Recensione della prima stagione della nuova serie comedy SPACE FORCE. Su Netflix dal 29 maggio 2020.
SCHEDA DEL FILM
TITOLO ORIGINALE: Space Force
CAST: Steve Carell, John Malkovich, Lisa Kudrow
NUMERO EPISODI: 10
DURATA: 30 min. per episodio
DATA DI USCITA: 29 maggio 2020
DISTRIBUZIONE: Netflix
RECENSIONE
L’attesa è finita: Space Force, la serie comedy più chiacchierata e anticipata dell’anno, approda in esclusiva su Netflix.
Con due nomi altisonanti tra i suoi creatori, il binomio Steve Carell – Greg Daniels già fautore delle oceaniche fortune della versione americana del format The Office, Space Force aveva attirato a sé fin dal primo annuncio i riflettori e gli oneri di un’eredità pesante, quasi ineguagliabile.
Come se la sono dunque cavata, i nostri?
Andiamo per ordine: Space Force ci catapulta nel quartier generale dell’omonima, neonata branca dei servizi armati americani, un improbabile dipartimento che avrà l’arduo compito di monopolizzare lo spazio e piantare sempre più bandierine a stelle e strisce da qui alla fine dell’universo conosciuto.
Qui l’impacciato Generale Mark Naird (Carell), affiancato dal saggio scienziato Mallory (John Malkovich), un fanatico media manager (Ben Schwartz) e altri bizzarri collaboratori, si ritroverà ad organizzare una storica missione lunare, mentre le ombre rivali, quelle sovietiche e cinesi, mettono a repentaglio i piani egemonici della Space Force…
Occorre molto meno tempo delle cinque ore totali della prima stagione di Space Force per rendersi conto che non siamo nei territori di comicità surreale, al fulmicotone, di The Office, né su una distesa di pagine bianche su cui far scorrazzare Carell e la sua inesauribile verve.
Space Force è piuttosto una piccola maratona di commedia, più orientata all’ironia di fioretto che alle gag di sciabola, che traendo ispirazione da (veri) piani megalomani Trumpiani prende in giro con eleganza le lotte scientifiche, politiche e personali della banda in divisa.
Con una storia principale che procede a piccolissimi passi e un contrattempo “autoconclusivo” a puntata, il doppio binario della serie trova la sua unità in un umorismo frenato, eccessivamente compassato, che entra ed esce in piccoli nascondigli di drama (su tutti, il rapporto litigarello tra Naird e la figlia adolescente) e di querelles scientifiche.
Anche Steve Carell sembra contenersi a forza, per non ricalcare il suo Michael Scott e per non sovrastare gli avvenimenti terra-lunari, in verità non troppo significativi. E’ comunque lui il muro portante di Space Force, bruciando al fotofinish un altro personaggio riuscito, il razionale ed elegantissimo Mallory-Malkovich, che omaggia neanche troppo velatamente il surreale Dottor Stranamore di Kubrick.
Un altro tributo è quello al film tv del 1978 dallo stesso titolo, con protagonista Fred Willard, grande attore scomparso da pochi giorni e che appare nella serie in un ruolo secondario.
Space Force è una serie da sorriso dunque, indubbiamente acuta e capace di pungere con ironia varie istituzioni americane, a cui tuttavia al momento manca qualcosa, in primis stravaganza di scrittura (la locura, René!), per insinuarsi nei cuori e nei culti del pubblico. Occhio però al finale, più trampolino che conclusivo, che alza i giri del racconto e offre una vista sulla scontata stagione due.
Voto: 6/10
Luca Zanovello
TRAILER UFFICIALE
Responsabile della sezione Cinema e del neonato esperimento di MaSeDomaniTV (il nostro canale Youtube) Luca, con grazia e un tocco ironico sempre calibrato, ci ha fatto appassionare al genere horror, rendendo speciali le chiacchiere del lunedì sulle novità in home video, prima di diventare il nostro inviato dai Festival internazionali e una delle figure di riferimento di MaSeDomani. Lo potete seguire anche su Outside The Black Hole
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