Ben Donateo è un giovane regista ticinese. Arriva a Locarno nel Concorso Nazionale dei Pardi di Domani con il corto Grigio. Terra Bruciata.
Aspirante cineasta nato e cresciuto a Lugano, Ben Donateo ha studiato regia prima negli Stati Uniti poi a Roma. Dopo il suo percorso formativo è tornato in Ticino dove ha continuato a seguire progetti legati a tematiche sociali e all’ambiente. La sua volontà è di creare film che rendano attento lo spettatore su argomenti attuali e importanti.
In Grigio. Terra Bruciata, il focus è l’ambiente. L’ha girato in Calabria, una regione in cui ha trovato molto interessante il rapporto tra gli anziani e i giovani. Giovani che spesso e volentieri dal Sud partono alla volta del Nord per trovare lavoro e lasciano dietro di se una terra desolata, secca, desertica che assomiglia molto a questi anziani. Natura, costruzioni incomplete e, appunto, anziani sembrano integrati gli uni negli altri.
Ben ha avuto la fortuna di girare il corto durante il mese di settembre dello scorso anno, quando non c’era nessuno. Il che gli ha permesso di sperimentare, di girare da solo e di cercare quello che voleva raccontare, ossia il paesaggio devastato, da cui il titolo “terra bruciata”, mostrando gli abitanti, la natura e gli animali.
Sinossi ufficiale:
Il film cattura la vita di un paesino del Sud Italia, Filippa di Mesoraca in Calabria. Partendo dalla migrazione dei giovani locali verso le città del Nord, Grigio. Terra bruciata racconta cosa è rimasto al paese, e come gli anziani vivono il crepuscolo delle loro vite. Proprio come il volto degli anziani viene segnato dal tempo, i muri di case incompiute decadono lentamente immergendosi nella natura. Il film riguarda un luogo che si è lentamente trasformato insieme ai cittadini che lo abitano.
Questa è la sua prima partecipazione ad un festival internazionale ma il regista ha già nuovi progetti in cantiere. Avrebbe dovuto girare un documentario in Grecia, nel sovraffollato centro migranti di Samos, isola che si trova a pochi chilometri dalla Turchia. Voleva catturare l’ingresso di queste persone in Europa, anche in seguito degli eventi che poco tempo fa hanno coinvolto la polizia greca. In attesa di poterlo realizzare, un volta che la pandemia sarà conclusa, si è spostato sul territorio dove sta portando avanti ben due progetti.
Il primo è un film sul Care Team Ticinese, gruppo di volontari che si occupa di supporto psico-sociale a coloro che sopravvivono ad un parente che si è suicidato o ha perso la vita in un incidente; mentre il secondo è un corto più leggero, che valorizza i contadini svizzeri e ticinesi che ci hanno supportato nei mesi addietro. L’idea qui è di seguirli partendo dalla nascita di un animale, per esempio un agnello oppure un vitello, per arrivare al momento in cui va al macello, ed evidenziare il conflitto interiore che si crea nel contadino che lo fa nascere, lo cresce e poi lo porta a morire.
Ringraziando Ben Donateo per la chiacchierata, speriamo di rivederlo il prossimo anno a Locarno 74, magari per la presentazione di uno di questi nuovi lavori.
Intervista e foto: Paolo Tosi
n.d.r vi ricordiamo che potete scoprire i nostri incontri locarnesi su questa pagina, mentre per approfondire l’edizione 2020 del Festival vi rinviamo al sito ufficiale.
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