I PREDATORI: da Venezia arriva l’opera d’esordio di Pietro Castellitto

Recensione, poster e trailer de I Predatori, il film di  Pietro Castellitto al cinema dal 22 ottobre 2020.

La locandina del film I PREDATORI.

SCHEDA DEL FILM

REGIA: Pietro Castellitto
CAST: Vinicio Marchioni, Massimo Popolizio, Manuela Mandracchia, Nando Paone, Pietro Castellitto
DURATA: 109 min.
DATA DI USCITA: 22 ottobre 2020
DISTRIBUZIONE: 01 Distribution


RECENSIONE

È mattina presto, il mare di Ostia è calmo. Un uomo bussa a casa di una signora: le venderà un orologio. Qualche giorno dopo, un giovane assistente di filosofia verrà lasciato fuori dal gruppo scelto per la riesumazione del corpo di Nietzsche. Due torti subiti. Due famiglie apparentemente incompatibili: i Pavone e i Vismara. Borghese e intellettuale la prima, proletaria e fascista la seconda. Nuclei opposti che condividono la stessa giungla, Roma. Un banale incidente farà collidere quei due poli. E la follia di un ragazzo di 25 anni scoprirà le carte per rivelare che tutti hanno un segreto e nessuno è ciò che sembra. E che siamo tutti predatori.

Una scena del film I PREDATORI – Photo: courtesy of 01 Distribution.

Premiato alla Mostra del Cinema di Venezia (Miglior Sceneggiatura nella sezione Orizzonti) arriva nelle nostre sale l’opera d’esordio di Pietro Castellitto, “figlio d’arte” di Sergio Castellitto e Margaret Mazzantini, che dopo una carriera da attore decide di mettersi anche dietro la macchina da presa.

Il suo è un esordio tutto fuorché banale, un’impresa ambiziosa che vuole volare alto ma che inevitabilmente mostra anche qualche caduta.

Ottimo il soggetto di partenza. Un intreccio circolare di esistenze desolate, sullo sfondo di una Roma opprimente, un accumulo di conseguenze che non possono far altro che esplodere – in tutti i sensi. I figli dei cosiddetti “boomer” iniziano a farsi sentire: questo è solo l’inizio, iniziate a tremare. Lo dice Pietro con il suo film, lo dicono i giovani protagonisti del film, lo diciamo noi tutti generazione post “che-bello-il-pianeta-è-tutto-a-nostra-disposizione”. Eh no.

Da un ottimo soggetto, si dipana una sceneggiatura che però convince solo a tratti, forse per alcuni eccessi. C’è una regola per chi scrive storie, ed è che non bisogna avere fretta. Fretta di risolvere i conflitti. Fretta di far correre al riparo i personaggi. I personaggi devono soffrire, in silenzio, per tempi lunghissimi. Ecco, guardando questo film sembra di percepire la fretta di questo giovane regista, fretta di mostrare il suo talento, che c’è, e proprio per questo non serviva esibirlo.

Una scena del film I PREDATORI – Photo: courtesy of 01 Distribution.

Lo stesso avviene per il protagonista del film – che forse potremmo definire l’alter ego del regista, e infatti proprio da lui è interpretato – anche lui ha fretta di dimostrare qualcosa. Brucia dentro, nonostante sia giovane, subisce la frustrazione di non poter diventare subito ciò che vuole e di vivere in un mondo dove è più importante quello che gli altri credono tu sia e non quello che tu sei veramente. Genitori assenti, o peggio, presenze fastidiose, è il caso di dirlo?

Tutto questo diventa “un carico inquietante che può portare a gesti estremi”. Un gesto estremo può anche essere fare un film. Un film che forse non era del tutto maturo, forse doveva ancora sedimentare. Forse non doveva uscire mai dalla penna di Pietro. Perché ha quel sapore delle cose tenute nei cassetti, il sapore delle opere-vendetta, un dito medio un po’ a tutti. Per questo alla fine mi è piaciuto.

Perché è sincero nonostante l’eccentricità.

Perché in fondo che importa se era solo un modo per Pietro di dire: esisto e sono capace. Vale sempre la pena tirare fuori dal cassetto qualcosa che altrimenti rischia di diventare materiale inespresso. E le cose inespresse fanno male. Che poi oggigiorno non credo sia così difficile trovare una bomba, anche nella realtà. Grazie Pietro, i sogni bisogna realizzarli a costo della propria incolumità.

Margherita Giusti Hazon


TRAILER UFFICIALE

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