Mettere al centro l’umano e la sua relazione. Con questo focus, il Teatro Pime di Milano propone Le signore dell’orchestra, venerdì 24 gennaio per la Giornata della Memoria.

Uno spettacolo-concerto per ricordare la Shoah attraverso la musica e quell’insolita orchestra davvero esistita ad Auschwitz.

Sul palco, le Cameriste Ambrosiane, l’attrice Silvia Giulia Mendola e il mezzosoprano Rachel O’Brien eseguono una drammaturgia curata da Andrea Zaniboni.

Le signore dell'orchestra al Teatro Pime per la Giornata della Memoria!

Le signore dell’orchestra al Teatro Pime per la Giornata della Memoria!

Esattamente il 27 gennaio 1945 le truppe dell’Armata Rossa sovietica aprirono i cancelli del campo di concentramento di Auschwitz. Da quel momento il mondo si rese davvero conto di ciò che accadde nei campi di sterminio. La Giornata della Memoria è stata dunque istituita perché non si possa dimenticare l’orrore che fu il genocidio del popolo ebraico.

La musica, la poesia, il teatro celebrano quel doloroso ricordo.

Così, il Teatro Pime di Milano con Le signore dell’orchestra vuole ricordare quel gruppo di 47 musiciste deportate ad Auschwitz, salvate dalla musica.

Lo spettacolo è la storia di donne che resistono grazie alla musica. E’ così per la violinista ebrea Alma Rosé, nipote di Gustav Mahler e di Fania Goldstein in arte Fenélon, musicista francese, pianista talentuosa e nota cantante di cabaret, arrestata nel gennaio del 1944 per i suoi legami con la Resistenza Francese e le sue origini ebraiche.

Quando vengono deportate capiscono che hanno una sola possibilità di sopravvivere: entrare nell’orchestra dei lager per allietare le serate dei generali nazisti.

L’orchestra dei lager, composta da sole donne, era l’unica in tutta la Germania. Era stata voluta dal maggiore delle SS Hoss ed era composta solo da prigioniere che avevano il compito di accompagnare con la musica le detenute nei lavori. Ovviamente dovevano suonare per i soldati al servizio di Hitler ogni volta che lo desiderassero.
47 in tutto le donne musiciste destinate ad una baracca accanto alla ferrovia.

Alma è tra le prime ad arrivare. Severa e precisa, costringe le altre a prove estenuanti: devono essere perfette. L’esecuzione di ogni singola nota deve essere impeccabile. La posta in gioco è troppo alta e non è permesso a nessuna di sbagliare. Alma è lei stessa attentissima all’esecuzione, disinteressata a tutto e tutti, attenta solo alla sua musica.

Diciassette ore di prove al giorno per suonare in maniera ineccepibile.

Solo così sarebbero state risparmiate e non avrebbero visto le camere a gas. Un piccolo gesto poteva determinare la vita o la morte. Alma lo sa bene e non le importa altro che suonare per salvarsi, anche a discapito delle altre.

Fania riesce a mantenere saldi i suoi principi e la sua gentilezza, nonostante le condizioni atroci. Vivere per la musica sarà per lei la bellezza in un luogo di morte come Auschwitz.

Lo spettacolo è un viaggio per non dimenticare l’angoscia e lo disperazione nei campi di concentramento, illuminata a tratti, dalla musica, eseguita con estrema maestria e delicatezza.

Un suono fragile e profondo allo stesso tempo, che si fa speranza.

Fania sopravviverà: la musica l’ha tenuta in vita e lei continuerà, anche dopo la guerra a suonare per vivere e raccontare.

Alma morirà prima di essere liberata, dopo il trasferimento di entrambe a Bergen Belsen. Un destino anche per molte altre musiciste costrette nel nuovo campo ai lavori forzati e non più all’orchestra.

Sarah Pellizzari Rabolini


INFO E BIGLIETTI

Milano, Teatro PIME, via Mosé Bianchi 94, ore 21:00 (MM1 Lotto)
Ingresso € 16 intero / € 12 convenzioni / € 10 ridotto fino a 30 anni, maggiori di 65 anni e allievi scuole di teatro
Possibilità di acquisto online su www.teatropime.it
E’ prevista anche una replica mattutina dedicata alle scolaresche (info 02.43.822.534)

 

Fonte e foto: ufficio stampa