Il simpatico performer FABRIZIO CORUCCI si racconta e pubblica il video Disoccupato.
Come vive un artista in quarantena?
Lo abbiamo chiesto a Fabrizio Corucci che il Primo Maggio, festa dei lavoratori, ha pubblicato un simpatico ed ironico video dal titolo Disoccupato.
Lui che è stato allievo del Maestro Carlo Meliciani e ha debuttato come Baritono in diverse produzioni operistiche. Lui che è stato Giorgio Germont ne La Traviata. Dulcamara ne L’Elisir D’Amore e protagonista in Gianni Schicchi e Rigoletto, per poi passare a collaborazioni concertistica e operistica con il Maestro David Boldrini.
Lui che nel 2011 interpreta la Creatura nel musical Frankenstein Junior di Saverio Marconi per la Compagnia della Rancia e da quel momento non smette di calcare i palcoscenici del musical. Da Pinocchio il Grande Musical a Sarà Perché Ti Amo. Da Love Story , E… Se il tempo fosse un Gambero? a The Bodyguard- Guardia del Corpo.
E poi la commedia, con la Lorella Cuccarini e Giampiero Ingrassia in Non mi hai più detto Ti Amo. Dopo la partecipazione alla trasmissione radiofonica 80radio su Radio RAI 1 diventa frontman de La RadiOrchestra.
Insomma, lui che abbiamo visto sul palco nel ruolo di Mr. Disalev in Charlie e la Fabbrica di Cioccolato per la regia di Federico Bellone… è disoccupato!
Il curriculum è d’obbligo per spiegare che essere artista è una professione come tante altre, fatta di studi e sacrifici, difficile da intraprendere, con momenti di apice e altri di sconforto, come questo. Una professione dimenticata in Italia dagli ultimi decreti.
Dal 23 febbraio non lavora più alla messa in scena de La fabbrica di Cioccolato ed è a casa, come tutti, in attesa di sapere quale sarà il prossimo spettacolo, concerto o musical da interpretare.
In questo momento passo dalle pulizie di casa, alla cucina di piatti magari elaborati e poi il divano per la tv, da Netflit ad Amazon Prime Video. Momenti di up e di down un po’ da schizofrenico! Impiego il tempo a progettare il futuro: compongo e scrivo musica, progetto per la RadiOrchestra. E soprattutto studio, per tenermi sempre aggiornato. Le prospettive sono drammatiche: si parla di dicembre per una riapertura dei teatri. In più non possiamo neanche pensare di andare a fare i camerieri, visto che i ristoranti sono chiusi! – scherza e sorride ancora Fabrizio e si dice comunque fiducioso in una cura, che presto arriverà e che metterà tutti più tranquilli.
Come si reinventa un artista?
Quando la tua vita ha preso ormai una direzione, è difficile cambiare, soprattutto quando non hai più vent’anni. Diciamo che essendo anche cantante lirico ho la possibilità di fare concerti, come quello in progetto alla Versiliana, a Marina di Pietrasanta, un Festival all’aperto che esiste da quarant’anni e che non essendo al chiuso magari si potrà realizzare.
Cosa chiedi al governo?
Credo che lo Stato debba prendere in mano la situazione dei lavoratori dello spettacolo. Siamo stati per troppo tempo abbandonati e non deve rimettere a posto le cose come prima. Deve cogliere l’occasione per renderle migliori. Come la fenice, è il momento di risorgere dalle nostre ceneri.
Cosa ci racconti del video che hai realizzato dal titolo Disoccupato?
Una canzoncina che ho improvvisato nel 2016, alla fine dell’allestimento di Pinocchio il Grande Musical, che feci con il meraviglioso Manuel Frattini ed era una boutade per esorcizzare che non avessi più lavoro. Da lì, molti colleghi mi hanno chiesto di rifarla e naturalmente, mai come in questo momento, la canzone era perfettamente adatta. Siamo tutti a casa e il lavoro manca. Ho realizzato questo piccolo corto proprio per il Primo Maggio. Ho scritto la musica, ho realizzato l’arrangiamento orchestrale e poi le riprese. Non avevo neanche un cavalletto, ma ho utilizzato un leggio. Quello ce l’ho sempre! Ho rifatto le inquadrature moltissime volte, così come il montaggio: il mio primo vero e serio! Sono stato aiutato per il mix audio da Marco Di Crescenzio che ringrazio tanto. Un video agrodolce e sarcastico, uscito proprio per la festa dei Lavoratori, per dire che noi artisti siamo abbandonati!
Sorride Fabrizio, perché è un ottimista di natura.
Ho già preso anche i seicento euro, cosa vuoi di più? Scherzi a parte, siamo in una situazione davvero difficile, ma il mio motto è che la cultura si fa con il divertimento, cercando cioè di arrivare al cuore delle persone con il sorriso, anche se commuovi, colpisci, fai riflettere.
E con Disoccupato, Fabrizio Corucci riesce in questa operazione: ci strappa un sorriso e ci fa pensare.
Sarah Pellizzari Rabolini
Si ringrazia Fabrizio Corucci per la chiacchierata e le foto.
Sarah è un’insegnante e una scrittrice. Ha pubblicato poesie, racconti e romanzi (l’ultimo è R come Infinito). Ha partecipato a diverse antologie tra cui La Vita vista da Qui (Morellini Editore), è stata finalista di concorsi e premi letterari. Pratica la mindfulness ogni giorno e crede che scrivere sia una vera terapia per l’anima.
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