Cinema svizzero contemporaneo è il primo festival in streaming della Cineteca di Milano. Dal 13 al 21 maggio solo online.
Domani, mercoledì 13 maggio, prende il via il primo festival in streaming della Cineteca di Milano. Ed essendo una cineteca a organizzarlo si prospetta poco prevedibile e molto intrigante. Soprattutto, come cita lo stesso titolo, sarà dedicato ai “film che non ti aspetti”.
Il cinema contemporaneo svizzero sarà protagonista sino al 21 maggio 2020 di una programmazione di ampio respiro, che valica i confini elvetici e ci porta in giro per il mondo, raccontando storie sempre diverse, talvolta drammi altre volte commedie, e spaziando attraverso i generi (dalla finzione al documentario), con un occhio di riguardo alle nuove tecniche.
Venti produzioni poco conosciute, ma che hanno debuttato ai più importanti festival, a cui s’affiancheranno presentazioni live, due omaggi – al fotografo René Burri e al regista Lionel Baier – e un imperdibile appuntamento con il grande cinema muto.
Il primo saluto sarà di Sabrina Dallafior, Console Generale di Svizzera a Milano, a cui seguirà Matteo Pavesi, Direttore della Cineteca di Milano, e Massimiliano Maltoni, Curatore di Cinema Svizzero a Venezia. Primo lungometraggio, invece, sarà Moka Noir: a Omegna non si beve più caffè diretto da Erik Bernasconi. L’opera, mai distribuita nelle sale, rimarrà disponibile in streaming gratuito per 24 ore.
I TITOLI DA NON PERDERE
Tra i documentari in anteprima: Madame di Stéphane Riethauser, che affronta con umorismo la tematica degli stereotipi di genere nella conversazione; Eldorado di Markus Imhoof, sul dramma dei migranti di ieri e di oggi; e Tutto l’oro che c’è di Andrea Caccia sulla natura del Parco del Ticino.
Tra i film, sotto i riflettori ci sono: Where We Belong di Jaqueline Zünd, che esplora le dinamiche famigliari dal punto di vista dei figli di coppie divorziate; Le milieu de l’horizon di Delphine Lehericey, romanzo di formazione ambientato nella Francia rurale degli anni ‘80, miglior film ai Premi del Cinema Svizzero 2020; Tambour Battant di François-Christophe Marzal e Level up your Life di Oliver Paulus che propendono per fronteggiare con ottimismo e umorismo le difficoltà della vita.
GLI OMAGGI
René Burri, uno dei più grandi fotografi del Novecento, noto per i suoi reportage di viaggio e di guerra, gli scatti di architettura e gli iconici ritratti, tra cui quello a Che Guevara, verrà ricordato con la proiezione di due documentari: Braccia sì, uomini no girato dallo stesso Burri assieme a Peter Amman, sull’integrazione degli operai stranieri immigrati in Svizzera, realizzato negli anni Settanta ma ancora attuale; e Six Photographs: René Burri di Anthony Austin, in cui il fotografo si racconta attraverso sei sue celebri immagini.
Lionel Baier, responsabile del dipartimento di cinema dell’École cantonale d’art de Lausanne (ECAL) e tra i co-fondatori di Bande à part Films, sarà celebrato con tre opere sull’identità e la ricerca del sé: lo squisito La Vanité, Un autre homme e Comme des voleurs (à l’Est).
IL CINEMA RESTAURATO
Da non perdere, infine, la versione restaurata di La Vocation d’André Carel di Jean Choux, capolavoro della cinematografia svizzera, datato 1925, che sarà presentato da Frédéric Maire, direttore della Cinémathèque Suisse.
LE MASTERCLASS
Potevano mancare gli incontri col pubblico, in cui ripercorrere le carriere di alcuni ospiti? Giammai! Ecco quindi che anche se il festival è virtuale, in programma troviamo diversi momenti di dialogo tra cui due masterclass gratuite per gli studenti della Civica Scuola di Cinema di Milano: la prima con Lionel Baier mentre la seconda con Andrea Caccia.
In chiusura vi ricordiamo che è prevista una giuria social e l’evento è gratuito, basta collegarsi al sito della Cineteca.
INFORMAZIONI UTILI
Per accedere alla piattaforma streaming: www.cinetecamilano.it
Se volete scaricare il programma, un clic QUI
Il calendario degli incontri live, invece è QUI
Nota: il festival è un progetto della Cineteca di Milano, realizzato grazie al sostegno del Consolato generale Svizzero a Milano, in collaborazione con Cinema Svizzero a Venezia e con il contributo dell’Istituto Svizzero.
Fonte e foto: ufficio stampa.
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”
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