Il 13 marzo è arrivata la serie YELLOWSTONE. L’appuntamento è ogni venerdì alle 21.15 su Sky Atlantic e in streaming su NOW TV.
Quest’anno SKY ci sta regalando dei venerdì sera memorabili. Abbiamo aperto il 2020 con l’ammaliante THE NEW POPE, a febbraio ci siamo goduti ZEROZEROZERO e ora che si avvicina la primavera arriva YELLOWSTONE.
La mini-serie (in totale sono 9 episodi), ha debuttato ieri sera su Sky Atlantic (e in streaming su Now Tv) e segna il ritorno sullo schermo del premio Oscar® Kevin Costner.
L’attore ci porta nell’odierno West per seguire la saga di una famiglia importante (i Dutton), gli intrighi politici e i problemi di un territorio condiviso con i nativi americani.
LA TRAMA
Nella sinossi ufficiale, il personaggio di Costner -il capofamiglia John Dutton- è definito una persona “dal temperamento aggressivo e intransigente”, “pronta a tutto” pur di difendere la sua proprietà.
E, in effetti, l’uomo che si presenta a noi sin dai primi minuti è uno di quei proprietari terrieri che appartengono alla vecchia scuola, è testardo, con un suo codice d’onore e molti nemici. Dutton possiede il più grande ranch non solo del Montana ma degli interi Stati Uniti, più o meno esteso quanto lo stato del Rhode Island. Col suo fare ruvido ci ricorda quanto sia duro guadagnarsi da vivere coltivando la terra e allevando bestiame.
John è abituato alle lotte di potere, agli speculatori, ai ricatti dei politici, ai problemi di convivenza coi nativi della riserva. E, come in ogni famiglia, i suoi figli sono diversi tra loro e le incomprensioni non mancano.
Oggi troppi occhi sono puntati sul suo ranch, nuove variabili alterano gli equilibri e pare essere arrivato il momento di una resa dei conti.
IL CAST
Oltre a Costner, che qui è anche produttore esecutivo, nel cast troviamo Danny Huston (X-Men le origini – Wolverine), Gil Birmingham (Twilight), Luke Grimes (I Magnifici 7), Wes Bentley (American Horror Story), Kelly Reilly (True Detective), Dave Annable (Brothers & Sisters). E, ancora, Cole Hauser e Josh Lucas, quest’ultimo nei panni di John Dutton da giovane.
Scritta e diretta da Taylor Sheridan, candidato all’Oscar® per la sceneggiatura di Hell or High Water -e fautore del successo di Sicario e del sequel Soldado- YELLOWSTONE in sole due stagioni è riuscita a conquistare il pubblico diventando una delle serie più applaudite in madrepatria.
UN COMMENTO (BREVE)
Probabilmente, l’atmosfera neo-western e i paesaggi mozzafiato, che fanno da cornice all’epopea di questi cowboy dei giorni nostri, sono stati determinanti nel conquistare il cuore degli spettatori d’oltre oceano. Ora la domanda è: capiterà pure da noi?
Nel Mare Nostrum in cui il West è solo quello dei film con John Wayne e di Sergio Leone. A noi che non siamo abituati a spazi sconfinati e ad avere avi che possedevano mandrie, riuscirà a suscitare le stesse emozioni? Oppure seguiremo la storia per evadere dalla nostra attualità?
E’ innegabile che i primo episodio ci tenga sulla poltrona per un’ora e mezza. La presentazione dei giocatori, di quella che si prospetta come una difficile partita a scacchi, è efficace anche se gli occhi sono tutti puntati su Costner. Ma sono le altre pedine ad intrigare: sono accennate, hanno un evidente lato imprevedibile, o se preferite potenzialmente oscuro, e non abbiamo ancora idea di quale bandiera batteranno.
Il timore però è che malgrado l’accuratissima mise en scène e i nomi illustri, il racconto perda presto mordente. Ma, complici gli eventi che stiamo vivendo, sia in caso di virata verso la saga-soap opera sia che si trasformi in un dramma critico nei confronti della società (si parla pur sempre di preservare la terra da speculazioni di vario genere) continueremo a vederla sino alla fine. Magari in silenzio, negandolo a posteriori.
Vissia Menza
Ndr se avete perso la prima tv, niente paura le puntate di Yellowstone sono disponibili sull’on demand!
Foto: ufficio stampa
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”
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