Recensione del film EUFORIA: un’altalena di sentimenti, con Scamarcio e Mastandrea su Rai3.
SCHEDA DEL FILM
REGIA: Valeria Golino
CAST: Riccardo Scamarcio, Valerio Mastandrea, Isabella Ferrari, Valentina Cervi, Jasmine Trinca, Iaia Forte, Andrea Germani
GENERE: Drammatico
DURATA: 125 minuti
HOME VIDEO: dal 13 febbraio 2019
DISTRIBUZIONE: 01 Distribution
RECENSIONE
E’ in programma per questa sera, venerdì 15 maggio, su Rai 3, alle 21.20, Euforia, il secondo film diretto da Valeria Golino. Dopo Miele, l’attrice si cimenta in una pellicola impegnativa, in cui affronta la tematica della malattia e delle relazioni familiari.
Un film che ha avuto un successo di pubblico e critica, ottenendo 6 candidature ai Nastri d’Argento e 7 ai David di Donatello.
Sì perché se la storia convince e coinvolge già di per sé, a fare la differenza sono gli attori chiamati in causa. Come un buon cibo, se gli ingredienti sono di prima qualità, è ben difficile che sia una schifezza. O no?
Scherzi a parte, ma sullo stile del film, che è un up and down di momenti drammatici e altri di allegria, la Golino schiera in campo Riccardo Scamarcio, l’affascinante attore dagli occhi di smeraldo. Poi chiama Valerio Mastandrea, ci aggiunge un pizzico di Isabella Ferrari e Valentina Cervi. Mescola con commozione e un tocco di ironia, nonostante la drammaticità del tema, inforna e guarnisce con Jasmine Trinca e Iaia Forte e chiude con una spolverata di Andrea Germani.
Il piatto è pronto: gustoso, dal sapore agrodolce, dal profumo familiare, di quelli che invadono la cucina della nonna e sono i ricordi a cui ti aggrappi nei momenti difficili della vita.
Un cibo da gustare in famiglia, perché è alle persone più intime che ci si rivolge nei periodi più faticosi dell’esistenza.
Così Ettore (Valerio Mastandrea) deve affrontare il fratello Matteo (Riccardo Scamarcio), che cura per conto dell’alto Clero restauri di opere d’arte e sartoria. Matteo è bellissimo (si sa) e persuasivo, è un uomo d’affari che vive tra lusso e feste a base di droga e alcool, alla ricerca di quell’euforia che lo aiuti a dimenticare un difficile momento.
Ettore ha chiesto ospitalità a Matteo: non gli parla da tempo, ma ha bisogno di lui.
La convivenza forzata porta i due fratelli, molto differenti tra loro, ad aprirsi di nuovo alla confidenza e agli affetti.
Mastandrea è un insegnante riservato, che ha sempre vissuto, “con il freno a mano tirato”, incapace di rischiare e di cogliere le occasioni della vita. Matteo è il suo opposto: è energia e vitalità, feste ed eccessi. I due attori sono perfetti nei loro ruoli.
Mastandrea ci ha abituato al personaggio imbranatino e senza mordente; qui è capace di forti momenti ironici pur nella tragicità degli eventi.
La regia della Golino convince (personalmente mi piace molto di più dietro la macchina da presa), perché sa parlare ai sentimenti; non cavalca le emozioni a tutti i costi, cadendo in un facile pathos. Ama i suoi personaggi e li guida in un’altalena di momenti estremamente intimi e intensi, nel tentativo vano di sottrarsi all’inesorabile flusso del tempo.
Un film che ci racconta l’avvicinarsi della morte con l’intento di parlarci della vita.
La fotografia, di Gergely Poharnok, è meravigliosa e fa da sfondo a questa storia fatta di sorrisi e sofferenza, di famiglia, come un pranzo domenicale sotto il pergolato, in una giornata primaverile.
Sarah Pellizzari Rabolini
TRAILER UFFICIALE
Sarah è un’insegnante e una scrittrice. Ha pubblicato poesie, racconti e romanzi (l’ultimo è R come Infinito). Ha partecipato a diverse antologie tra cui La Vita vista da Qui (Morellini Editore), è stata finalista di concorsi e premi letterari. Pratica la mindfulness ogni giorno e crede che scrivere sia una vera terapia per l’anima.
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