Recensione di The Nest – Il Nido, il film di Roberto De Feo in anteprima in Piazza Grande a Locarno e al cinema dal 15 agosto 2019.
Samuel è un ragazzino paraplegico, che ha vissuto ogni secondo della sua vita in una lugubre villa isolata nelle campagne piemontesi, attaccato all’oscura figura della madre e distante anni luce dal mondo esterno e dalle esperienze di qualsiasi suo coetaneo.
L’arrivo di una nuova, giovane cameriera, Marika, risveglia in Samuel la voglia di scoprire quello che si è perso negli anni, stritolato dal rigore e dalla disciplina domestiche. Sarà una fuga dalle inquietudini che aleggiano nel suo piccolo corpo, così come dentro ed attorno alla villa familiare.
The Nest – Il Nido, secondo lungo del regista barese Roberto De Feo (Ice Scream, con Laura Harring), irrompe al 72° Locarno Film Festival guadagnandosi un posto nella rassegna “Crazy Midnight” nella meravigliosa cornice della Piazza Grande (il film è stato proiettato giovedì 15 agosto).
E’ una presenza del cinema di casa nostra dai connotati ambiziosi, che non passa inosservata ma anzi colpisce e regala una fiammella di speranza alla risalita del cinema di genere italiano.
Di genere sì, perché Il Nido fa propri gli insegnamenti, le tenebre e i colori del cinema di Bava e Argento (E anche del gotico anglosassone. E dello spiritico Del Toro). Ma il più grande pregio di De Feo è proprio quello di aver realizzato un’opera che sfugge la classificazione e, appunto, congiunge con inattesa brillantezza elementi e sfumature di disparata provenienza.
Sul dramma di deprivazione domestica e di isolamento di Samuel (il bravo italo-canadese Justin Alexander Korovkin) aleggia una cortina di fumo soprannaturale, o meglio extrasensoriale, che sembra suggerire risposte e reazioni sempre un passo oltre il logico comportamento e la percezione umana.
L’età del consenso emotivo sfida la politica del terrore, il racconto di formazione culla l’orrore. Fino a quando tutto si ribalta e Il Nido dimostra di non essere solo un buon film capace di attirare nella sua rete narrativa e nelle sue atmosfere qui soavi, lì tenebrose, ma anche un incubo che non potevamo prevedere.
Le debolezze sono i dialoghi e le interpretazioni talvolta eccessivamente enfatiche. Inciampi da made in Italy che tuttavia non impediscono a Il Nido di raggiungere il suo traguardo: trattenerci e turbarci.
Voto: 6,5/10
Luca Zanovello
ndr. Trovate le altre recensioni da Locarno 72 nel nostro diario
TRAILER UFFICIALE
Responsabile della sezione Cinema e del neonato esperimento di MaSeDomaniTV (il nostro canale Youtube) Luca, con grazia e un tocco ironico sempre calibrato, ci ha fatto appassionare al genere horror, rendendo speciali le chiacchiere del lunedì sulle novità in home video, prima di diventare il nostro inviato dai Festival internazionali e una delle figure di riferimento di MaSeDomani. Lo potete seguire anche su Outside The Black Hole
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