INDIA ANTICA è la nuova esposizione dedicata al mondo dell’arte antica indiana. Al Museo d’arte di Mendrisio (Svizzera) sino al 26 gennaio 2019.
È stata da poco inaugurata la mostra autunnale al Museo d’arte della città di Mendrisio che ci porta in un mondo vasto e lontano come quello dell’arte antica indiana. Quello proposto è un percorso unico e inconsueto, in grado d’avvicinare il visitatore ad un’espressione artistica secolare, caratterizzata da abbondanza di dettagli e dall’intreccio di tre religioni: buddismo, induismo e giainismo.
Non è la prima volta che lo spazio espositivo ticinese si avventura oltre i propri confini culturali e storici, l’aveva già fatto con le rassegne sull’arte africana e sull’arte giapponese. Dati i precedenti positivi, ha deciso di riprovare a stimolare il suo pubblico con questa nuova mostra.
INDIA ANTICA sin dalla prima sala trasuda qualità, un gran lavoro di squadra e tanta passione. Una passione che ha permesso di portare sotto il medesimo tetto ben 77 preziose opere appartenenti a collezionisti svizzeri.
Manufatti, quindi, solitamente sottratti all’occhio estraneo, di fattura finissima, che coprono un arco temporale di quattordici secoli (dal II° secolo a.C. al XII° secolo d.C.) e che forniscono un rilevante spaccato del rapporto tra il popolo e le forze ultraterrene. Non a caso l’India è ricca di divinità che rappresentano simile forze, divinità il cui significato è stato costantemente rielaborato.
E su tale rielaborazione nel tempo delle figure divine si concentra la mostra di oggi.
Il percorso è suddiviso in nove sezioni: Metafore poetiche; Animali leggendari; Tradizioni a confronto; Storie edificanti; Poteri femminili; Diramazioni esoteriche; Miracoli; Coppia divina; Divinità cosmica. In ciascuna di queste tappe, con armonia, convivono opere di differenti epoche, fattura, religione e regione (India, Pakistan, Afghanistan), tutte accomunate da una vitalità e un’energia prorompente, da un’esuberanza di particolari, da immagini sensuali e dall’essere di autori sconosciuti.
È bene ricordare che molto di quanto esposto deve essere considerato come porzione di un monumento o di un contesto architettonico più ampio (vedi foto sopra), spesso rimasto sconosciuto. E rappresenta solo una parte dell’arte indiana. La scelta degli oggetti, invece, è avvenuta con occhio europeo, in base agli argomenti che da sempre ci attraggono tra cui, per esempio, il buddismo.
Cosa vedrete?
Sarete accolti da pilastri di balaustre del I° secolo d.C., con figure femminili eleganti, simbolo della fertilità della natura; architravi d’inizio II° secolo d.C. con creature mitiche, alcune con torso umano e corpo leonino (foto sopra); e rilievi – uno proveniente dal più grande e importante stupa (monumento buddista per la conservazione delle reliquie).
Tra le divinità non mancano: diverse versioni di Vagisvari, la dea del discorso (andate a cercare quella del IV° secolo, in terracotta, con una smorfia di rabbia); della dea della compassione con le mani giunte; di Budda (foto sotto), Parvati e di Shiva (negli ultimi due ambienti). Tra le fonti di stupore, oltre ai significati di ornamenti e pose, anche il legame con lo scultore elvetico Alberto Giacometti e con gli antichi romani, che sarebbe un peccato svelarvi qui.
A visita conclusa vi sarà più semplice comprendere quegli artisti che, dopo la fondazione dell’India Museum a Londra nel 1801, hanno subito il fascino e hanno contribuito alla diffusione dell’arte indiana. Soprattutto non è da escludere vi venga voglia di approfondire l’argomento con un viaggio in India!
Vissia Menza
INFORMAZIONI UTILI
INDIA ANTICA
Capolavori dal collezionismo svizzero
27 ottobre 2019 – 26 gennaio 2020
Indirizzo: Museo d’Arte, Piazzetta dei Serviti, 1 – Mendrisio (Svizzera)
Orari: martedì – venerdì 10.00-12.00 / 14:00-17:00 | sabato – domenica 10:00-18:00 | lunedì chiuso (festivi aperto)
Biglietti: intero 10.- / ridotto 8.- CHF
Mappe e agenda eventi sul sito: http://museo.mendrisio.ch
Nota: mostra a cura di Christian Luczanits
si ringrazia l’ufficio stampa per l’opportunità
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”
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