Alla scoperta di Landscape and Structures, la mostra al Teatro dell’Architettura di Mendrisio (Svizzera) dal 12 aprile al 7 luglio 2019.
Da qualche giorno al Teatro dell’Architettura, anche noto come TAM dell’USI, s’è alzato il sipario su una nuova mostra.
Dopo l’inaugurazione dello scorso anno, con Louis Kahn e Venezia, questa primavera nei suoi scenografici spazi (progettati da Mario Botta) arriva Landscape and Structures, un’esposizione che sin dal titolo suggerisce la commistione tra architettura e altre discipline.
Qui lo scambio è tra le forme della migliore ingegneria civile, la fotografia (quella in bianco e nero e impressa su pellicola) e la meticolosa attività di chi prepara i modelli in scala di ciò che deve ancora essere costruito.
Il risultato è una ricca e intrigante testimonianza per immagini dei ponti e viadotti, delle passerelle e gallerie, edificati su suolo elvetico da fine Settecento a oggi.
A unire le forze per l’occasione sono tre eccellenze: lo strutturista Jürg Conzett, dottore honoris causa all’USI; il fotografo Martin Linsi; e l’esperta in modelli lignei Lydia Conzett-Gehring, che con la sua passione ha conquistato un posto speciale nei nostri cuori. I primi due sono andati alla ricerca dello scatto perfetto, mentre la signora Lydia si è dedicata a dare tridimensionalità alle opere in divenire.
In seguito ad un’accurata selezione è nata Landscape and Structures, con le sue 160 fotografie di grande formato (scelte e commentate dallo stesso Conzett), i filmati, i documenti e ben 22 modelli in legno massiccio, di strutture progettate dallo studio Conzett Bronzini Partner.
Sebbene la mostra non sia stata ideata per il TAM, ma per rappresentare la Svizzera alla Biennale di Architettura del 2010, quella al Teatro sino a domenica 7 luglio è una versione arricchita e concepita per un vasto pubblico, non per forza di addetti ai lavori. L’unica caratteristica che si richiede al visitatore, difatti, è di essere mediamente curioso.
Obiettivo dell’organizzazione era, non a caso, di creare un evento in grado di rafforzare il legame con il territorio e la gente – non dimentichiamo che il Museo è giovanissimo; e di fare in modo che le varie discipline interagissero mediante differenti linguaggi espressivi.
Possiamo confermare che Landscape and Structures riesca mirabilmente in tale duplice intento. Le foto, i modelli, tutte le strutture hanno un fascino coinvolgente e tra loro si parlano. Come rileva Martin Linsi, “materiali e materia ritratti nei suoi scatti (l’acqua dei fiumi, per esempio) si possono quasi sentire.”
L’esposizione quindi si fa esperienza sensoriale, che coinvolge non solo l’occhio e la mente ma anche la nostra sfera emotiva.
Vediamo allora qualche dettaglio di questo appassionante viaggio attraverso il paese.
Landscape and Structures è un viaggio, appunto, che dopo aver portato da Nord a Sud delle alpi Conzett e Linsi, ora si sviluppa sui tre piani del Teatro. È diviso in sezioni tematiche, 23 “stanze”, affiancate cronologicamente sulla base delle campagne fotografiche (avvenute dall’inverno all’estate successiva). E protagonisti assoluti sono quei manufatti – esistenti – riusciti a porsi in relazione con l’ambiente in cui sono inseriti, stimolando riflessioni estetiche oltre che architettoniche.
Sono tutte opere che hanno avuto un significato nel percorso di crescita del famoso ingegnere: sono luoghi con cui ha familiarità e/o in cui ha avuto occasione di lavorare. In tal senso, la mostra non intende essere un’esaustiva carrellata di ponti e viadotti elvetici. Bensì offre la possibilità di vedere costruzioni di nomi conosciuti, come quelle di Karl Etzel, Robert Maillart (noto per le sue realizzazioni in calcestruzzo armato) e Rino Tami (suo il tunnel dell’autostrada a Melide), al fianco di reperti più datati e/o di autori dalla minor eco.
A visita conclusa, ci rendiamo conto che questi ponti, passaggi, gallerie che spesso uniscono, collegano e talvolta aprono una nuova via, non sono solo utili ma possono essere arte. Soprattutto ci ricordano che la bellezza non ha limiti, neppure di dimensioni, e si può scorgere ovunque. Dobbiamo allenare l’occhio.
Il consiglio è quindi di osare e recarvi a esplorare la Svizzera attraverso la lente e la sensibilità di Conzett e Linsi.
Vissia Menza
INFORMAZIONI UTILI
Landscape and Structures
Un inventario personale di Jürg Conzett fotografato da Martin Linsi
dal 12 aprile al 7 luglio 2019
Sede: Teatro dell’architettura in Via Turconi, 25 – Mendrisio, Svizzera
Orari: mercoledì, venerdì, sabato e domenica: ore 12.00 – 18.00 | giovedì: ore 14.00 – 20.00
Biglietti: intero CHF/Euro 10.- (per riduzioni e ingresso gratuito si rinvia alla biglietteria)
Contatti, mappe e aggiornamenti sul sito web: www.arc.usi.ch
Si ringrazia l’ufficio stampa
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”
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