IL BUCO (The Platform): chiedo fonzie e mi danno avanzi

Recensione del film IL BUCO (The Platform), tra le novità horror da non perdere su Netflix!

La locandina internazionale del film Il Buco

SCHEDA DEL FILM

TITOLO ORIGINALE: El Hoyo
REGIA: Galder Gaztelu-Urrutia
CAST: Ivan Massagué, Zorion Eguileor, Antonia San Juan
DURATA: 94 min.
DATA DI USCITA: 20 marzo 2020
DISTRIBUZIONE: Netflix


RECENSIONE

Goreng (Ivan Massagué, Il Labirinto Del Fauno) si risveglia nel Buco, un famigerato palazzo adibito a galera. Con lui un compagno di piano, sopra e sotto di lui, un’infinità di livelli gerarchici dove coppie di prigionieri provano a sopravvivere. Per l’uomo inizia un semestre di sopravvivenza, in disperato equilibrio tra i privilegi dei piani alti e la disperazione degli ultimi.

Ivan Massagué è il protagonista del film horror Il Buco. Photo: courtesy of Netflix.

Dalla vittoria al prestigioso festival di genere di Sitges al premio per la migliore sceneggiatura al Torino Film Festival, fino al nostro Netflix. In un’inquietante coincidenza reclusiva, arriva sulla piattaforma di streaming Il Buco, celebrato esordio lungo del regista spagnolo Galder Gaztelu-Urrutia.

In un dichiarato omaggio a Cube – Il Cubo (1997), Gaztelu-Urrutia dispiega un thriller macabro che ribadisce avidità e prevaricazioni umane nel contesto di una prigione su piani, location nuda e cruda da cui la telecamera non esce mai.

Nella strutturazione classista del buco, chi sta ai piani bassi deve sopravvivere con le eccedenze (o scarti) alimentari di chi gli sta sopra, nell’equazione in cui il cibo diventa dignità, e viceversa, fino a quando un nuovo rimescolamento mensile sovverte gerarchie e giochi di potere.
Sta ad un eroe di sani principi, impersonato con la giusta mestizia e il giusto coraggio da Massagué, darsi un ulteriore obiettivo oltre al personale sostentamento: spingere la natura umana oltre il mors tua, vita mea.

Una scena del film horror il Buco. Photo: courtesy of Netflix.

Con questi intriganti presupposti, habitat per ogni sorta di regressione e crudità, si gioca l’improbabile resistenza del bene contro le sadiche istituzioni, in un film che ben presto mantiene fede alla sua fama di più succulenta midnight madness della stagione e diventa senza dubbio il titolo (di distribuzione) Netflix più interessante ed incisivo da molti mesi ad oggi.

Se rispetto al suo predecessore cubico, Il Buco prende un po’ di distacco sul versante filosofico e su quello metafisico, la compensazione arriva da argomenti distopici, di stratificazione sociale, quasi ballardiani.

Funziona immediatamente l’empatia nei confronti del protagonista, circondato da una girandola di compagni di cella bizzarri (riconoscerete Antonia San Juan, attrice iconica del cinema di Almodóvar).
Funzionano i ritmi dell’escalation di abomini famelici, del sangue e delle speranze.
Funziona l’accompagnamento digitale, decisivo per completare l’estetica della granitica fortezza.
Funziona quasi tutto, in quello che oltre ad essere un film bello e in apnea, è pure un prezioso monito per la generazione dell’ “all you can eat”.

Voto: 8/10

Luca Zanovello


TRAILER UFFICIALE

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