Carlo Basilico. La pittura come le pagine di un diario, è la nuova mostra in Pinacoteca cantonale Giovanni Züst a Rancate (Svizzera) sino al 25 agosto 2019.
È nato a Rancate e si è spento a Mendrisio, la sua è stata una vita intrisa di arte e colori. Amava il canto, suonava ed era pittore per passione. Carlo Basilico, di professione decoratore, è il protagonista dell’esposizione, inaugurata il 19 maggio alla Pinacoteca Züst, di cui vi parliamo oggi.
La Pittura come le Pagine di un Diario è il titolo dell’intima retrospettiva che ci porta un secolo indietro a conoscere meglio l’artista ticinese giunto a noi grazie ad una serie di fortunate coincidenze e alla tenacia del nipote Rudy, il quale si è prodigato e tanto ha dato al Museo pur di realizzare una nuova antologica sull’amato nonno Carlo.
CARLO BASILICO (1895 – 1966)
Cresciuto in un ambiente economicamente modesto, si riscattò col talento artistico. Frequentò prima le serali della scuola di disegno a Mendrisio, per riuscire a guadagnare di giorno in veste di pittore-decoratore. Poi, all’età di 14 anni, si trasferì a Torino, dove si specializzò (e si distinse) in ornamento alla rinomata Scuola di Tecnica Operaia Serale di San Carlo.
Tornato in Svizzera nel 1916, andò a lavorare nell’impresa di Pietro Prada, di cui sposò la figlia Irma nel 1920. Quando sei anni più tardi il suocero morì, si trovò a dover gestire l’attività di famiglia, proprio come accaduto a Carlo Storni, l’altro artista ticinese negli spazi della Pinacoteca in questi mesi.
Il nostro Carlo reagì agli eventi nel migliore dei modi. Diede priorità agli ingaggi da decoratore, per far fronte alle necessità del quotidiano, senza rinunciare a coltivare l’innata creatività. Dipinse con costanza e volutamente solo per se stesso (disincentivava i potenziali acquirenti attribuendo prezzi elevati ai propri quadri); si scoprì designer, di mobili e arredi domestici; e divenne architetto, dagli anni Cinquanta in poi quando iniziò a collaborare con lo studio dell’industriale Luigi Giussani (suoi sono, ad esempio, il villaggio operaio di Giornico e la centrale elettrica di Lostallo).
LA MOSTRA
L’esposizione di Rancate arriva a due decadi di distanza dall’antologica chiassese e focalizza sulla produzione degli anni ‘20 e ‘30 dell’artista. Sono tutte opere rimaste in famiglia, tranne una scultura e una tavola di Apollonio Pessina, lo scultore, entrata in Pinacoteca a ridosso dell’inaugurazione.
Molti sono ritratti e autoritratti, ma non mancano gli interni, gli angoli di casa e i paesaggi. Questo perché l’attenzione di Basilico non era verso qualcuno o qualcosa in particolare bensì era tesa al come, alla tecnica. Passava dall’olio alla tempera o dall’acquerello all’inchiostro con facilità. Amava sperimentare gli stili e sapeva distinguersi dai suoi conterranei. Stupisce, infatti, ritrovare i colori vivaci di Van Gogh o la pennellata tipica degli impressionisti nei suoi dipinti del ’20 (v. foto sotto).
“La sua era una pittura fresca, vera e sincera proprio per quell’immediatezza, e leggerezza, incapace di stancare l’osservatore” ci ricorda il critico Claudio Guarda. E, in effetti, tanti sono i dettagli che confermano abilità, spirito di osservazione e un’inesauribile voglia di emozionarsi, seppur nella consapevolezza di essere un pittore a coté. Cosa che non lo trattenne dall’esporre diverse volte con la Società ticinese per le Belle Arti, di cui faceva parte.
CURIOSITÀ
E c’è di più. Il percorso è reso unico da due contributi esterni: quello dello scrittore Alberto Nessi, una poesia da leggere e guardare (!), e quello del regista Markus Otz, un cortometraggio.
Il film (di 12 minuti), girato appositamente per l’occasione, è dedicato a Basilico e di riflesso ritrae un momento e un modo di fare arte specifico, con il risultato di fornire allo spettatore spunti di arricchimento oltre quanto al museo. Mentre il calligramma di Nessi, in centro alla sala, formato da sei foglie in poesia, è un omaggio alla mamma sigaraia e a quella realtà confluita nei quadri dell’artista.
La Pittura come le Pagine di un Diario è davvero una mostra che ci racconta la storia di un talento, di una famiglia, di un’epoca. E dona luce nuova su questo autore, segnando l’ennesimo successo della Pinacoteca cantonale, da sempre impegnata a farci ri-scoprire artisti locali da non dimenticare.
Chiudiamo ricordandovi che tra le decorazioni più note di Carlo Basilico vi sono quelle per il Cinema Teatro Chiasso e il refettorio della fabbrica Polus di Balerna, visibili ancora oggi.
Vissia Menza
Nota: qualora foste curiosi, potete godervi il corto di Markus Otz prima (o dopo) la visita al Museo seguendo il link qui di seguito.
INFORMAZIONI UTILI
CARLO BASILICO. La pittura come le pagine di un diario
a cura di Claudio Guarda con la partecipazione del poeta e scrittore Alberto Nessi
19 maggio – 25 agosto 2019
Sede: Pinacoteca cantonale Giovanni Züst, Rancate (Mendrisio) – Cantone Ticino, Svizzera
Orari: giugno 9-12 e 14-17 | luglio e agosto 14-18
Chiusura: il lunedì | festivi aperto
Biglietti: intero CHF/€ 10.- | ridotto (pensionati, studenti, gruppi) CHF/€ 8.-
Contatti: Tel +41 (0)91 816 47 91 | Email decs-pinacoteca.zuest@ti.ch | Sito web www.ti.ch/zuest
Si ringrazia la Pinacoteca Züst
Ultimo aggiornamento il 4.06.2019, ore 20.00
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”
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