Koen Vanmechelen – The Worth of life 1982/2019 è la nuova esposizione al Teatro dell’architettura di Mendrisio (Svizzera) sino al 2 febbraio 2020.
L’arte di Koen Vanmechelen da qualche settimana è arrivata al Teatro dell’architettura. La sua ricerca intorno ai grandi problemi del XXI° secolo, la sua sperimentazione e contaminazione tra natura e cultura, la sua ecletticità rimarrà in Canton Ticino sino a domenica 2 febbraio 2020 per farsi conoscere.
Il Teatro dell’Architettura è uno spazio espositivo giovane, attivo dal 2018 all’interno dell’Accademia di Mendrisio, inteso come luogo in cui mettere a confronto differenti discipline e spronare ad una riflessione. E con la rassegna Koen Vanmechelen. The Worth of Life 1982-2019 più che mai riesce nel suo intento: stimolare il pubblico sui problemi che lo circondano, dall’uomo al clima e non solo.
Sino alla prossima primavera, le creazioni dell’artista e attivista fiammingo punteranno, infatti, i riflettori sulle difficoltà di comunicazione e di convivenza civile che affliggono questo momento storico. In che modo? Mettendo al centro della scena dei sontuosi, colorati, inconsueti polli quali metafora della vita e del mondo in cui viviamo.
L’ARTISTA
Nato nel 1965 in quella regione dell’Olanda che ha visto crescere il genio di Bosch, Brueghel e Rubens, Vanmechelen è figlio di un filosofo. Sin dall’età di 5 anni rimane affascinato dall’uovo e dai pulcini. E quando lo zio gli regala una incubatrice la sua passione e curiosità diviene inarrestabile.
Autore poliedrico – spazia con agilità dalla pittura alla scultura, dalle performance alla videoarte sino alle installazioni – Koen Vanmechelen in quarant’anni di carriera è stato coinvolto in progetti di ibridazione di animali, nella contaminazione dei materiali e degli strumenti espressivi, sempre interrogandosi sul valore della vita e sulla necessità di trasformazione per poter sopravvivere.
La sua arte fonde l’estetica con l’etica, talvolta arriva a respirare (non sono mancate le iniziative artistiche con soggetti viventi) e risente dell’influenza fiamminga – ritrovabile anche nello zoo pittorico di Rubens. La sua ricerca ha dato vita alla Open University of Diversity atta a promuovere l’incontro, il dialogo e lo studio delle diversità.
Nella sua carriera ha esposto a Londra, New York, Venezia, Mosca e in tante altre importanti città.
LA MOSTRA
Curata da Didi Bozzini, l’esposizione colpisce per la libertà che lascia a chi guarda di coglierne metafore, allegorie, colori e vibrazioni, in base alla propria sensibilità e conoscenza.
Divisa sui tre piani del Teatro dell’Architettura, propone oltre 65 lavori di Vanmechelen – sculture, dipinti, neon, foto e installazioni – realizzati tra il 1982 e il 2019. Che evidenziano le tappe fondamentali della sua evoluzione artistica e fanno emergere un gusto per il neo-barocco e la sua attenzione verso la natura.
Ci si trova da subito immersi in un universo fatto di figure imponenti, talvolta possenti, sgargianti se non addirittura sfavillanti. E’ difficile rimanere impassibili durante il percorso sino all’ultimo anello del Teatro. Ci sono giganteschi artigli, grandi mani che proteggono pulcini, teste di medusa uniche nel loro genere, cinghiali con fini paramenti e molto altro. Si passa dall’enorme al piccolo, dalla fotografia alla installazione, da immagini reali a pure chimere.
Un gesto creativo “esuberante” che ben si sposa col fine di sollecitare l’intelletto del visitatore, che sia un architetto del domani o una persona semplicemente curiosa che si pone domande e non concepisce barriere nell’arte, nell’uomo, nell’evoluzione.
Vissia Menza
(Continua sotto la foto)
INFORMAZIONI UTILI
Koen Vanmechelen. The Worth of Life 1982/2019
04 ottobre 2019 – 02 febbraio 2020
A cura di Didi Bozzini
Indirizzo: Teatro dell’architettura, via Turconi, 25 – Mendrisio, Svizzera
Orari: martedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica dalle 12.00 alle 18.00 | giovedì dalle 14.00 alle 20.00
Biglietti: Intero CHF/Euro 10.- | Ridotto CHF/Euro 7
Mappe, informazioni su aperture e chiusure speciali e approfondimenti sul sito: www.arc.usi.ch/tam
Open Day: nelle giornate dell’8 dicembre, 12 gennaio si potrà visitare gratuitamente l’esposizione grazie a speciali percorsi guidati, previsti alle ore 13.00, 14.30 e alle ore 16.00. L’iscrizione si può effettuare il giorno stesso direttamente alla reception del Teatro dell’architettura, dalle 12.00 in poi; ogni singola visita prevede un massimo di 25 persone.
Finissage: in occasione della chiusura della mostra, sabato 1 febbraio e domenica 2 febbraio il Teatro dell’architettura sarà ad ingresso gratuito dalle ore 12.00 alle 18.00. Anche in questo caso, saranno organizzate delle visite guidate previa iscrizione (sempre gratuita) direttamente alla reception dalle ore 12.00 in poi. Nel dettaglio, sabato si terranno alle 14.00 e alle 16.00 mentre domenica alle 13.30 e alle 15.00. Inoltre, durante i due pomeriggi ci sarà la possibilità di visionare un recente documentario sull’artista e il parco Labiomista.
Si ringrazia l’ufficio stampa per l’opportunità e gli aggiornamenti.
Ultima modifica: 29 gennaio 2019, ore 10.36.
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”
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