FINCHE’ MORTE NON CI SEPARI: il matrimonio è una trappola

Recensione dI Finché morte non ci separi, il film con Adam Brody e Andie MacDowell al cinema dal 24 ottobre 2019.

La locandina del film Finché morte non ci separi 

SCHEDA DEL FILM

TITOLO ORIGINALE: Ready Or Not
REGIA: Matt Bettinelli-Olpin, Tyler Gillett
CAST: Samara Weaving, Adam Brody, Andie MacDowell
DURATA: 95 min.
DATA DI USCITA: 24 ottobre 2019
DISTRIBUZIONE: 20th Century Fox


RECENSIONE

Grace (Samara Weaving) ha appena sposato Alex (Mark O’Brien) entrando di diritto nella nobile e ricchissima dinastia dei Le Domas. Una famiglia divenuta leggenda grazie al commercio dei giochi da tavolo, e che per iniziare i nuovi membri di casa richiede proprio una notte all’insegna della ludofilia.
Il problema è che Grace pesca un’improbabile, sbagliatissima carta dal mazzo dei giochi disponibili: un nascondino tutto particolare, armato fino ai denti, lungo fino all’alba.

Una scena del film Finché morte non ci separi – Photo: courtesy of 20th Century Fox

Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett (V/H/S, Southbound) si tuffano con Finché Morte Non Ci Separi nel loro horror più scenografico ed ironico, che esplora i peggiori esiti possibili di due grandi istituzioni sociali: il matrimonio e il denaro.

Se da un lato c’è la vittima in fuga, con la ex “La Babysitter” Weaving che prosegue il suo apprendistato da scream queen, dall’altro c’è la parte più succosa e divertente, una famiglia di ricchi e idiosincratici americani con cartuccera al collo, pronti a uccidere solo per lignaggio e perché noblesse oblige.

Una scena del film Finché morte non ci separi – Photo: courtesy of 20th Century Fox

La notte nella labirintica magione Le Domas diventa più un arzigogolato appostamento che una mattanza, il genero parvenu farà gag riuscite con una balestra di difficile utilizzo, gli occhiolini andranno a Society (Brian Yuzna), La Casa Nera (Wes Craven) e You’re Next (Adam Wingard). Con meno paura e tanta pulizia.

Quello che manca terribilmente a Finché Morte Non Ci Separi è infatti un po’ di ruvidezza, quel passetto oltre l’horror “popcornistico”, così come l’affondo convinto delle stilettate sociali e nobiliari che Bettinelli-Olpin e Gillett appoggiano timidamente nella parte centrale – la più distratta – del film.

Poi però arriva un gran bel finale, da La Grande Abbuffata sotto fumi di magia nera. Che raddrizza l’asticella e legittima Finché Morte Non Ci Separi a ruolo di migliore (nonché unico) candidato per halloween duemiladiciannove.

Voto: 6/10

Luca Zanovello


TRAILER UFFICIALE ITALIANO 

 

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