Un commento all’ultima puntata di THE NEW POPE, la serie di Paolo Sorrentino disponibile su SKY e NOW TV.
Nelle ultime settimane ci siamo ri-invaghiti del Young Pope Pio XIII e del suo sguardo magnetico, tifando come allo stadio per il suo risveglio; ci siamo assuefatti dello stile raffinato e dell’anima punk di Giovanni Paolo III, con i suoi impagabili ospiti – star dello show biz; abbiamo adorato l’ironia tagliente del Cardinal Voiello, sino a volerne sempre di più. E, ancora, abbiamo amato i dialoghi ricchi di rimandi, veri o presunti, all’arte e alla religione, di questa seconda maestosa stagione creata e diretta da Paolo Sorrentino; e siamo rimasti completamente sedotti dalla fotografia di Luca Bigazzi.
The New Pope episodio 9 ha calato il sipario da poche ore sulla serie dei record. E siamo in molti a provare già una sensazione di vuoto. I nostri venerdì sera non saranno più gli stessi. Per lo meno fintanto che non avremo metabolizzato una così grande perdita.
Questo epilogo è stato un’epifania ed è riuscito a regalarci in soli 60 minuti continui ribaltamenti di ruoli e un finale che difficilmente scorderemo.
Dall’Angelus di Sir Brannox, che ci ha riservato parole più inclusive dei vari bla bla che si sentono frequentemente, all’analisi dirompente e cristallina delle guerre di religione fatta da Lenny, nella nona puntata abbiamo visto i deboli diventare forti; i forti rimanere intrappolati nel gorgo dell’autodistruzione; i puri elevarsi; e alla fine ha trovato spazio persino un pizzico di giustizia, quella che mette il cuore in pace.
Sono però i due papi, interpretati da Jude Law e John Malkovich, ad aver raggiunto vette impensabili. Ci hanno preso in contropiede prima con un incontro ben oltre lo scontro (tanto auspicato dal team-Lenny), poi con una raffica di sorprese, sino ad una chiusura del cerchio che non avremmo mai potuto prevedere: generosa e a suo modo enigmatica. In pochi secondi il regista ha risposto alle nostre domande, ci ha ricordato di non confondere l’amore con la follia e la bellezza con l’estasi, e ci ha lasciato con un sibillino “la bellezza delle domande è che spesso non hanno risposte…”
Quindi ora toccherà a noi interpretare alcuni fotogrammi e decidere cosa farne fino a quando – forse – un nuovo capitolo di questa storia si affaccerà all’orizzonte. Speriamo. Anche se dopo aver superato se stessi, quello dell’altra sera potrebbe essere il più folgorante dei commiati.
Vissia Menza
ndr The New Pope è disponibile on demand su SKY. Un clic qui per scoprire quando recuperalo in replica. Per leggere i commenti alle puntate precedenti invece cliccate qui.
Foto: ufficio stampa
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”
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