ORGOGLIO E PREGIUDIZIO, la miniserie tratta dal romanzo di Jane Austen, con Colin Firth, su TV 2000.
SCHEDA DELLA SERIE
TITOLO ORIGINALE: Pride and Prejudice
GENERE: Drammatico, Romantico
ANNO: 1995
REGIA: Simon Langton
CAST: Colin Firth, Jennifer Ehle
DURATA: 327 minuti (divisi in 6 episodi)
PRODUZIONE: Sue Birtwistle / BBC
COMMENTO
Sbirciando sul web alla ricerca di un film da vedere, come penso tutti noi in questi giorni, mi sono imbattuta nella miniserie di Orgoglio e pregiudizio del 1995, prodotta da Sue Birtwistle, diretta da Simon Langton e adattata in sei puntate da Andrew Davies.
Quella con Colin Firth che interpreta Darcy e Jennifer Ehle nel ruolo di Elizabeth, per intenderci.
Diverse sono state le pellicole cinematografiche tratte dal romanzo omonimo di Jane Austen, l’ultima fu quella del 2005 diretta da Joe Wright, con una affascinante Keira Knightley.
La prima parte della mini serie, che andrà in onda stasera, domenica 19 aprile, alle 21.05 su Tv2000, invece, è quella prodotta dalla BBC con la collaborazione della Arts & Entertainment Network.
Quando uscì in Gran Bretagna divenne un vero e proprio cult anche per la presenza di Colin Firth. Jennifer Ehle ottenne il Premio BAFTA TV come migliore attrice e la serie venne premiata con un EMMY per i costumi. Un successo dunque!
Ma è ancora attuale una storia che parla di matrimoni combinati ed eredità?
Il libro di Jane Austen è stato pubblicato nel 1813 e se pensate che l’autrice abbozzò una primordiale stesura dal titolo Prime impressioni tra il 1796 e il 1797, allora stiamo parlando di qualcosa di davvero poco moderno. Eppure non è così.
La storia della famiglia Bennet, di modeste origini, con le cinque figlie in età da marito, è tra le più amate di sempre.
La Austen descrive semplicemente il mondo che conosce, quello in cui vive, nella campagna inglese, tra balli per combinare matrimoni, evitando scandali o parlandone a lungo quando vi erano.
Eppure ha avuto la capacità tratteggiare personaggi “eterni”.
C’è la ragazzina frivola, Lydia che scappa con Wickham, che rappresenta l’uomo spregiudicato e opportunista. Jane è la sorella buona e gentile che non vede i difetti di nessuno. Elizabeth sogna il vero amore, ma una serie di equivoci e pettegolezzi determinano i suoi pregiudizi, senza andare alla ricerca della verità, che le verrà svelata solo sul finale. C’è l’uomo intrigante e ostinato, affascinante e tenebroso, quale è Darcy a cui appartiene quell’orgoglio che dà il titolo al romanzo e che dovrà lasciare andare se vorrà far emergere i suoi sentimenti.
Una storia d’amore, dunque, che si intreccia alle vicende dei Bennet e dei loro vicini, dove il lieto fine è d’obbligo, ma che tiene con il fiato sospeso fino all’ultima battuta.
La vicenda è ambientata nella campagna londinese.
La signora Bennet è ossessionata dal fatto che, non avendo avuto eredi maschi, può solo sperare che le figlie facciano un matrimonio adeguatamente conveniente. Deve riuscire a mantenere in famiglia la tenuta di Longbourn nell’Hertfordshire. Diversamente, le ragazze dovranno trovare un buon partito per farsi mantenere, finché morte non le separi, come da consuetudini all’epoca.
Le speranze sono riposte nel signor Charles Bingley che si trasferisce accanto ai Bennet. La sua rendita ammonta a 5000 sterline all’anno. E’ decisamente un partito molto ghiotto per Jane, la primogenita.
L’occasione per fare la conoscenza dei Bingley si presenta con il ballo dato da Sir Lucas, un vicino di casa, a cui le sorelle Bennet vengono invitate. Jane si innamora subito del signor Bingley, ma la vicenda è tutta incentrata sulla secondogenita, Elisabeth, detta Liz. In quell’occasione incontra Mr. Darcy.
E da qui la trama si fa intricata, tra partenze, incontri inaspettati, pettegolezzi e inganni.
Se a qualcuno venisse in mente Il diario di Bridget Jones, ebbene sì, il personaggio di Mark Darcy, è così chiamato in onore del suo omonimo in Orgoglio e pregiudizio.
E guarda caso è interpretato proprio da Colin Firth.
La scrittrice della simpaticissima single, la britannica Helen Fielding, che curò la versione cinematografica tratta dal suo libro, chiese che fosse proprio Firth a vestire i panni del “suo” Darcy.
Nel libro infatti, ci sono molti temi legati al romanzo e l’omaggio al Darcy della Austen è dichiarato.
Nel 1813 dare un nome così altolocato ad un personaggio, significava rivelare il lignaggio nobiliare. Darcy deriva infatti da d’Arcy e fa riferimento alla cittadina francese e indicava una famiglia di antica origine e gesta. Come dire, se uno scrittore narrasse una storia tra una comune mortale e la famiglia Agnelli, ad esempio. Capite bene che Orgoglio e pregiudizio è fin da subito una fiaba, dove il principe azzurro incontra la Cenerentola di turno che, oltre ad essere bella, in questo caso è dotata anche di intelligenza.
Ecco perché è ancora attuale vedere Orgoglio e Pregiudizio: abbiamo tutti bisogno di storie d’amore, seppure intricate e difficili, con punte di ironia e intrise di pettegolezzi, ma con il lieto e meraviglioso happy end.
Sarah Pellizzari Rabolini
CLIP UFFICIALE
Sarah è un’insegnante e una scrittrice. Ha pubblicato poesie, racconti e romanzi (l’ultimo è R come Infinito). Ha partecipato a diverse antologie tra cui La Vita vista da Qui (Morellini Editore), è stata finalista di concorsi e premi letterari. Pratica la mindfulness ogni giorno e crede che scrivere sia una vera terapia per l’anima.
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