Recensione del film La Casa Nera, l’horror di Wes Craven in home video dal 16 maggio 2019.
Quando il piccolo Fool, afroamericano del ghetto, viene iniziato da una banda criminale a furtarelli domestici, non sa che il suo sarà un battesimo di fuoco.
Nella casa prescelta per la rapina, quella di una ricca, antipatica e misantropica coppia di bianchi, si annida infatti una catena di orrori inimmaginabili, nelle stanze polverose ma anche in cantina, nelle pareti e “sotto le scale”.
Dopo i boom anni settanta/ ottanta e qualche anno prima del miracolo Scream, Wes Craven concepisce un altro classico, in straordinario equilibrio tra orrore, humour e favola.
Con La Casa Nera, titolo italiano speculativo che rigetta l’originale The People Under The Stairs, ovvero “quelli sotto le scale”, Wes Craven inaugura i suoi gloriosi anni novanta, un decennio gramo per l’horror ma non per il regista di Cleveland, che anzi rianimerà il genere e lo trascinerà in salvo fino agli anni zero.
E’ il 1991 e il film è un ibrido spiazzante da cambio di decade, che adotta un po’ dello spirito drama-fanciullesco degli 80s, ma stritolandolo nell’horror di denuncia sociale, vicino a capolavori come Society (Brian Yuzna, 1989) e Candyman (Bernard Rose, da un racconto di Clive Barker, 1992).
L’esito è così una favola plumbea, perversa e claustrofobica, dall’unica location, un labirinto affollato di freaks e deformità, siano esse intese come connotati facciali o come abomini borghesi, severamente matriarcali e con allusivi retroscena sessuali fetish.
Il personaggio chiave del film non è infatti il bravo, piccolo protagonista ma l’iracondo e frustrato padrone di casa (Everett McGill, il Big Ed di Twin Peaks), prima marito sottomesso e poi energumeno in tuta da bondage che semina il panico nella dimora.
La Casa Nera va sopra le righe ogni volta che gli pare, perché sa di avere il giusto pedigree e di essere stato immaginato, scritto e diretto dalla lucida esagerazione di un indiscutibile maestro del cinema, che nella lunga caccia gatto-topo anticipa di vent’anni il ciclo spesso stantio dell’home invasion “ribaltate” (un buon emulo recente è Man In The Dark di Fede Alvarez). E già che c’è, trova la finezza di infilarci dentro stoccate tremende a classi sociali, recidive razziste e idiosincrasie dell’America di Bush senior.
In un crescendo grottesco, sadico e senza freni di correttezza politica come, signora mia, non se ne fanno quasi più.
Un classico storpio, indomito, meritevole di nuova visibilità.
A questo hanno pensato le menti diaboliche di Midnight Classics, che consegnano un’edizione imperdibile de La Casa Nera, composta da due dischi. Il cofanetto è disponibile in versioni dvd e blu-ray dal 16 maggio, con film, booklet, cartolina da collezione e:
- House Mother: intervista all’attrice Wendy Robie
- What Lies Beneath: intervista agli Special Make-up effects artists Greg Nicotero, Howard Berger e Robert Kurtzman
- House Of Horrors: intervista al direttore della fotografia Sandi Sissel
- Fear Freud and Class Welfare: intervista a Wes Craven
- Behind Closed Doors: intervista all’attrice A.J. Langer
- Silent but Deadly: intervista all’attore Sean Whalen
- Underneath the Floorboards: intervista a Jeffrey Reddick, creatore della serie The Final Destination
- Commento audio di Wes Craven
- Commento audio col cast
- Trailer
Luca Zanovello
Responsabile della sezione Cinema e del neonato esperimento di MaSeDomaniTV (il nostro canale Youtube) Luca, con grazia e un tocco ironico sempre calibrato, ci ha fatto appassionare al genere horror, rendendo speciali le chiacchiere del lunedì sulle novità in home video, prima di diventare il nostro inviato dai Festival internazionali e una delle figure di riferimento di MaSeDomani. Lo potete seguire anche su Outside The Black Hole
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