Recensione, poster e trailer ufficiale de La belle époque, il film di Nicolas Bedos al cinema dal 7 novembre 2019.
SCHEDA FILM
REGIA: Nicolas Bedos
CAST: Daniel Auteuil, Fanny Ardant, Guillaume Canet e Doria Tillier
DURATA: 110 min.
DATA DI USCITA: 7 novembre 2019
DISTRIBUZIONE: I Wonder Pictures
RECENSIONE
Victor è un uomo all’antica che odia il presente digitale. Quando un eccentrico imprenditore, grazie all’uso di scenografie cinematografiche, comparse, e un po’ di trucchi di scena, gli propone di rivivere il giorno più bello della sua vita, Victor non ha dubbi. Sceglie di tornare al 16 maggio del 1974: il giorno in cui in un café di Lione ha incontrato la donna della sua vita…
Tema più universale non esiste. Almeno una volta nella vita, ognuno di noi si è fatto sfiorare dal malinconico, magico e pericoloso pensiero di voler vivere (o rivivere) un’epoca passata, o anche solo un giorno, della belle époque, degli anni ’20 di Hemingway, ma anche della propria vita. È proprio questo ad affascinare Victor (Daniel Auteuil), che nel presente non ripone alcuna fiducia, ma solo una grigia sopportazione e un lento distaccamento dal rapido evolversi di un mondo tecnologico che intacca tutto, in primis le relazioni fra le persone.
Victor vuole tornare ad essere guardato mentre siede a un tavolino con la donna che ama (una splendida Fanny Ardant), e a parlarsi, sotto le coperte, prima di addormentarsi, ma sembra che gli schermi di telefoni, tablet e occhiali di realtà aumentata abbiano sempre qualcosa di più interessante di lui da offrire.
Attualissimo lo sconforto di Victor, che non è solo quello di persone avanti con l’età: anche un trentenne può (deve) rendersi conto che gli schermi stanno facendo di tutto per sostituire i nostri sguardi e le chat le nostre parole.
Per questo il cinema è meglio della vita vera. Perché mentre noi finiremo presto fra le braccia di un robot, Victor finisce fra le grinfie di Antoine (Guillame Canet), creatore della Time Traveller, bizzarra agenzia/casa di produzione che porta le persone a spasso nel tempo. Antoine è una sorta di dio, di prestigiatore, di realizzatore di sogni. Eppure, nonostante i suoi poteri magici, nessuno è più umano di Antoine (evidente alter ego del regista stesso del film, Nicolas Bedos): maniaco del controllo assoluto, nevrotico, insicuro, un tiranno sul set e in amore, ma dal cuore d’oro, come tutti i finti tiranni che in passato hanno conosciuto da vicino la sofferenza.
E proprio qui risiede la forza del film, nelle contraddizioni dei personaggi, nei loro doppi (difficile distinguere realtà e finzione, chi è attore e chi persona “vera”), nelle sfaccettature, nei momenti sospesi nascosti dietro a una mise en abyme sfarzosa e un montaggio a ritmo serrato. Nei dettagli maniacali dei set del passato. Nella nostalgia che aleggia su ogni fotogramma, mai fine a se stessa. Una nostalgia ancorata al presente, che rende “sacro e meraviglioso” tutto ciò che non c’è più.
È bello percepire che chi ha ideato questa storia l’ha vissuta sulla propria pelle: il regista Nicolas Bedos (Un amore sopra le righe) ama questa materia, è ossessionato dai sentimenti che si sgretolano e dai ricordi che svaniscono.
Il cinema è l’unico modo che ha per affrontare un demone che affligge tanti di noi: il tempo che passa.
E riuscire a farlo senza mai appesantire la visione, ma con freschezza, ironia e tanta originalità, gli fa onore. Checché ne dicano quelli che lo considerano solo un privilegiato figlio di papà.
Margherita Giusti Hazon
TRAILER UFFICIALE
Laureata in Lettere Moderne, Margherita lavora alla Fondazione Cineteca Italiana, collabora con la rivista Fabrique du Cinéma, ha in corso alcuni progetti come sceneggiatrice e ha pubblicato il suo primo romanzo, CTRL + Z, con la casa editrice L’Erudita.
Bruttissimo film