Alla scoperta di Je suis l’autre, Giacometti Picasso e gli Altri, la nuova mostra a Villa Malpensata fino al 28 luglio 2019.
Cosa accomuna Alberto Giacometti, Hans Arp, Alik Cavaliere, Pablo Picasso, Enrico Baj, Marino Marini e molti altri maestri della scultura del Novecento? Come mai da alcuni mesi condividono gli spazi, gomito a gomito, i manufatti appartenenti a culture e terre lontane con quelli dei nostri grandi artisti? La risposta è una: Je suis l’autre.
Siamo a Lugano, a Villa Malpensata, sulle rive del Ceresio a due passi dal MASI. Andiamo alla scoperta di uno spazio che è stato da poco rinnovato e ristudiato per diventare il MUSEC, il museo delle culture della città. L’occasione è quanto mai speciale perché nella piccola Svizzera è approdata Je suis l’autre, Giacometti Picasso e gli Altri, la mostra che ha debuttato qualche mese fa nella splendida cornice delle Terme di Diocleziano a Roma.
Je suis l’autre è una di quelle esposizioni che non ti aspetti, riesce a rapirti in pochi istanti. Proprio per l’abbinamento tra fonti d’ispirazione e capolavori degli artisti delle Avanguardie. Personaggi rimasti completamente ammaliati dall’arte popolare ed etnica arrivata a loro in seguito al colonialismo, ai grandi esploratori, ai diari dei viaggiatori. E, facendone propri gli schemi e le visioni, ne hanno rielaborato le linee, riuscendo a porre in essere una preziosa rivoluzione: la rivoluzione formale della scultura.
Il mondo interiore dell’artista si affaccia, infine, all’esterno. E lo fa con una carica e irruenza quasi fanciullesca, primitiva. A cavallo tra ‘800 e ‘900 si abbandona il realismo, tutto occidentale, per addentrarsi in un nuovo modo di esprimersi. Ci si apre alle emozioni, si torna all’essenza delle cose. In un certo senso, si torna alle origini.
Non solo bellezza e fedele riproduzione della realtà, bensì materializzazione dell’anima e capacità di creare un legame emotivo, sino ad allora inedito, tra l’autore, l’oggetto e chi lo guarda.
Quelle in dialogo negli spazi del museo luganese, sono 80 opere tra sculture del secolo scorso, capolavori di arte etnica e popolare (tra il 1700 e il 1900) e alcuni manufatti precolombiani. Insieme, regalano al visitatore un viaggio attraverso l’inconscio, i miti e l’atto creativo dei maggiori nomi della scultura moderna. È un viaggio inusuale, profondo, ricco di sorprese (anche per gli amanti del cinema). Da vivere sino alla fine.
Vissia Menza
INFORMAZIONI UTILI
Je suis l’autre
Giacometti, Picasso e gli altri
Il Primitivismo nella scultura del Novecento
7 aprile – 28 luglio 2019
Sede: MUSEC, Villa Malpensata, via Giuseppe Mazzini 5/Via Riva Caccia 5 – Lugano (Svizzera)
Orari: aperto tutti i giorni 11:00 – 18:00 | Martedì chiuso
Mappe, biglietti e news sul sito: www.musec.ch
Catalogo: Electa
Si ringrazia l’ufficio stampa
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”
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