Alla scoperta di Piero Guccione La pittura come il mare, la mostra al Museo d’arte di Mendrisio (Svizzera) dal 7 aprile al 30 giugno 2019.
Amava la sua terra e un giorno decise che dalla Roma modaiola doveva tornare a Scicli (Ragusa) e dipingere, dipingere il mare. Il mare che lo emozionava, che si tramuterà quasi in un’ossessione, e che sarà il suo compagno di vita sino agli ultimi giorni. Piero Guccione, classe 1935, siciliano di nascita, è stato uno dei maggiori esponenti della pittura italiana del secondo Novecento. Ha operato in un ambiente stimolante, era apprezzato da letterati e critici di fama internazionale, e della sua arte ha vissuto sino a sei mesi fa quando, all’età di 83 anni, si è spento nella sua casa di Quartarella (Modica).
Il 7 aprile, al Museo d’arte di Mendrisio (Svizzera), è stata inaugurata la prima retrospettiva post mortem dedicata ai suoi quadri. L’esposizione focalizza sulle opere mature, circa una sessantina, nate dopo l’anno che ha fatto da spartiacque: il 1979, quando l’artista lasciò la capitale per tornare nella sua isola. È li che, ogni mattina, passeggiava e osservava il mare, si ritirava nel suo studio e riviveva sé stesso nelle vedute che ritraeva.
Come disse Alberto Moravia, “Guccione non dipinge ciò che vede ma ciò che vuole vedere.”
In effetti, il pittore si è sempre tenuto agli antipodi dei suoi contemporanei e, sebbene la luce (tipicamente siciliana) sia simile a quella degli Impressionisti, la sua interpretazione è rimasta lontana anche da quel mondo. I suoi lavori riportano le immagini e sensazioni delle lunghe camminate, non sono la trasposizione su tela di quanto ha davanti agli occhi o la riproduzione di una foto. Sono il frutto di una rielaborazione e interiorizzazione della natura mutevole.
Nelle sale, al primo piano del museo ticinese, si possono quindi ammirare una nutrita selezione di oli e pastelli, anche di grande formato, in arrivo da collezioni private e da fondazioni. Sono scorci profondi, in cui l’orizzonte appare lontano e ci illudiamo di sentire la salsedine nell’aria. Un mare calmo, anzi calmissimo, che si fonde col cielo e mai angoscia. Per alcuni le atmosfere ricorderebbero talvolta Leopardi o Montale eppure la solitudine rimane distante.
Alla mattina mi sveglio, guardo i carrubi, i muretti, la luce e la mia giornata è fatta.
Vado a dipingere, ho in mente una luce. (Piero Guccione, 1995)
Se nei pastelli si avverte un velo di drammaticità, negli oli a spiccare è la tranquillità. Le (tante) emozioni che si provano sono assai differenti da quelle che ci procuravano le opere di Max Beckman, altra grande voce solitaria del Novecento, che ha preceduto Guccione negli spazi museali. La pittura esigente, difronte a noi oggi, è intenta a catturare le vibrazioni, e le variazioni, di quell’immenso specchio d’acqua. Non è astratta, non è figurativa, ha un equilibrio tutto suo e ha una forza in grado di conquistare il visitatore.
Non stupisce pertanto scoprire di essere in ottima compagnia. Molte sono infatti le voci autorevoli della critica e della letteratura che hanno costantemente sostenuto ed elogiato la sua arte. Le presentazioni, i saggi, le interviste e gli attestati di stima, per esempio, di Giovanni Testori (che equipara i pastelli di Guccione alla dolce musica di Debussy), Jean Clair (autore del testo che apre il catalogo) e Vittorio Sgarbi (che lo definisce “il guardiano del faro che presidia la civiltà, osservando l’ultimo orizzonte, misurando il suo e il nostro destino con l’infinità del mare”). E, ancora, quelli di Leonardo Sciascia, Renato Guttuso, Dino Buzzati e Susan Sontag, sono esposti, insieme ad alcuni scatti e volumi d’epoca, nella sala documentaria proprio all’inizio del percorso espositivo.
Quello che vi attende a Mendrisio in questi mesi, in sintesi, è un viaggio che da domani vi farà guardare il mare, il cielo e l’azzurro in modo differente.
Vissia Menza
INFORMAZIONI UTILI
Piero Guccione. La pittura come il mare
7 aprile – 30 giugno 2019
Indirizzo: Piazzetta dei Serviti 1, Mendrisio (Svizzera)
Orari: ma-ve 10-12 e 14-17 | sa-do-festivi 10-18
Mappe, prezzi, agenda e visite guidate sul sito: museo.mendrisio.ch
Si ringrazia l’ufficio stampa
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”
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