Recensione del film La Ragazza d’Autunno. Il secondo lungometraggio di Kantemir Balagov nei nostri cinema dal 9 gennaio 2020.
SCHEDA DEL FILM
TITOLO ORIGINALE: Dylda
REGISTA: Kantemir Balagov
CAST: Viktoria Miroshnichenko, Vasilisa Perelygina, Konstantin Balakirev, Olga Dragunova
DISTRIBUTORE: Movies Inspired
DATA D’USCITA: 9 gennaio 2020
DURATA: 137 minuti
RECENSIONE
lya (Viktoria Miroshnichenko) è altissima, biondissima e silenziosissima. Lavora in un ospedale ricolmo di veterani malconci. È il 1945 e Leningrado è una città provata dalla guerra. Mentre i corpi delle persone stanno rimarginando le ferite provocate dalle bombe e dalla fame, la mente e l’anima faticano a rimuovere i ricordi e ad andare avanti. Iya e l’amica Masha (Vasilisa Perelygina) non fanno eccezione. Le due si conoscono sin dal fronte e oggi come allora si aggrapperanno l’una all’altra per provare a guardare al futuro.
Il secondo lungometraggio di Kantemir Balagov è un potente racconto per immagini che parla di dolore, amore e guerra. Argomenti che ogni giorno si fanno più attuali data l’epoca malata in cui stiamo vivendo. E che ci trascinano con prepotenza nella monocamera in cui le due donne convivono e in cui silenziosamente si svolge il dramma. Un dramma che per dispiegarsi, forte della spettacolare scenografia di Sergej Ivanov, e della fotografia di Ksenija Sereda (da portare in mostra), non necessità nulla di più degli sguardi eloquenti delle protagoniste e delle soppesate e affilate parole che pronunciano.
Presentato a Cannes 2019, e appena entrato nella shortlist degli Oscar®, La Ragazza d’Autunno ci ricorda i tanti strumenti che possiede un film per mandare un messaggio in modo efficace senza bisogno di urlarlo. È così che ci coglie alla sprovvista, ci emoziona, si guadagna il suo spazio dentro di noi.
E ci induce a riflettere, silenziosamente, a lungo.
Sebbene sia giovanissimo, il regista (già applaudito per Tesnota) riesce dove alcuni suoi colleghi talvolta faticano: rende attuale la sua storia, che a ben vedere è anche la nostra. E per riuscirci stimola gli spettatori con scelte sublimi. Tutta la pellicola alterna due colori, il verde e l’ocra, gioca con la luce (e le ombre) e accavalla il detto al non-detto. Gli occhi delle persone sono lo specchio del conflitto. I sorrisi di Masha sanno essere ambigui (e un po’ folli). E il reclinare la testa di Iya ci rammenta quanto, nonostante le prove superate, sia ancora una fanciulla.
Ed ecco l’altro punto di forza dell’opera. Entrambe le attrici sono esordienti, eppure i loro movimenti sinceri e sicuri dimostrano una disinvoltura alla telecamera tale da riportarci a quel tragico periodo e da convincerci di essere state la carta vincente del progetto.
La Ragazza d’Autunno narra le conseguenze della guerra dall’insolito punto di vista femminile. Quello di due giovani che tornano a essere donne/ madri/ lavoratrici con un bagaglio di traumi fisici e psicologici così grande da minare il loro essere. Iya e Masha si avvitano su sé stesse e sull’altra nella disperata ricerca di una via d’uscita che appare sempre più irraggiungibile. E questa prospettiva intima, casalinga, scelta dall’autore le avvicina a noi sino a condividerne il disagio, la sofferenza, la tragedia.
Trovate un cinema e non perdetelo.
Vissia Menza
TRAILER UFFICIALE
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”
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