Presente sia alla Galleria d’Arte Moderna che alle Gallerie d’Italia di Milano, dal 25 ottobre fino a marzo 2020, Canova sarà celebrato con due mostre dedicate alla sua scultura.

Antonio Canova, Le Grazie, 1812 – 1816. Marmo, 182 x 103 x 46 cm. San Pietroburgo, Museo Statale Ermitage, Photograph © The State Hermitage Museum, 2019

Antonio Canova, Le Grazie, 1812 – 1816. Marmo, 182 x 103 x 46 cm. San Pietroburgo, Museo Statale Ermitage, Photograph © The State Hermitage Museum, 2019

Dal 25 ottobre al 15 marzo 2020, Milano ospiterà non una, ma due mostre dedicate a Canova. Alle Gallerie d’Italia sarà visitabile l’esposizione Canova | Thorvaldsen. La nascita della scultura moderna, curata da Stefano Grandesso e Fernando Mazzocca, mentre alla Galleria d’Arte Moderna vi sarà Canova. I volti ideali, a cura di Omar Cucciniello e Paola Zatti.

Canova | Thorvaldsen. La nascita della scultura moderna

Nella sede museale in Piazza della Scala a Milano, la mostra, realizzata in collaborazione con il Museo Thorvaldsen di Copenaghen e il Museo Statale Ermitage di San Pietroburgo, mette a confronto Antonio Canova (1757-1822) e il danese Bertel Thorvaldsen (1770-1844). Nessuno ha mai provato prima a porre in dialogo i due scultori classici, padri della tecnica moderna. L’esposizione si distingue subito, quindi, per intraprendenza e novità e si avvale di grandi prestiti di musei e privati.

Bertel Thorvaldsen, Le Grazie con Cupido, 1817 – 1819. Marmo, 172,7 x 119,5 x 65,3 cm. Copenaghen, Thorvaldsens Museum, www.thorvaldsensmuseum.dk

Bertel Thorvaldsen, Le Grazie con Cupido, 1817 – 1819. Marmo, 172,7 x 119,5 x 65,3 cm. Copenaghen, Thorvaldsens Museum, www.thorvaldsensmuseum.dk

La sfida tra i due artisti si svolse soprattutto a Roma, dove entrambi passarono buona parte della loro carriera. I temi, invece, variarono dalla brevità della giovinezza, alla bellezza, alle lusinghe e delusioni d’amore. Tutti incarnati nelle figure mitologiche classiche, come le famose opere Amore e Psiche o le Grazie. I Maestri seppero coniugare classico e moderno secondo il gusto del loro tempo, come dimostra il grande apprezzamento della critica coeva.

Le oltre 150 opere presenti sono divise in 17 sezioni. Il percorso scelto dai curatori punta a documentare la complessità dei lavori dei due, destinati al collezionismo italiano ed estero. Così, nelle sale troveremo L’immagine dell’artista. Gli autoritratti, ma anche La gloria di Canova, dove altri Maestri hanno ritratto l’artista nostrano, come Andrea Appiani, Giuseppe Bossi, Giovanni Ceccarini, Hugh Douglas Hamilton, Angelica Kauffmann e altri ancora. Icone popolari. L’immagine moltiplicata dei capolavori, invece, mette in mostra le repliche e gli studi nati dalle opere dei due. La gloria di Thorvaldsen, come la precedente “gloria”, vede effigi di artisti come Karl Begas, Ditlev Conrad Blunck, Vincenzo Camuccini, Johan Vilhelm Gertner, Alessandro Puttinati e molti altri ancora. Ma ovviamente ci saranno anche Le Grazie, Amore, Cupido e molte altre sculture dei due messe a confronto.

Canova. I volti ideali

Antonio Canova, Vestale, 1818-1819. Marmo di Carrara, cm 58 x 31 x 23, Galleria d’Arte Moderna, Milano

Antonio Canova, Vestale, 1818-1819. Marmo di Carrara, cm 58 x 31 x 23, Galleria d’Arte Moderna, Milano

Alla Galleria d’Arte Moderna, invece, Canova torna dopo la mostra dei bassorilievi del 2013. Le opere in mostra, questa volta, sono le “teste ideali”, come vengono chiamati i lavori fatti sulla bellezza femminile all’apice della carriera del Maestro. Partendo dalla genesi di questi studi, le 5 sezioni propongono un percorso che ne mette in evidenza l’evoluzione. Il museo, inoltre, può avvalersi di pezzi della propria collezione, oltre che di importanti collaborazioni, come il modello originale in gesso di Ebe, il busto in bronzo di Napoleone e l’erma in marmo della Vestale, fulcro della mostra.

Alle effigi femminili di personaggi ideali, il veneto ci arriva nei suoi ultimi dodici anni di carriera. I volti di Canova non sono reali, ma raccolgo ugualmente l’apprezzamento di pubblico e critica dell’epoca. Grazie al giusto equilibrio tra scultura classica e studio della natura, lo scultore trova il culmine di questa ricerca nella Vestale, appunto, realizzata tra 1818 e l’anno successivo. Proprio di questo capolavoro, l’artista realizzò tre marmi che questa esposizione riunisce per la prima volta, creando un dialogo inedito.

Antonio Canova, Elena, 1812. Gesso, cm 62 x 32 x 39. Gypsotheca e Museo Antonio Canova, Possagno

Antonio Canova, Elena, 1812. Gesso, cm 62 x 32 x 39. Gypsotheca e Museo Antonio Canova, Possagno

Delle 39 opere esposte, 24 sono del Maestro e 5 di queste non erano mai entrate in Italia prima. Inoltre, questa rassegna verrà esplorata anche attraverso un programma di concerti organizzati dal museo.

Il mito di Canova arriva a Milano con due percorsi inediti, grazie a collaborazioni internazionali e opere che non si sono mai viste qui da noi. Non potete proprio perdere questa fantastica opportunità.

Simone Bonaccorso


INFORMAZIONI UTILI
CANOVA | THORVALDSEN. LA NASCITA DELLA SCULTURA MODERNA
DAL 25 OTTOBRE 2019 AL 15 MARZO 2020

Indirizzo: Gallerie d’Italia – Piazza Scala, Piazza della Scala, 6, Milano.
Orari: da martedì a domenica: 9:30 – 19:30; giovedì: 9:30 – 22:30. Lunedì: chiuso.
Biglietti: intero 10 euro; ridotto 8 euro; ridotto speciale 5 euro.
Informazioni: 800 167619 | info@gallerieditalia.com | www.gallerieditalia.com

CANOVA. I VOLTI IDEALI
DAL 25 OTTOBRE 2019 AL 15 MARZO 2020

Indirizzo: GAM Galleria d’Arte Moderna, Via Palestro 16, Milano
Orari: da martedì a domenica: 9 – 19.30. Lunedì: chiuso.
Biglietti: intero 10 euro; ridotto 8 euro; ridotto speciale 5 euro.
Informazioni: 02 88445943 | c.gam@comune.milano.it

Catalogo: Electa

Nell’ambito del progetto #canovamilano per le due mostre Canova / Thorvaldsen. La nascita della scultura moderna alle Gallerie d’Italia e Canova. I volti ideali alla Galleria d’Arte Moderna (GAM), è prevista una riduzione reciproca: il biglietto d’ingresso della prima mostra visitata dà diritto all’ingresso ridotto alla seconda esposizione.

Foto: si ringraziano gli uffici stampa