THE FIELD GUIDE TO EVIL: il folklore horror attraverso i secoli

Recensione dell’antologia horror The Field Guide to Evil, in home video dal 14 novembre 2019.

SCHEDA DEL FILM

TITOLO ORIGINALE: The Field Guide to Evil
REGIA: Ashim Ahluwalia, Can Evrenol, Severin Fiala, Veronika Franz, Katrin Gebbe, Calvin Reeder, Agnieszka Smoczynska, Peter Strickland, Yannis Veslemes
CAST: Birgit Minichmayr, Marlene Hauser, Andrzej Konopka
DURATA: 117 min.
DATA DI USCITA HOME VIDEO: 14 novembre 2019
DISTRIBUZIONE: Midnight Factory


RECENSIONE

Antiche superstizioni, favole nere tramandate nei villaggi, mostri annidati nei boschi e miti malefici che prendono corpo. L’orrore insito nel folklore, che attraversa il tempo secolare e gli spazi geografici, condensato in un’antologia di otto racconti che esplora il lato più oscuro della tradizione.

Una scena de Le peccatrici di Höllfall – Photo: courtesy of Midnight Factory

Dai produttori delle fortunate The ABCs of Death (2012) e seguito (2014) arriva The Field Guide To Evil, nuova antologia horror che convoca otto registi più o meno consacrati dal genere per altrettanti cortometraggi accomunati dal tema del folklore.

Di The Field Guide To Evil ha appeal la ricca e variegata copertura geografica dell’offerta, così come qualche nome dalle quotazioni in ascesa. Tra questi sicuramente il duo austriaco Veronika Franz e Severin Fiala, autori del penetrante Goodnight Mommy e atteso a gennaio col promettente The Lodge: in apertura, con “Le Peccatrici di Höllfall”, ci offrono una variante evocativa, e saffica, delle atmosfere di The VVitch e Midsommar.

Altri due talenti del cinema europeo, Can Evrenol (Baskin) e Agnieszka Smoczynska (The Lure), seguono a ruota, con due episodi ambientati in un passato scaramantico e insidioso, ma timidi e indefiniti, incapaci di restituire l’orrore pittoresco e delirante mostrato dalle carriere dei loro firmatari.

Una scena del capitolo Che Fine ha fatto Panagas il Pagano? – Photo: courtesy of Midnight Factory.

In mezzo un paio di passaggi anonimi, le “Teste di Melone” di Reeder e “Un Respiro Notturno” della tedesca Katrin Gebbe. Ma anche due piccoli ed efficaci quadretti. Quello del greco Yannis Veslemes e della crudele convivenza tra goblin e mostri umani (“Che Fine ha fatto Panagas il Pagano?”); e “Il Palazzo degli Orrori” dell’indiano Ashim Ahluwalia, un bianco e nero di classe a tema freaks, che fa riecheggiare il classicone L’Isola delle Anime Perdute.

A chiudere The Field Guide To Evil c’è Peter Strickland. L’ungherese adottivo, fresco dello stupefacente In Fabric, autografa il momento nettamente più seducente e visionario del lotto. Il suo “Cobbler’s Lot”, storia di un calzolaio al servizio del re dei Carpazi, tormentato dall’amore per la tormentata principessa Boglàrka, vale da solo il prezzo (o il peso) dell’intera antologia. Un orrore medievale e bizzarro, vagamente feticista, raccontato con lo stile finto-anacronistico di un bel film muto espressionista.

Luca Zanovello

Nota: il DVD e il Blu-ray del film sono disponibili anche su Amazon.it

Una scena di Cobbler’s Lot – Photo: courtesy of Midnight Factory

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