Recensione dei primi episodi de L’AMICA GENIALE Storia del nuovo cognome, la serie tv diretta da Saverio Costanzo il lunedì sera alle 21.25 su RAI 1.
Dopo il successo ottenuto a livello internazionale, finisce l’attesa e torna sul piccolo schermo la seconda stagione de L’Amica Geniale. Storia Del Nuovo Cognome.
Il 10 Febbraio sono andate in onda le prime due puntate e l’appuntamento è ogni lunedì sera su RAI UNO.
RITROVARSI
La nuova serie, che porta ancora la riconoscibile firma stilistica di Saverio Costanzo, riparte esattamente da dove eravamo rimasti.
Lo fa già dalla nuova, bellissima, sigla, che da subito ci catapulta in quel rione, insieme a tutti i personaggi che fanno da sfondo all’indissolubile legame tra Lenù e Lila.
Un’intensa amicizia nata tra i banchi di scuola e minata dagli accadimenti della vita che separano ma, inevitabilmente, ricongiungono ogni volta le due protagoniste. Così anche lo spettatore ritrova le due ragazze, le vicissitudini e le atmosfere in cui sono immerse.
Con una naturale linearità, il regista si riaggancia alla stagione precedente.
IL NUOVO COGNOME
(nota: questa sezione contiene dettagli della trama del primo episodio, se non vuoi leggere clicca qui e vai al commento sulla regia)
Il titolo del primo episodio si riferisce a Lila, ormai divenuta la Signora Carracci.
Il matrimonio, nato sotto una cattiva stella, non ha affatto “ammansito” il carattere ribelle di Lila. Anzi, il fatto di essersi sentita tradita dal novello sposo (che ha intessuto rapporti di lavoro con i Solara a sua insaputa), inasprisce fortemente la relazione con Stefano. Quest’ultimo, incapace di tenere testa al forte temperamento della moglie, reagisce nel modo più istintivo ed incivile: picchiandola.
Sono proprio i lividi ben visibili sul volto di Lila a farla riavvicinare a Lenù, la quale inizia a frequentare assiduamente la nuova casa dell’amica per non farla sentire sola.
Elena, dal canto suo, vive dei turbamenti adolescenziali dettati anche dalla continua competizione con Lila. Pensa per un momento di lasciare gli studi vedendosi rassegnata ad una vita con Antonio e ad un lavoro nel rione. Per fortuna, gli sporadici incontri a scuola con Nino Sarratore, che ha ancora un forte ascendente sulla ragazza, e l’attenzione che la professoressa Galiani le riserva, convincono Elena a concludere l’anno scolastico, seppur non con il massimo dei voti, e a proseguire gli studi classici.
IL CORPO
(nota: questa sezione contiene dettagli della trama del secondo episodio, se non vuoi leggere clicca qui e vai al commento sulla regia)
Lenù vorrebbe aiutare Antonio, che presenta segni di cedimento nervoso sempre più palesi, ad evitare la leva militare. Decide quindi di recarsi dai Solara a chieder loro questo piacere personale. Lila insiste nel volerla accompagnare col solo scopo di vendicarsi di Stefano facendolo ingelosire.
In realtà proprio nella pasticceria dei due fratelli, Lila scoprirà i progetti di business tra i Solara e la sua famiglia che porteranno all’imminente apertura di un lussuoso negozio di calzature in centro.
Intanto Antonio, sentitosi profondamente umiliato dal gesto di Elena, decide di troncare la loro relazione.
La giovane ne è dispiaciuta, ma ciò che la lascia ancor più turbata e delusa è vedere Sarratore accompagnato da una ragazza dai lunghi capelli scuri. Proprio per questo, non ammette né a se stessa nè a Lila, l’attrazione che prova per quel giovane tanto colto quanto coraggioso e controcorrente.
LA REGIA
Ineccepibile come sempre, Saverio Costanzo si conferma il regista perfetto per la trasposizione in immagini dei romanzi della Ferrante.
