Recensione, scheda e trailer ufficiale di Lou Von Salomé, il nuovo film di Cordula Kablitz-Post sulla musa ispiratrice di Rilke, Nietzsche e Freud. Dal 26 settembre al cinema.
SCHEDA DEL FILM
TITOLO ORIGINALE: Lou von Salomé
REGIA: Cordula Kablitz-Post
CAST: Katharina Lorenz, Alexander Scheer, Julius Feldmeier
DURATA: 103 minuti
USCITA: 26 settembre 2019
DISTRIBUTORE: Wanted Cinema & Valmyn
RECENSIONE
Nel 1861 a San Pietroburgo la giovane Louise Andreas Salomé capisce di non poter mai avere gli stessi diritti dei suoi cinque fratelli maschi. Da allora il suo talento trova sempre nuovi modi per esprimersi: la poesia, la filosofia, la psicanalisi. Instacabile viaggiatrice, è in Europa che trova i suoi più grandi amori e provoca i più grandi scandali. Amante di Rilke, musa di Nietzsche, allieva prediletta di Freud, Lou Andreas Salomé ripercorre tutti i momenti migliori della propria vita in compagnia dell’amico e germanista Ernst Pfeiffer, che a Gottinga l’aiuta a scrivere sue memorie.
Difficile pensare di condensare la vita di una delle donne più carismatiche di Otto-Novecento in meno di due ore di film, eppure è la sfida che Cordula Kablitz-Post si è proposta per il suo esordio al lungometraggio. Lou von Salomé è il titolo scelto per omaggiare una donna che – sebbene poco frequentata da cinema e letteratura – ha in realtà contribuito allo sviluppo di alcuni dei più grandi fenomeni culturali dell’età contemporanea.
Lou von Salomé, russa di nascita ma tedesca d’adozione, si appassiona giovanissima alla filosofia. I testi di Spinoza, Kant e Schopenhauer sono la sua principale fonte di studio. Ma già sotto la guida del pastore luterano Hendrik Gillot è chiaro come la sua vivacità intellettuale possa tradursi (purtroppo o per fortuna) in qualcosa di più: uno strumento di seduzione.
È da questo momento che la scrittrice sceglie di scindere stimolo intellettuale e piacere fisico. Obiettivo della sua vita diviene l’accrescimento dello spirito, all’amore si sostituisce il sodalizio intellettuale. Il film di Cordula Kablitz-Post si sofferma proprio sul sodalizio più bello e doloroso di tutti, quello instauratosi fra lei, Nietzsche e Paul Rée – che provarono entrambi a chiederla in moglie in vano. Sebbene sia stato più tardi con Rilke, all’epoca ancora studente, che Lou ha avuto la relazione più intensa e rivoluzionaria.
Nella vita di Lou per me il fulcro era soprattutto questo tema della libertà. Per lei la libertà era più importante di tutto, per questo non voleva legarsi agli uomini e alle relazioni, motivo per il quale le donne venivano tacciate di egoismo. Più tardi Freud le ha definite in senso clinico narcisiste.
Il film ripercorre tutte le vicende sentimentali della protagonista (Katharina Lorentz) in flashback, scegliendo la felice via della cartolina storica per saldare i vari piani temporali. Le confidenze scambiate con l’amico e ammiratore Ernst Pfeiffer diventano così il collante di un biopic ben confezionato e biograficamente fedele. L’esperienza della regista nel ritratto – Nina Hagen, Helmut Berger, Wolfgang Joop e Mickey Rourke – conferisce a questa docufiction una fruibilità facile, quasi televisiva. Peccato in questo senso la scelta di restituirci una figura tanto inconvenzionale in modo un po’ prevedibile, se non stereotipato, ma la cura fotografica, scenografica e musicale (un plauso a Judit Varg), tiene persino nei momenti drammaturgicamente più deboli. Per tutti gli amanti del film (e del gossip) storico, dal 26 settembre al cinema!
Alessandra del Forno
TRAILER UFFICIALE
Amante del cinema documentario e di tutto ciò che riesca a sublimare in immagini la poeticità del quotidiano, Alessandra è una giovane laureata che vede in Wenders, Tarkovskij (e Aldo, Giovanni e Giacomo) la strada verso la felicità. La potete trovare ogni due lunedì del mese tra i cinefili del LatoB e tutte le altre sere tra gli studenti di documentario della Luchino Visconti a Milano.
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