C’ERA UNA VOLTA A… HOLLYWOOD: il nono film di Quentin Tarantino

Recensione di C’era una volta a… Hollywood, il nuovo film di Quentin Tarantino in anteprima a Locarno 72 e nei cinema dal 18 settembre.

Il poster italiano C’era una volta a… Hollywood

SCHEDA FILM

TITOLO ORIGINALE: Once upon a time… in Hollywood
REGIA: Quentin Tarantino
CAST: Leonardo Di Caprio, Brad Pitt, Margot Robbie, Al Pacino
DURATA: 161 minuti
USCITA: 18 settembre 2019
DISTRIBUTORE: Sony Pictures


RECENSIONE

Los Angeles, anno 1969: l’appannata star di film per la tv Rick Dalton (Leonardo DiCaprio) e la sua controfigura Cliff Booth (Brad Pitt) provano a rimanere a galla nelle acque agitate dello show business. A qualche zerbino di distanza, l’iconica attrice Sharon Tate (Margot Robbie) si muove tra le luci della fama e le ombre di un destino segnato.
Tarantino celebra trionfalmente, a modo suo, il culto del cinema nella fase calante degli anni 60 e della Golden Age di Hollywood.

Leonardo Di Caprio in una scena del film C’era una volta a… Hollywood – Photo courtesy of Sony Pictures

Tarantino nel suo paese dei balocchi. Tarantino riflesso nella pellicola, con i lucciconi agli occhi.
E Tarantino che, per quello che (se dovesse rispettare le sue promesse) è il suo penultimo film, sceglie tempo e luogo del cuore, la Hollywood che chiude una pagina gloriosa e inizia la controversa, ruvida e famelica decade dei ruvidi seventies, del cinema indipendente e di genere.

Terreno familiare non significa comfort zone e il regista di Knoxville lo dimostra con una sontuosa, epica (come quasi tutti i “C’era Una Volta”, del resto) incursione nelle dinamiche che affollano le Hollywood Babilonie rocambolesche e tremendamente infide.

Alle crisi artistiche ed esistenziali del Dalton-DiCaprio tormentato fa da contraltare l’autoconservativo e serafico Cliff Booth di Pitt, due personaggi tratteggiati in modo magistrale e interpretati ancora meglio dall’inedito duo. La Robbie, essenziale per rivelare le ombre più minacciose delle derive hippie, fa da fil rouge.

Brad Pitt e Leonardo Di Caprio in una scena del film C’era una volta a… Hollywood – Photo courtesy of Sony Pictures

Tarantino è troppo bravo e ancora troppo fervido per dare in pasto al pubblico una facile cronistoria, per cascare in retoriche di giudizio rispetto al ’68 e dintorni: quello che fa in C’era una volta a… Hollywood non è una celebrazione o una condanna alla macchina di Hollywood, ma un creativo e selvaggio inventario dei modi di viverci, sopravviverci e morirci.

Il risultato è prima di tutto palpitante e travolgente, il più sguinzagliato dai tempi di Kill Bill, dettato dall’ennesima, impeccabile soundtrack tarantiniana.
Ma nelle grinze dei protagonisti si legge la traccia amara, la storia idiosincratica di un periodo di crollo delle illusioni, tra sorrisi tirati, arrivismo e una tragedia annunciata che incombe.

C’era una volta a… Hollywood è materia totale, dove il Cinema è nel contempo punto di partenza, mezzo di locomozione e punto di arrivo.
Voto: 8,5/10

Luca Zanovello


IL TRAILER FINALE ITALIANO


n.d.r. Tutte le foto e gli altri articoli dal Locarno film festival sono nel nostro diario. Per il programma, consultate il sito ufficiale.

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