La Berlinale 2019 chiude toccando nuovi record di affluenza e ringraziando il suo direttore Dieter Kosslick.
Febbraio sta volgendo al termine e, come da tradizione, su MaSeDomani dedichiamo qualche riga all’evento del mese. Nelle ultime settimane a tenere banco sulla nostra Homepage è stata la Berlinale 2019. Doveroso quindi un commento ai tanto attesi numeri.
Le perplessità su una Selezione Ufficiale non graffiante, non hanno neppure per un secondo scalfito la sensazione che l’ultima edizione sotto l’egida di Dieter Kosslick sarebbe stata un trionfo. Come d’abitudine, a kermesse conclusa, sono arrivati i consuntivi e, neanche a dirlo, hanno confermato il trionfo di colui che è ufficialmente l’ex-direttore.
La Berlinale 2019 è stata un successo!
Tantissimi gli accrediti. Si parla di 22.000 addetti ai lavori, in 10 giorni, arrivati da 135 paesi, l’equivalente dell’intera popolazione di Bressanone (BZ). Una marea le persone in sala e molti i frequentatori dell’European Film Market (EFM), queste le vere due colonne portanti della kermesse tedesca che spesso tendiamo a dimenticare.
Sono, infatti, le persone appassionate di settima arte a rendere quello di Berlino il più grande festival col pubblico del mondo. E il suo EFM si è confermato ancora una volta importante, ricco e in espansione. Con ben 550 espositori di 67 nazionalità, spesso ha fornito le notizie più succulente mentre la critica era alle prese con un Concorso che, sino ad un passo dalla fine, sembrava spacciato – poi è arrivato Nadav Lapid col suo Synonymes e ha salvato la situazione, vincendo meritatamente l’Orso d’Oro. Pensate che solo all’EFM sono stati mostrati 730 lungometraggi, di cui 600 hanno avuto la loro première.
Il pubblico, invece, è quello ha permesso che si superassero (e non di poco) i 300.000 biglietti staccati in soli 10 giorni. Esatto, una media di 30.000 persone al dì si sono riversate nei cinema cittadini. Anzi, ad essere precisi sono stati 33.500, dato che la chiusura definitiva è di 335.000 ticket venduti. La cosa è stata possibile perché le proposte erano talmente diverse tra loro (dal Culinary Cinema alle Serie TV sino ai documentari di Panorama 40) che non era difficile trovare opere di proprio gusto. E anche questa varietà è stata opera del direttore.
Ecco, parliamo dei numeri di Dieter Kosslick.
Nel suoi 18 anni, oltre a rendere florido lo European Film Market, Kosslick ha dato smalto al Festival al punto che le star arrivavano proprio per il rapporto che avevano istaurato con lui. Idem il pubblico, che lo considerava alla stregua del garante di qualità. La riprova è che durante il suo lungo mandato sono stati venduti circa 5 milioni di biglietti, sono stati proiettati 7.000 film e assegnati 164 Orsi. Tra le sue innovazioni, oltre al cinema a tavola e alle serie in anteprima allo Zoo Palast, impossibile non menzionare quella meraviglia di Berlinale Talents.
Talents è un vero fiore all’occhiello. Fucina di futuri autori nel mondo del cinema, permette l’incontro e la formazione a 360° dei giovani che vogliono lavorare in questa magica industria. Masterlass e prove sul campo per chi vuole diventare un critico, full immersion e scambi tra cineasti, per sei giorni ci si mette alla prova, si cresce e si allagano le proprie conoscenze incontrando i migliori. E questo è solo un esempio dell’unicità della Berlinale.
Prendere il posto di una simile figura è una grande responsabilità. Ora tocca a Carlo Chatrian, in arrivo da Locarno. Staremo a vedere. L’appuntamento è per il 20 febbraio 2020 con la 70ma edizione!
Vissia Menza
n.d.r. se vi siete persi i nostri articoli dei giorni scorsi, li trovate a questo link. Per gli aggiornamenti, il sito ufficiale è Berlinale.de
Fonte: comunicato stampa
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”
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