Recensione di Una Donna può tutto, il romanzo di Ritanna Armeni in libreria da febbraio 2018.
E’ Pasqua e tanti ponti sono in arrivo. Non so voi, ma io non parto mai senza un libro in valigia. In montagna o al mare, in una spa o in una città d’arte, staccare dalla routine vuol dire anche… una buona lettura.
Ecco allora Una donna può tutto (Ponte alle Grazie) di Ritanna Armeni, già premio Wondy della giuria popolare. Giornalista televisiva, appassionata scrittrice, l’autrice racconta la vera storia delle Streghe delle notte.
Si tratta di un gruppo di ragazze sovietiche, addestrate per diventare piloti e bombardare il Terzo Reich.
1941. Irina Rakobolskaja è vicecomandante del 588° reggimento. Non se la sente di prendere tale incarico, ma non c’è possibilità di discutere né di scegliere il proprio destino. Le donne erano obbligate. E una volta addestrate, vivevano con audacia la loro missione, con un unico obiettivo: essere più brave degli uomini.
Ventitremila voli, fari spenti, più di mille notti tra i cieli, con le bombe in braccio da sganciare. Da qui il termine “Streghe”, entità magiche e inafferrabili per diverso tempo.
“Ho raccolto la testimonianza di Irina prima che lei morisse, quando aveva ancora 96 anni ed era perfettamente lucida- racconta Ritanna Armeni- La cosa che mi ha colpito di più è stata l’audacia”.
In una situazione tanto drammatica come la Seconda Guerra Mondiale, Irina riesce a trovare sempre il sorriso. “Nel vagone non c’erano sedili, ma lungo i lati due mensole di legno porta-merci. Al centro di queste, accanto ad un catino con l’acqua per lavarci, c’era un grande vaso bianco: era il nostro bagno, il nostro wc. Lo avevamo chiamato Sereza (Sergino) e ci scherzavamo su.” Quando Irina riesce a scrivere al fidanzato, a cui non può assolutamente comunicare la missione segreta a cui è stata destinata da Stalin, dice che “Non c’è nessun uomo a parte…Sereza (…) “Se ti piace tanto- mi rispose- sta con lui.”
“Mi ha colpito moltissimo la capacità di sorridere – ha spiegato l’Armeni – e soprattutto la ricerca della normalità nei momenti degli appostamenti o dell’attesa di qualche ordine. Sedute sull’aereo per ore, in attesa di farlo decollare, pronte a scattare ad un comando…ricamavano!”
Il libro è appassionato, ma al tempo stesso raccontato con semplicità, grazie alla nipotina dell’autrice, Costanza, che ha chiesto alla nonna una favola con “C’era una volta”.
“E’ a lei che devo la scrittura di questa storia: dovevo renderla semplice per arrivare a tutti”.
Ritanna Armeni raccontando delle Streghe della notte fa emergere una storia tutta al femminile che non si trova nei libri. Narra anche di Marina Raskova, eroina nazionale in Russia. A lei si deve il titolo del romanzo, Una donna può tutto, ripetuto come un mantra, filo conduttore della storia. Una storia fatta di coraggio e resilienza, amicizia e sentimenti profondi.
“Non si vogliono donne nell’aviazione (…) bene, allora si costituiscono stormi solo al femminile…” sono proprio queste le parole della Raskova a Stalin che la manderà all’Accademia Zukovskij ad istruire proprio gli uomini che non hanno mai visto le prime strumentazioni di volo. Inoltre, dopo il colloquio con il dittatore, si costituirà il 588° reggimento solo di donne, le Streghe appunto.
“Le chiamavano le Stupidine prima di capire con chi avevano a che fare” spiega l’autrice.
Rapide, fredde, decise, mai un errore, capaci di paracadutarsi nella taiga di notte e sopravvivere al freddo e alla fame per molti giorni. Misteriose e sfuggenti, ma anche appassionate e spietate. Queste erano le donne che nel 1941 pilotarono aerei e sconfissero il nazismo. Una storia al femminile che si vuol far cadere nell’oblio e che emerge con precisione in questo romanzo.
Un libro che si divora in pochi giorni; un grande successo che ha portato il titolo alla quarta edizione. Un romanzo che emoziona come una favola, capace di narrare la guerra attraverso i sentimenti di donne fuori dal comune, donne incuranti del pericolo, donne che seminano il terrore e poi decollano di nuovo, sparendo verso il cielo, in pochi attimi, donne… che “possono tutto”.
Foto e intervista di Sarah Pellizzari Rabolini
durante la presentazione alla Galleria Boragno “BustoLibri”- Mondandori Bookstore di Busto Arsizio
Si ringrazia Marco Reguzzoni, presidente di Volandia, Elena Mihailo Pensa e Francesca Boragno
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Sarah è un’insegnante e una scrittrice. Ha pubblicato poesie, racconti e romanzi (l’ultimo è R come Infinito). Ha partecipato a diverse antologie tra cui La Vita vista da Qui (Morellini Editore), è stata finalista di concorsi e premi letterari. Pratica la mindfulness ogni giorno e crede che scrivere sia una vera terapia per l’anima.
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