Su YouTube è arrivata A.Q.A. la prima serie in pillole ispirata alla quarantena.
Mi sono divertita a guardare su Youtube A.Q.A. Attori Quarantenati Anonimi, la prima serie in pillole girata durante il lockdown e ispirata dalle nuove abitudini create durante questo periodo di isolamento.
Artisti con notevoli curricula alle spalle, che si sono cimentati in un divertente progetto che ci racconta, con ironia, la difficile situazione che hanno vissuto.
Un cast importante, capitanato da Isabella Rotti che ha realizzato i testi e da Antonella Rotti per il montaggio e la sigla. Sono nomi noti del teatro e dello spettacolo italiano: Monica Faggiani, Dario Merlini, Cinzia Brugnola, Michele Basile, Paola Giacometti, Arturo Di Tullio.
Un’idea realizzata tramite l’app per videoconferenze Zoom, A.Q.A. vuole essere una serie in pillole, ogni puntata dura pochi minuti, che ci racconta anche il mestiere dell’attore e in genere dei lavoratori dello spettacolo.
Il titolo A.Q.A. prende idea dall’acronimo inglese A.K.A. (Also Known As) che significa anche conosciuto come e viene usato per descrivere nomi d’arte, pseudonimi e nickname di cantanti o personaggi famosi.
In questo caso A.Q.A. sta, appunto, per Attori Quarantenati Anonimi. E cosa hanno fatto durante il lockdown?
Il tema è attuale perché molti ancora, sebbene ci sia una timida riapertura, continuano ad essere disoccupati perché non tutti i teatri e i cinema hanno davvero ripreso le attività.
I protagonisti portano in scena il loro modo di affrontare la quotidianità, la crisi di identità, esasperata da un incerto ritorno alla normalità.
E così, nasce una sorta di terapia di gruppo virtuale, dove emerge la bellezza del palcoscenico, come un tempo che fu, i ruoli di chi lo spettacolo lo vive sul palco o dietro le quinte, le difficoltà e l’entusiasmo di un lavoro che è come tanti altri.
Nella serie, lo schermo è diviso in quattro riquadri.
Monica Faggiani è la psicoterapeuta che coordina il gruppo, anche se i suoi primi interessi sono i decreti ministeriali, il premier e il cellulare che suona in ogni momento. Dovrebbe occuparsi dei suoi pazienti, come Dario Merlini, che interpreta un suggeritore, dopo che la sua carriera è naufragata e per “darsi un tono” si autodefinisce un consulente di scena.
Anticipa le battute e potrebbe essere utile a Cinzia Brugnola, che ha una memoria a breve termine e gli altri personaggi devono ricordarle continuamente che è in quarantena e non ha debutti in vista!
Michele Basile invece è ossessionato dalla fame. Conosce tutte le ricette e ogni tanto sparisce dalla scena per tornare con qualcosa che mastica con gusto, spesso che ha cucinato lui. Agli altri non può certo dire che si assenta per quel languorino che gli ricorda il suo appetito. Adduce come scusa che sta aspettando delle risposte dai casting online. Che altro, se no?
Paola Giacometti è una narcisista: si veste e parla in stile dannunziano. E’ convinta di essere la reincarnazione di Eleonora Duse ed è perennemente ossessionata dal suo aspetto. Ovviamente è anche affascinata da ciò che è impercettibile e spirituale.
A questa allegra combriccola, non poteva mancare il grande attore decaduto, interpretato da Arturo Di Tullio. Lui che è stato accanto ai più grandi artisti del teatro italiano, deve la sua rovina ad un noto attore che, a detta sua sempre, gli avrebbe rovinato la carriera.
Ogni personaggio, dunque, ha una particolare mania o patologia, che la quarantena ha amplificato.
E’ stato davvero piacevole la visione di A.Q.A., perfettamente coordinati tra loro pur non essendo realmente vicini. Si scambiano bicchieri di vino e frutta, oggetti e sguardi, grazie alla particolarità del montaggio video.
Un’idea interessante che ha tramutato una difficoltà, quella della quarantena, in un progetto artistico ben realizzato.
Sarah Pellizzari Rabolini
A.Q.A. è visibile gratuitamente sul canale YouTube di Top Hat Spettacolo Online
Fonte e foto: ufficio stampa
Sarah è un’insegnante e una scrittrice. Ha pubblicato poesie, racconti e romanzi (l’ultimo è R come Infinito). Ha partecipato a diverse antologie tra cui La Vita vista da Qui (Morellini Editore), è stata finalista di concorsi e premi letterari. Pratica la mindfulness ogni giorno e crede che scrivere sia una vera terapia per l’anima.
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