Elena Cascino, Matteo Sintucci, Stefano Accomo, Anna Canale, Alice Piano, Carlo Alberto Cravino, Paolo Carenzo, Francesca Vettori, Marco Federico Bombi
DURATA: 92 minuti
DISTRIBUZIONE: NewGen Entertainment
DATA DI USCITA: (online) 23 novembre 2020
RECENSIONE
Da mesi nei cieli di tutto il mondo troneggia l’Uno, oggetto non identificato, immobile e la cui imponenza inquieta, obbligando la popolazione globale a drastici cambiamenti nelle abitudini. Per evadere dall’incubo Marta, Tommaso e alcuni amici decidono di ritrovarsi per il Capodanno. Ma la cena prenderà una piega imprevista. E ora, cosa ne sarà di loro? Dei loro rapporti? Delle loro famiglie e del mondo?
Ci sono storie che ti colpiscono per la trama, alcune per il tempismo con cui compaiono nella tua vita e altre per entrambi i motivi. Quest’ultimo è il caso de L’uno, piccola produzione italiana che arriva il 23 novembre su Chili. A causa dalle restrizioni in atto per arginare il Covid, il lungometraggio debutterà prima online e poi su grande schermo ma, nonostante il percorso inverso, sono sicura che saprà attirare la vostra attenzione come ha fatto con la mia.
Il film si apre con un elenco di regole di nuova convivenza che pare copincollato dall’ultimo DPCM. Invece, e questa è la caratteristica che rende la storia ancora più intrigante, siamo difronte ad un’opera scritta qualche anno fa per il teatro. Difatti ha visto la luce a Capodanno 2018, quindi molto prima che il malefico virus entrasse nelle nostre vite.
L’Uno nella sua versione cinematografica mantiene molto dell’impianto originale: tutto si svolge la notte di San Silvestro all’interno di una stanza, sorta di atelier-soggiorno, molto stiloso e assai simile a un bunker (non vediamo alcuna finestra) in cui vive Marta, la perfezionista e un po’ isterica padrona di casa.
Insieme a lei c’è il fidanzato Tommaso, il migliore amico con un’accompagnatrice inattesa e, ultima a fare la sua comparsa, la sorellina scapestrata con un nuovo fidanzato, anche lui senza invito.
Sei persone in tutto che per qualche ora cercano di dimenticare le proprie insicurezze e il mondo esterno.
Ma fuori c’è l’oggetto misterioso che ha stravolto le loro esistenze e il cenone non sarà spensierato come pianificato. Ogni frase sbagliata, ogni gesto proibito diventa un pretesto per far affiorare ricordi dolorosi, far emergere verità scomode e farci scoprire, grazie a dei flashback (pochi e unici momenti in cui si esce dalla casa), qualcosa di più su questi ragazzi. Ragazzi che alla fine ci renderemo conto non essere troppo diversi da noi, soprattutto dalla nostra versione “autunno-inverno 2020”.
Sicuramente la pandemia ha giocato a favore della nostra immedesimazione e benevolenza nei confronti degli autori. Perché, avendone la possibilità, chiederemmo loro dove nascondano la sfera di cristallo e, tornando più seri, quali spunti del proprio vissuto abbiano ispirato L’Uno. Un Uno la cui esistenza per 92 minuti non mettiamo mai in dubbio. Un Uno che ci è familiare come ci sono familiari i gesti a volte eccessivi dei sei attori sullo schermo.
E un Uno che è sconosciuto e incomprensibile esattamente come il patogeno che dallo scorso febbraio si beffa della nostra tranquillità.
Il film di Alessandro Antonaci, Stefano Mandalà, Daniel Lascar e Paolo Carenzo funziona perché è breve, leggero quando serve e ci conferma che, al momento, essere fragili sia più normale del contrario. Chissà che effetto ci avrebbe fatto vederlo dopo aver assistito, in tempi non sospetti, alla pièce teatrale.
Vissia Menza
IL TRAILER DELLO SPETTACOLO
Foto: ufficio stampa.
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”
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