Attento e rispettoso, in questi primi due episodi insiste molto sulla continuità con la prima stagione, quasi a voler far percepire al pubblico una sorta di opera unica che non si è mai interrotta.
Due momenti in particolare sono estremamente cinematografici e per questo molto d’effetto.
Nel primo episodio il regista costruisce un climax intelligente e potentissimo.
Inizia con un close-up sulle mani sporche e unte di Stefano (dal punto di vista di Lila) mentre è intento a sgusciare con avidità dei frutti di mare. Poco dopo troviamo la figura di Stefano deformata dalla porta a vetri del bagno in cui Lila si è chiusa.
Il vetro smerigliato che altera i lineamenti del ragazzo crea un’immagine forte: Stefano sembra un vero e proprio mostro, un orco.
Infine, tocca l’apice con la scena della camera da letto: pathos, energia e brutalità si fondono insieme destabilizzando lo spettatore.
Questo crescendo, infatti, suscita nel pubblico disagio, angoscia e soprattutto disgusto.
Costanzo ha comunque la sensibilità di mostrare solo il “necessario”. Non scade mai nel voyeurismo e nel sadismo gratuito.
In tre scene chiave, riesce ad esprimere la repulsione, il ribrezzo di Lila nei confronti del neo marito e suscita allo stesso tempo nello spettatore, una vera e propria avversione per il personaggio di Stefano, finora piuttosto neutro.
Un altro momento molto intenso e d’impatto è quando, nel secondo episodio, Elena si sofferma a guardare le donne del rione con le parole di Lila che le risuonano in testa. Comprende in pieno la scelta dell’amica di non volere una gravidanza proprio nell’osservare le “madri” del suo quartiere.
Il regista passa da un volto all’altro, in una carrellata di ritratti trasfigurati. Visi angosciati, segnati dalle rughe, immortalati in smorfie urlanti…
Per Elena tutte queste donne, dall’istante esatto in cui sono diventate madri, hanno perso il loro fascino, le loro forme, la loro femminilità, addirittura il loro posto nel mondo, diventando una sorta di appendice dei mariti.
Ecco, dunque, il “corpo” del titolo, piegato dalla società che vuole la donna madre e moglie e nulla più.
L’idea rivoluzionaria di emancipazione femminile che nasce quasi ingenuamente nei pensieri di Elena è amplificata da queste inquadrature poetiche quanto disturbanti.
Nulla è lasciato al caso anche per ciò che concerne l’ambiente circostante.
Lo squallore e il grigiore che caratterizzavano il rione all’inizio della prima stagione lasciano il posto ora a spazi ampi, negozi, case in costruzione, manifesti politici sui muri e strade trafficate.
L’arredamento della nuova casa di Lila e Stefano rappresenta il boom economico dell’Italia dell’epoca. Con la vasca da bagno, il bidet, lo scrittoio ed il giradischi.
Un’Italia piena di contraddizioni che cresce a livello economico ed industriale, ma che su quello socio-culturale rimane ingabbiata in schemi quasi medievali.
La scena che vede tutti i componenti della famiglia Cerullo – Carracci schierati davanti a Lila a fingere di non vedere lividi e tumefazioni sul suo volto, dura un momento, ma racchiude un messaggio eterno.
I primi due episodi de L’Amica geniale. Storia del nuovo cognome confermano tutto ciò che si era detto della prima serie.
Ottima regia, cast perfetto, protagoniste convincenti.
La tensione sottesa che pervade l’episodio IL CORPO è tangibile e non ci rimane altro che aspettare la prossima puntata per sapere chi e cosa concorreranno ad incrinare nuovamente il rapporto tra Lila e Lenù.
Violetta Biagiotti
Ndr. L’Amica Geniale si può vedere anche su RaiPlay!
Foto: si ringrazia l’ufficio stampa.
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