Il Pardo d’onore Manor 2019 è andato a John Waters. Racconto e foto di una delle ultime serate di Locarno film festival.
Era tra gli ospiti più attesi sin dal 9 aprile, giorno in cui venne dato l’annuncio. Infine John Waters è arrivato a Locarno!
L’eccentrico cineasta nato a Baltimora nel 1946, simbolo di un certo cinema irriverente a stelle e strisce, è in città per chiudere in bellezza il 72° festival del film. Molte, infatti, le pellicole che ha presentato nelle sale; in Piazza Grande ha ricevuto il Pardo d’onore Manor; e tra poche ore s’intratterrà in conversazione col pubblico allo Spazio Cinema.
Il “Papa del Trash”, così soprannominato per il suo modo provocatorio di narrare i problemi della società del suo tempo, agli occhi di una buona fetta del popolo festivaliero è la vera superstar di questa edizione della kermesse cinematografica elvetica.
Insieme alla sua musa ispiratrice Divine – nome d’arte di Harris Glenn Milstead – ha creato un sodalizio che ha attraversato le decadi. Dai corti girati negli anni Sessanta, al primo lungometraggio (Mondo Trasho, 1969) sino a Hairspray (Grasso è bello, 1988), ultima apparizione della Divina.
Waters conquisterà il grande pubblico – e i premi – proprio con questo titolo e rimarrà a lungo (sino a oggi) sulla cresta dell’onda. Tornerà a fare l’attore. E con Serial Mom (La signora ammazzatutti, 1994) si avvicinerà alla commedia. Anche se la sua attrazione verso la trasgressione si riconfermerà fortissima nel 2004 quando uscirà A Dirty Shame, film in cui i maniaci sessuali conquistano il mondo.
Sfrontato, controcorrente, ludico, gioioso sono solo alcuni degli aggettivi utilizzati in questi giorni per definire il mitico regista che abbiamo visto sul palco di Piazza Grande ieri sera e che abbiamo avuto l’onore di intervistare.
Con l’immancabile sorriso che lo contraddistingue, in una manciata di minuti il filmmaker americano ha ricordato il primo svizzero che ha rischiato la galera per aver mostrato Pink Flamingos; si è dichiarato fan di Bruno Dumond e Gaspar Noé; ha ammesso di aver frequentato luoghi di Locarno entrati nella leggenda; e ha chiuso rammentandoci che la risata è l’unico mezzo per cambiare davvero le cose.
L’intervista che ripercorre la sua carriera sarà online a breve, quindi rimanete con noi e ricordate che oggi alle 13.30 terrà la tradizionale Conversation.
Vissia Menza
ndr. Nel nostro diario trovate tanti altri articoli e recensioni da #Locarno72
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”
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