LUIS SEPULVEDA, autore internazionale, amato dagli adulti, ma anche dai bambini.
Apprendo con immensa tristezza che giovedì 16 aprile lo scrittore cileno Luis Sepulveda ci ha lasciato. Era stato ricoverato il 29 febbraio all’Ospedale dell’Università Centrale delle Asturie a Oviedo, in Spagna, per Covid-19 che gli aveva provocato la polmonite.
Un gigante della letteratura, che ha appassionato i lettori di tutto il mondo.
Un uomo che sapeva arrivare al cuore di chi leggeva le sue pagine, anche quello dei più piccoli che aveva conquistato con i suoi romanzi per ragazzi.
Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare, Storia di un gatto e del topo che diventò suo amico, Storia di una lumaca che scoprì l’importanza della lentezza. E poi Storia di un cane che insegnò a un bambino la fedeltà e l’ultimo nato, Storia di una balena bianca raccontata da lei stessa.
Libri intensi che contengono insegnamenti profondi, raccontati con immediatezza e semplicità disarmante.
Avevo ventiquattro anni quando lessi per la prima volta La frontiera scomparsa, pubblicato da Guanda nel 1996. Quel nonno che lo portava ad urinare vicino ai portoni delle chiese per insegnargli la libertà è stato un personaggio carismatico anche per me. Non c’era la percezione della vergogna, del gridare allo scandalo, ma quel senso profondo di un gesto di coraggio.
Ho letto altri libri di Sepulveda perché quel viaggio tra Cile, Argentina e Bolivia avrei voluto farlo anch’io, zaino in spalla, alla ricerca di quella frontiera scomparsa che ognuno di noi ha dentro di sé. Un amore, una terra lontana, il luogo natio, una storia.
In Patagonia Express Sepulveda ci insegna la bellezza del narrare vite semplici che diventano straordinarie se ben raccontate.
Immagini, colori e sapori della sua terra, il Cile, fino agli estremi confini del mondo, attraverso i volti dei personaggi che incontra.
Leggendo Sepulveda ho davvero imparato la differenza tra turista e viaggiatore, tra colui che osserva e chi vive profondamente ogni attimo.
In ogni suo testo, lo scrittore ci ha sempre raccontato di sé: da giovane militante di Gioventù Comunista, a cronista del quotidiano Clarìn. Con il suo primo libro Crònicas de Pedro Nadie, pubblicato quando non aveva che vent’anni vince il Premio Casa de las Americas che gli dà la possibilità di studiare drammaturgia presso l’Università Lomonosov di Mosca.
Ci resta poco, perché rientra in Bolivia per far parte dell’Ejercito de Liberacion Nacional. Per poi tornare in Cile dove diventa guardia personale del Presidente Allende.
Con il colpo di stato del generale Pinochet, nel 1973 è arrestato e torturato.
Trascorre sette mesi in una cella minuscola: non può stare né in piedi né sdraiato. Le tremende descrizioni delle violenze subite durante la prigionia sono narrate nei suoi libri.
Ad Amnesty International si deve la libertà e di scontare la pena per motivi politici, in esilio. Per anni vive tra il Paraguay, l’Ecuador ed il Brasile.
L’esperienza di vita con i nativi in Amazzonia gli permetterà di raccontare la storia de Il vecchio che leggeva romanzi d’amore, un testo tradotto in 35 lingue e adattato per il grande schermo nel 2001.
Per questo, lo ricorderemo non solo per i suoi romanzi, ma perché attraverso le sue pagine, ci ha trasmesso quel grande coraggio che ha caratterizzato tutta la sua vita, fino alla fine, quello di raccontare storie incredibili e terribili e trasformarle in poesia.
Ci ha insegnato ad amare chi è diverso e scoprirne le qualità, ci ha trasmesso la bellezza del lavorare insieme e di assaporare la vita.
Ora volerai, caro Luis, come hai fatto dire a Zorba, quando Fortunata sta per spiccare il suo primo volo:
«Respira. Senti la pioggia. È acqua. Nella tua vita avrai molti motivi per essere felice, uno di questi si chiama acqua, un altro si chiama vento, un altro ancora si chiama sole e arriva sempre come una ricompensa dopo la pioggia»
Ti ricorderemo, questo è certo.
«Ora volerai- miagolò Zorba- Il cielo sarà tutto tuo».
Sarah Pellizzari Rabolini
Sarah è un’insegnante e una scrittrice. Ha pubblicato poesie, racconti e romanzi (l’ultimo è R come Infinito). Ha partecipato a diverse antologie tra cui La Vita vista da Qui (Morellini Editore), è stata finalista di concorsi e premi letterari. Pratica la mindfulness ogni giorno e crede che scrivere sia una vera terapia per l’anima.
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