BONDING, la prima stagione della serie sadomaso di Netflix con Zoe Levin e Brendan Scannel

Poster, recensione e trailer della prima stagione di Bonding, la nuova divertente serie in streaming su Netflix dal 24 aprile 2019.

La locandina della serie Bonding

SCHEDA 

TITOLO ORIGINALE: Bonding
CAST: Zoe Levin, Brendan Scannell, Kevin Kane, Micah Stock
GENERE: dark comedy 
STAGIONE: 1 | EPISODI: 1-7
DURATA: 15 minuti a puntata


RECENSIONE

Superata la Pasqua, su Netflix è tempo di novità. Tra le serie che debuttano direttamente in streaming, il 24 aprile è arrivata la dark comedy Bonding con protagonisti Zoe Levin (nota per il film Palo Alto) e Brendan Scannell (che nella vita fa davvero lo stand-up comedian).

Sull’onda del successo del pepato-quanto-basta Sex Education, qualcuno deve aver pensato fosse il momento giusto per spostarsi dai licei britannici alle università della Grande Mela; di mettere al centro della scena una giovane aspirante psichiatra e un aspirante comico; e far loro indossare tutine il latex, costumi da pinguino e altri outfit eccentrici mentre “aiutano” le persone dare libero sfogo alle proprie fantasie sadomaso.

È così che conosciamo Tiffany detta Tiff, studentessa appassionata di giorno e Mistress May nel doposcuola, e il suo miglior amico/ assistente – gay – Peter, o forse dovremmo dire Master Carter, mentre si guadagnano i soldi per l’affitto. La coppia anomala dovrà risolvere alcune insicurezze personali (sono giovani, devono crescere); rispondere ad alcune domande in sospeso (più per noi che per loro); e soprattutto sedurre il pubblico a casa. Un pubblico che adora ridere ma pretende si tiri la corda e si sposti costantemente più in là il limite del consentito. 

I due protagonisti della nuova serie Netflix Bonding

Pur non avendo nulla a cui spartire con lo zozzo Game Of Thrones, Bonding è cosciente di quanto il sesso sia stato sdoganato dalle serie tv e ne cavalca l’onda senza però mai nulla mostrare. Episodio dopo episodio, si parla di farsi sottomettere con corde, frustini e altri ammennicoli ma giunti al dunque tutto si riduce ad una battuta. E alla fine la sensazione è proprio che strada facendo gli autori, con una gran voglia di osare, abbiano deciso invece di imboccare il ben più sicuro sentiero della simpatia. 

Dopo la presentazione a CanneSeries, si credeva che gli apprezzamenti ricevuti sulla Croisette fossero sigillo di garanzia di un ottimo prodotto. In vero, assistiamo a una stagione che si chiude (o forse dovremmo dire si schianta) ancor prima di decollare con un epilogo che dista anni luce dal concetto di atto conclusivo di una storia. Una chiusura che puzza di inaspettata, frettolosa e anticipata rispetto a quello che avrebbe dovuto/ potuto essere. E ciò non lascia presagire a nulla di buono. 

D’altro canto, siamo onesti, vedere un film che di nuovo ha solo il titolo e infrange tutte le aspettative nell’arco di un’ora, non eccita nessuno di noi nonostante la bella confezione e due simpatici attori. A meno di un repentino cambio di rotta (in primis allungando le puntate), Bonding pare destinato ad arricchire le fila dei wanna be a serial sprovvisti di carte in regola per sopravvivere alla dura legge del mercato.

Vissia Menza


TRAILER ORIGINALE 

 

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