Il documentario Don’t f**k with Cats (Giù le mani dai gatti) arriva su Netflix il 18 dicembre 2019 e… piovono recensioni.
Su internet vige una regola non scritta, è la madre di tutte le regole, potremmo definirla la numero zero: Don’t f**k with cats, ossia… Giù le mani dai gatti!
La gente ama questi piccoli felini, adora condividere foto su di loro perché innalzano l’umore collettivo. Se fai del male a un gattino, sei finito. Ed è esattamente quello che capita una sera del 2010 su Facebook e Youtube quando una moltitudine di utenti inciampa su un video amatoriale in cui un giovane uccide due dolcissimi micetti.
È inconcepibile e quel ragazzo con le rotelle fuori posto deve essere fermato!
Ecco cosa pensa un manipolo di nerd che inizia ad analizzare ogni fotogramma utile a scovare l’identità dello squilibrato. Quello che a breve capiranno è che lo sconosciuto dei video non si fermerà. Ha innescato una sfida per attirare attenzione, attenzione che aumenta e rafforza giorno dopo giorno il suo ego malato e famelico di notorietà.
Non ci vuole molto a rimanere assorbiti da Don’t f**k with cats (Giù le mani dai gatti), la nuova miniserie in streaming su Netflix realizzata dai produttori di The Imposter e Silk Road.
La storia è vera, è quella del killer canadese Luka Magnotta. È narrata, con ritmo serrato, direttamente dalle persone coinvolte (più di quante ci si aspetterebbe). Ed è intervallata da spezzoni dei video di sorveglianza e da alcuni fotogrammi dei video incriminati. Stronchiamo la polemica sul nascere: nella versione che ho visto io, disturba più quello che s’intuisce di ciò che si vede, a prescindere che sia sempre consigliato buttare un occhio al trailer prima di cliccare su play.
Una volta giunti a metà del secondo episodio (in totale sono tre) il nostro battito cardiaco è inesorabilmente accelerato e avvertiamo una sensazione di disagio e imbarazzo. Il motivo? Lo psicopatico inizia ad uccidere gli esseri umani e la caccia all’uomo si sposta su scala globale.
La cosa sconcertante è che molti di noi non si siano accorti che una vicenda di tale portata stesse capitando sotto il nostro naso d’internauti indaffarati; non troppi anni fa; e, ovviamente, che in circolazione vi siano individui così scentrati da commettere atti agghiaccianti anche per gli agenti di polizia.
Se non conoscete i dettagli, vale la pena non svelarveli nulla così da rendere la visione ancora più immersiva e coinvolgente. Perché è difficile che questo documentario vi lasci indifferenti e non vi stimoli una riflessione: noi – popolo del web – possiamo diventare complici involontari di simili follie, oppure accadrebbero in ogni caso? Siamo tutti affetti da una forma di narcisismo 2.0? Siamo sicuri di non aver raggiunto il punto in cui sia necessario staccare la spina e tornare con i piedi ben saldi nel mondo reale?
Vissia Menza
TRAILER UFFICIALE
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”
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